ROMA - "Non esiste un caso Fazio. Lui è il nostro Letterman". Il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, scende in campo in difesa del conduttore di Che tempo che fa attaccato dal centrodestra che lo ha accusato di essere troppo schierato con l'opposizione. E lo fa paragonandolo al prestigioso giornalista americano che conduce da anni un programma seguitissimo e rivendicando "il pluralismo" della sua gestione di viale Mazzini. Parole che scatenano l'ira della maggioranza.
Petruccioli si presenta davanti alla commissione di Vigilanza Rai con il direttore generale Claudio Cappon. A presiederla c'è quel Villari, ex senatore del Pd, eletto con i voti del centrodestra. L'Idv, come annunciato, è assente. "Quelle di Fazio sono interviste realizzate con grande attenzione e legate ai fatti. Alla fine del ciclo si potrà giudicare sull'equilibrio. Ma devo dire che a Fazio è stato rinnovato da poco il contratto per i prossimi anni dal consiglio di amministrazione di Viale Mazzini con un solo voto contrario" dice il presidente Rai. Che assicura: "Sono assolutamente convinto che questi ultimi anni nella storia della Rai potranno essere iscritti come anni nei quali c'è stato più pluralismo".
Affermazioni che non soddisfano il Pdl, che attacca duramente il presidente. "Siamo rimasti scioccati dalle affermazioni del presidente Petruccioli. Non solo non ha risposto alle nostre domande, ma ha terminato con una chicca finale: non c'è mai stato tanto pluralismo in Rai come negli ultimi anni" dice il capogruppo Alessio Brutti. Che non è solo nel suo affondo. "Se Fazio è come Letterman, Petruccioli è come Spiderman che si arrampica sugli specchi per difendere l'indifendibile" insiste il vicepresidente dei senatori del Pdl, Francesco Casoli.
Petruccioli si presenta davanti alla commissione di Vigilanza Rai con il direttore generale Claudio Cappon. A presiederla c'è quel Villari, ex senatore del Pd, eletto con i voti del centrodestra. L'Idv, come annunciato, è assente. "Quelle di Fazio sono interviste realizzate con grande attenzione e legate ai fatti. Alla fine del ciclo si potrà giudicare sull'equilibrio. Ma devo dire che a Fazio è stato rinnovato da poco il contratto per i prossimi anni dal consiglio di amministrazione di Viale Mazzini con un solo voto contrario" dice il presidente Rai. Che assicura: "Sono assolutamente convinto che questi ultimi anni nella storia della Rai potranno essere iscritti come anni nei quali c'è stato più pluralismo".
Affermazioni che non soddisfano il Pdl, che attacca duramente il presidente. "Siamo rimasti scioccati dalle affermazioni del presidente Petruccioli. Non solo non ha risposto alle nostre domande, ma ha terminato con una chicca finale: non c'è mai stato tanto pluralismo in Rai come negli ultimi anni" dice il capogruppo Alessio Brutti. Che non è solo nel suo affondo. "Se Fazio è come Letterman, Petruccioli è come Spiderman che si arrampica sugli specchi per difendere l'indifendibile" insiste il vicepresidente dei senatori del Pdl, Francesco Casoli.
L'Idv invece torna ad attaccare il governo: "Il clima di intimidazione nei confronti dei giornalisti è la conferma che la vigilanza Rai è ormai ridotta a semplice depandance della villa di Arcore" attacca l'Italia dei valori.
(10 dicembre 2008)
2 commenti:
Eccoli lì quei co...ni dei PD, ci sono andati in Commissione di Vigilanza e hanno legittimato l'elezione di Villari.
Deficienti !
Anzi no: perdenti !
Fabio Fazio ha trovato una splendida sponda nel presidente della Rai Petruccioli, che lo ha chiamato il David Lettermann italiano: cribbio !
Petruccioli sa che non sarà confermato alla presidenza della Rai e quindi cerca di riconquistare una credibilità agli occhi del PD: bah !
Claudio Petruccioli (Terni, 22 marzo 1941) è un politico e giornalista italiano. Attualmente è presidente del consiglio d'amministrazione della RAI nonostante sia stato sfiduciato dalla Commissione di Vigilanza il 24 ottobre 2007.
È folignate d'adozione avendo sempre vissuto a Foligno fino al 1958.
Nel 1958 si trasferì a Roma dove studiò filosofia senza laurearsi. Nel 1959 si iscrisse al Partito Comunista Italiano. Nel 1962 divenne vicepresidente dell'Unione Goliardica Italiana ed entrò a far parte della segreteria nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana, nella quale fu segretario nazionale dal 1966 al 1969. Dal luglio 1969 al marzo del 1971 fu segretario regionale del PCI in Abruzzo, con sede a Pescara dove, nel 1970, fu eletto consigliere comunale. Nel luglio 1971 si trasferì a Milano ed entrò nella segreteria di quella federazione del PCI. Giornalista professionista, nel 1975 fu nominato condirettore dell'Unità di cui fu anche direttore fra il 1981 e il 1982. Dal 1976 al 1980 fu consigliere di amministrazione del Teatro alla Scala. Nel 1980 fu eletto Consigliere comunale a Milano. Nel 1983 fu eletto deputato nella circoscrizione Milano-Pavia. Non rieletto nel 1987, fu chiamato a far parte della segreteria nazionale del PCI. Nel 1992 tornò in Parlamento ancora come deputato di Milano-Pavia e poi (dal 1994) come senatore, fino a quando, il 29 luglio del 2005, venne nominato all'unanimità dalla Commissione parlamentare di Vigilanza dei servizi radiotelevisivi presidente della RAI, a conclusione di una lunga crisi che vide la bocciatura di diversi candidati designati dal Ministro dell'Economia del governo presieduto da Silvio Berlusconi. Occasionalmente anche saggista e scrittore, nel 2001 pubblicò Rendi conto, opera in cui analizzava i primi dieci anni di storia del Partito Democratico della Sinistra poi divenuto Democratici di Sinistra.
Il 24 ottobre 2007 la Commissione di vigilanza sulla RAI ha approvato all'unanimità dei presenti la mozione, presentata dalla Rosa nel Pugno, che chiede le sue dimissioni da presidente dell'azienda di Viale Mazzini: tale decisione non è vincolante e pertanto Petruccioli ha potuto continuare a svolgere la sua mansione.
I giornalisti e scrittori Peter Gomez e Marco Travaglio hanno affermato nel libro Regime che l'indipendenza politica di Petruccioli potrebbe essere messa in dubbio dato che è notoriamente amico del presidente Mediaset Fedele Confalonieri ed il figlio di sua moglie, Giangiacomo Mazzucchelli, lavora al TG5."(Wikipedia)
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