sabato 28 marzo 2009

Berlusconi alla Fiera di Roma. Comincia il congresso del Pdl


Il presidente Berlusconi alle 18 arriva alla Fiera di Roma, dove comincia il congresso fondativo del Popolo delle Libertà. Insieme agli uomini di Forza Italia e Alleanza Nazionale, al congresso c'è anche il leader della Lega, Umberto Bossi. La platea lo applaude, lui risponde con il pugno chiuso. Poi, è lo stesso Berlusconi ha ringraziarlo in apertura del suo intervento.

Al congresso è arrivato anche un messaggio del presidente Napolitano, in cui ringrazia «per il messaggio che mi è stato indirizzato nel giorno della nascita del nuovo partito del Popolo della libertà». «Ho colto nel messaggio – scrive il Capo dello Stato – insieme con accenti di cordiale riconoscimento ed omaggio, riferimenti puntuali agli indirizzi che ho perseguito e perseguo nell'esercizio delle funzioni che la Costituzione assegna al presidente della Repubblica, come imparziale garante di valori, principi ed equilibri sanciti nella Carta. Confido - conclude il presidente della Repubblica - che il Popolo della libertà vorrà assecondare ogni sforzo rivolto ad affermare una leale collaborazione tra le istituzioni e a favorire un clima politico di maggiore corresponsabilità nel superiore interesse della nazione e della sua unità».

Il discorso di Berlusconi è zeppo dei suoi cavalli di battaglia: «Siamo il partito degli italiani che amano la libertà – dice – e che vogliono restare liberi». «Il Pdl è forte, il più grande partito per consensi, e vincente perchè si è già affermato nelle urne», aggiunge. Poi è la volta die suoi amati sondaggi, quelli «veri – dice – non quelli fasulli di chi ci gioca con i sondaggi: ci danno al 43,2%. è inutile nascondere che puntiamo al 51% e sappiamo come arrivarci. Sono sicuro – prosegue – che ci arriveremo». Poi cita De Gasperi e Don Sturzo. E la sfilza di alleati che sono confluiti nel Pdl: da Baccini a Della Vedova, da Rotondi a Nucara, fino a Giovanardi.

Poi parte l'affondo alla sinistra e alla sua concezione dello Stato che «ci allontana dalla libertà e dalla civiltà». Il premier accusa la sinistra di considerare lo Stato «quasi un moloch, divinità, ma ha solo le sembianze della divinità perchè in realtà» quello che gli interessa «è solo l'esercizio del potere per una oligarchia». Al contrario, sostiene Berlusconi, per il Pdl esiste «la religione della libertà».

L'ossessione per i «comunisti» non gli è passata: Berlusconi ricorda la sua discesa in campo contro «la sinistra uscita quasi indenne dalla tempesta politico-giudiziaria, risparmiata in modo chirurgico dalle inchieste della magistratura militante, che entrò nelle macerie della prima Repubblica come l'Armata rossa a Varsavia e Berlino, dopo aver opportunisticamente atteso alla frontiera». Poi ricordando il cambio di nome del Pds, dice: «Non si diventa democratici soltanto sostituendo una parola». E ancora: «La sinistra non ha mai avuto il coraggio e la forza di rinnegare il comunismo e chiedere scusa agli italiani. La destra italiana si è rinnovata, loro hanno solo fatto finta». Per il premier gli ultimi 15 anni sono «un carosello di trasformismi e di autentici trasformisti: trasformisti botanici: dalla Quercia all'Ulivo, dall'Ulivo alla Margherita». Per non parlare, aggiunge il premier, dei «tradimenti, delle risse e degli psicodrammi parlamentari. Per esempio- conclude- stendiamo un velo pietoso sull'ultima esperienza governativa» di Romano Prodi.

E ancora: «Questa sinistra è incapace di governare, è sempre divisa e sa solo insultare. Anche per questo continua a perdere ogni consultazione elettorale». Ne ha anche per Veltroni, che per lui è stato «un bluff, l'ennesima finzione o almeno un improbabile azzardo», e per Franceschini, che «ha subito rinnegato quello che era stato il suo segretario per cercare di salvare il salvabile». Infine, si appella a «una sinistra riformista e un'opposizione moderna» perché «non possiamo caricarci i loro problemi sulle spalle» ma «abbiamo promesso solennemente di governare anche per quegli italiani che non ci hanno votato».
27 marzo 2009

4 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

In quelle mani sono affidate le sorti dell'Italia: da rabbrividire, da film dell'orrore.

Anonimo ha detto...

A me sembrava un meeting di venditori multilevel...più che un congresso di un partito...con tanto di canzoncina lavacervelli!!!
Buona domenica
Mariarita
ricevuta mail grazie...vorrei commentarti di più, ma i tuoi post sono molteplici, ma sappi che ti leggo con tanto interesse.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Grazie Maria Rita, buona domenica anche a voi.
Continua a frequentare il mio blog.

Francy274 ha detto...

aaaaa ridaglie!!
Ho un dubbio serio....non riesco a trovare riscontri in nessun dove.
Berlusconi è sordo????
Il popolo di sinistra....(altro dubbio),ma quanti popoli ci sono in Italia?...Dicevo, il popolo di sinistra è da anni che lo prega di non mantenere fede al suo impegno,è da anni che lo ritiene licenziato, ne ha tradite tante di promesse, perchè non ce la fa anche con quella di "dover" governare per chi non l'ha votato?