ZORRO
L'UNITA'
28 MARZO 2009
Giovedì ad AnnoZero il forzista Lupi s’è sostituito all’avvocato Ghedini per negare gli abusi edilizi del Capo a Villa Certosa.
Intanto, complimenti per la preveggenza: prima di andare in onda, Lupi già sapeva che avrei parlato di quella sentenza e l’aveva portata con sé: i servizi segreti han ripreso a funzionare come si deve.
Purtroppo gli avevano fatto leggere solo metà della sentenza del Tribunale di Tempio Pausania: quella relativa al capo b), per cui l’amministratore Spinelli è stato assolto «perché il fatto non sussiste», visto che alcune opere erano state avallate dalla Regione perché «compatibili ai fini paesistici» e comunque «almeno in parte sopperivano a esigenze di sicurezza nazionale».
Gli sfuggiva il capo a) che comprende ben 13 interventi sospetti. Per 9, «reato estinto per intervenuta concessione in sanatoria». Furono realizzati senza permesso e poi sanati. Comprese 5 piscine per talassoterapia, già descritte nell’estate 2003 da Renato Farina, fotografate in un libro a novembre e autorizzate in dicembre.
Piscine preventive.
Per le altre 4 opere del capo a) «reato estinto per intervenuto condono edilizio»: quello del 2003 varato dallo stesso padrone della villa.
Un autocondono.
Lupi magnificava lo straordinario pregio estetico delle opere del capo b), fatte per migliorare l’orribile paesaggio della Costa Smeralda.
Ma dimenticava un particolare: a ritenerle così pregevoli fu il direttore dell’Ufficio regionale tutela paesaggio, Paolo Vella: stesso nome e cognome di un neo-deputato sardo di Forza Italia.
Che i due siano, Dio non voglia, la stessa persona?
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