Nuova polemica sulla Vigilanza Rai. Scoppia dopo la nomina d'ufficio dei rappresentati dell'Idv in Commissione. Oggi i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani hanno nominato, rispettivamente il capogruppo Idv a Montecitorio, Massimo Donadi e quello di Palazzo Madama, Felice Belisario componenti della commissione in rappresentanza del loro gruppo. Una decisione che ha suscitato l'ira dei due esponenti del partito di Di Pietro. La decisione è arrivata dopo che l'Idv si era più volte rifiutata di procedere all'indicazione dei propri commissari necessaria per la formazione della nuova commissione di garanzia. E ha suscitato la nuova e decisa protesta degli interessati
Dopo la nomina i presidenti di Camera e Senato hanno convocato la prima riunione della nuova Commissione di vigilanza alle ore 14 di mercoledì 4 febbraio. Così, dopo due mesi di stallo per diserzione delle sedute di Vigilanza da parte, prima della sola opposizione, poi della maggioranza - in protesta con Villari contestato per non essersi dimesso come da precedenti accordi con la sua allora parte politica, il Partito democratico - i presidenti di Camera e Senato hanno dunque nominato i nuovi componenti. Tutti identici a prima, tranne, gli esponenti dell'Italia dei Valori. Il partito di Di Pietro protesta per il veto che ha impedito a Leoluca Orlando, suo candidato presidente, condiviso anche dalle altre opposizioni, di essere eletto al massimo soglio della Vigilanza.
A questo punto, se sarà rispettata l'intesa raggiunta tra Pdl e Pd nelle settimane scorse, il primo atto della nuova Commissione sarà l'elezione del nuovo presidente, Sergio Zavoli, entrato nella rosa dei membri in novembre, a pochi giorni dall'elezione del presidente, Riccardo Villari e al posto di Nicola Latorre, anch'egli senatore.
A sbloccare lo stallo sono stati i presidenti delle Camere che hanno integrato la mancata indicazione da parte dell'Italia dei valori (che diserta la vigilanza) dei loro rappresentanti, con la nomina di ufficio nella commissione bicamerale dei due capigruppo dipietristi alla Camera e al Senato, che però non nascondono la loro contrarietà
"Prendiamo atto della nomina dei presidenti Fini e Schifani - ha detto il capogruppo dell'Idv Massimo Donadi - ma la situazione che ci ha portato alla scelta di non partecipare ai lavori della Vigilanza, permane, per cui continueremo a non partecipare".
"Speravo che il presidente del Senato non facesse un altro atto di prepotenza nei confronti dell'IdV, ma ormai l'autoritarismo la fa da padrone", è stato il commento del presidente del gruppo dell'IdV al Senato, Felice Belisario. "Anziché rispettare una forza politica che ha manifestato un forte dissenso nelle procedure di revoca e di nomina della Commissione di Vigilanza - ha sottolineato Belisario - i presidenti delle Camere, ovviamente sempre interpretando a loro comodo una presunta e consolidata prassi parlamentare, provvedono a nomine di natura commissariale".
(30 gennaio 2009)
Dopo la nomina i presidenti di Camera e Senato hanno convocato la prima riunione della nuova Commissione di vigilanza alle ore 14 di mercoledì 4 febbraio. Così, dopo due mesi di stallo per diserzione delle sedute di Vigilanza da parte, prima della sola opposizione, poi della maggioranza - in protesta con Villari contestato per non essersi dimesso come da precedenti accordi con la sua allora parte politica, il Partito democratico - i presidenti di Camera e Senato hanno dunque nominato i nuovi componenti. Tutti identici a prima, tranne, gli esponenti dell'Italia dei Valori. Il partito di Di Pietro protesta per il veto che ha impedito a Leoluca Orlando, suo candidato presidente, condiviso anche dalle altre opposizioni, di essere eletto al massimo soglio della Vigilanza.
A questo punto, se sarà rispettata l'intesa raggiunta tra Pdl e Pd nelle settimane scorse, il primo atto della nuova Commissione sarà l'elezione del nuovo presidente, Sergio Zavoli, entrato nella rosa dei membri in novembre, a pochi giorni dall'elezione del presidente, Riccardo Villari e al posto di Nicola Latorre, anch'egli senatore.
A sbloccare lo stallo sono stati i presidenti delle Camere che hanno integrato la mancata indicazione da parte dell'Italia dei valori (che diserta la vigilanza) dei loro rappresentanti, con la nomina di ufficio nella commissione bicamerale dei due capigruppo dipietristi alla Camera e al Senato, che però non nascondono la loro contrarietà
"Prendiamo atto della nomina dei presidenti Fini e Schifani - ha detto il capogruppo dell'Idv Massimo Donadi - ma la situazione che ci ha portato alla scelta di non partecipare ai lavori della Vigilanza, permane, per cui continueremo a non partecipare".
"Speravo che il presidente del Senato non facesse un altro atto di prepotenza nei confronti dell'IdV, ma ormai l'autoritarismo la fa da padrone", è stato il commento del presidente del gruppo dell'IdV al Senato, Felice Belisario. "Anziché rispettare una forza politica che ha manifestato un forte dissenso nelle procedure di revoca e di nomina della Commissione di Vigilanza - ha sottolineato Belisario - i presidenti delle Camere, ovviamente sempre interpretando a loro comodo una presunta e consolidata prassi parlamentare, provvedono a nomine di natura commissariale".
(30 gennaio 2009)
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