giovedì 11 dicembre 2008

TRASFERIMENTI


PETER GOMEZ

L'inviato del Corriere della Sera Carlo Vulpio, che per due anni aveva seguito per il suo giornale le inchieste sul caso De Magistris, è stato sollevato dall'incarico. Lo annuncia lui stesso sul suo sito.

Comunque la si pensi su quello che sta accadendo ed è accaduto a Catanzaro, questa non è una bella notizia. Vulpio è uno dei giornalisti perquisiti e intercettati dalla procura di Matera perché indagati, assieme a un capitano dei carabinieri, per il singolare reato di associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione a mezzo stampa e alla violazione del segreto istruttorio. Un reato inventato (i cronisti sono obbligati a cercare e dire sempre quella che ritengono essere la verità) in un'inchiesta servita ad ottenere il trasferimento dell'ufficiale dell'Arma che cercava di far luce sui comportamenti scorretti di alcuni magistrati del palazzo di giustizia di Potenza. All'epoca il Corriere aveva garantito a Vulpio il pieno appoggio. Oggi no.

Non è un caso. Esiste nel nostro paese un intricato groviglio di rapporti tra parte del mondo della politica, della magistratura, delle istituzioni e dell'imprenditoria, in grado di influenzare le indagini giudiziarie più delicate. Per raccontare l'intreccio, e svolgere così quella funzione di controllo che in democrazia spetta anche alla stampa, è necessario conoscere a fondo le vicende per poter distinguere i fatti dalle voci o dalle suggestioni. Non è un lavoro semplice. Anzi è un'attività faticosa, ricca di errori e povera di soddisfazioni. Ma va fatta. E Vulpio la faceva.

Oggi la scelta - e non solo da parte del Corriere - è invece quella di non provare nemmeno a districarsi in queste storie. Semplicemente non se ne parla. E più che la voglia di censura, vince l'immotivata speranza che la tempesta passi da sola. Un po' come ha fatto il Csm che, al corrente dal 2007 di quanto stava accadendo a Catanzaro, per molti mesi ha evitato di occuparsene. Per arrivare così a queste tragicomiche giornate caratterizzate da schiaffi mollati in faccia a destra e a manca dall'organo di autogoverno della magistratura, come se ciò che avviene tra le toghe campane e quelle calabresi fosse una zuffa tra bambini, sedata da un papà arrivato all'improvviso.

Nascondere lo sporco sotto il tappeto, infatti, non è mai una buona soluzione. Né per se stessi, né per il paese. Perché trasferire tutta l'Italia all'estero è purtroppo impossibile.

3 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Pian pianino, tutti giù per terra !

anna ha detto...

Ma non credere che all'estero sia tanto diverso, purtroppo!
E' demoralizzante, ma e` la realta`!
Certo che, se ci mobilizzassimo tutti insieme sarebbe gia` diverso..... UTOPIA!!!!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Proprio così, allo stato è utopico pensare ad una mobilitazione dei blogger.
Ormai io vado per blog da alcuni anni, anche se questo l'ho aperto solo a maggio di quest'anno.
Se vuoi conoscerne il motivo, cerca nel motore di ricerca il post: "Le ragioni del perchè".
Dicevo, vado per blog e ho constatato che solo un blog sta tentanto la mobilitazione delle coscienze, "UGUALE PER TUTTI" (lo troverai nell'ELENCO BLOG PERSONALE, a sinistra, molto impegnativo ma non impossibile, perchè tratta soprattutto i temi della giustizia.).
Il blog è del giudice Felice Lima del Tribunale di Catania.
Frequentandolo ci si accorge che molti blogger entrano ugualmente nel vivo delle discussioni, pur senza possedere una specifica preparazione giuridica.
Ebbene, oltre questo oggi non ve ne sono più o, meglio, io non ne conosco.
C'era un altro blog, chiamato OneMoreBlog, ma ha chiuso.
Lì si scatenavano i peggiori sentimenti dell'animo umano, il titolare del blog, che faceva capo ad una SpA, non aveva attivato la moderazione preventiva dei commenti, che erano liberi, ma interveniva dopo a cancellare quelli pericolosi perchè troppo polemici o che sfociavano in un turpiloquio eccessivo o che contrastavano la linea editoriale, rivolta contro persone e non in ragione delle idee.
Tuttavia, lì mi sono fatto le ossa, fin quando non sono stato bloccato e non ho potuto più intervenire.
Ti chiederai perchè mi ha bloccato: polemizzavo troppo con chi lanciava accuse strampalate od offensive, incitava ed aizzava i peggiori istinti, ecc.
Cose così.
Altro non conosco.
Però inserire UGUALE PER TUTTI fra i blog preferiti è già un buon inizio.
Poi ci sono i blog di Antonio Di Pietro, di Beppe Grillo, sono frequentatissimi (centinaia di commenti) ma hanno un difetto: non mi pare vi siano repliche della redazione.
Il blog VOGLIO SCENDERE, di Peter Gomez, Pino Corrias e Marco Travaglio lo trovi anch'esso fra i miei preferiti.
Ciao.
Intervieni ancora.
Magari scrivi articoli di cucina, di ricette e manicaretti che, se vuoi, pubblico anche sul mio blog assieme alle foto che vorrai inserire.