lunedì 23 marzo 2009

Prevalenza del peggio


GIORGIO BOCCA

Dalle infinite code in autostrada ai sondaggi televisivi. Dalle ronde al cartello dei pastai per aumentare i prezzi. Le scelte 'bulgare' del popolo sovrano

Vista dalla parte dei ricchi questa grande crisi, la più grande dal '29, ma non molto più grande, è grottesca più che drammatica, si morde la coda, si contraddice. Al rientro in auto dalla Valle d'Aosta la prima constatazione che fai è che del risparmio energetico tutti parlano, ma nessuno lo pratica.

Che insomma la regola generale è di fare il contrario di ciò che si predica. Non siamo il paese delle microauto utilitarie? Quelli della Chrysler o della General Motors non hanno chiesto alla Fiat di insegnargli a fare le auto tascabili? Sulle gazzette non si parla di altro, ma fra Courmayeur e Milano di microauto non ne vedi una, Cinquecento e Seicento sono scomparse.

Il mio vecchio gioco di contare i 'pentolini', come li chiamavo, è impossibile, non ci sono più, è pieno di bisonti, di corazzate, di caimani, una sola coda dal Monte Bianco a corso Sempione. Perché tutti partono alla stessa ora, quando è già buio, perché trovano tutte le scuse per tirar tardi? Prima era solo un sospetto, adesso è una certezza: perché stare in coda gli piace, perché non c'è solo, come hanno scritto Fruttero e Lucentini, la prevalenza dei cretini, c'è anche la prevalenza del peggio.

La coda in auto è la cosa più stupida del mondo, stupida come le statistiche. Non c'è nulla di misterioso nelle code, dipendono dai numeri, dalla quantità. A un certo punto, senza un'apparente ragione, senza imprevisti e incidenti drammatici, la marmellata metallica rallenta, i cambi di corsia, le uscite dal benzinaio, lo stop and go, la noia, gli sbadigli si sommano; non c'è nulla da fare, neppure tirare a indovinare, la marmellata come si era intasata si apre, la strada si libera, correte di nuovo alla velocità di un pedone. Nell'Italia povera non c'erano code di auto, e neppure funivie, ma chi tornerebbe indietro?

Il peggio della modernità ci piace, ci piacciono le tre S: i soldi, il sangue, il sesso. Il padrone della televisione satellitare Rupert Murdoch è un australiano, ma è uno che ci conosce bene. Ogni giorno alla sua televisione appaiono dei sondaggi di opinione, naturalmente tradotti in immagini, gli striscioni blu o rossi che si allungano come serpenti. In blu quelli che non approvano una novità, in rosso i favorevoli.

Ebbene, con i sondaggi del popolo sovrano non si sbaglia, sceglie sempre il peggio, con percentuali bulgare come usa dire, ma i bulgari sono autorizzati a chiamarle italiane.P>
La stragrande maggioranza è favorevole alle ronde. Dicono che i carabinieri hanno la testa dura, ma forse in materia di ronde sarebbe più giusto tener conto della loro esperienza. La quale gli fa dire cose ovvie.

Per esempio che in tutte le regioni dove fioriscono le mafie e le camorre, e sono molte per non dire tutte, saranno le organizzazioni criminali a impadronirsi delle ronde o a usarle, e che spendere un sacco di euro per armare e attrezzare i nostri Rambo non è il migliore degli affari.

L'effetto più visibile della modernità è di aver aumentato e posto fuori controllo la prevalenza del peggio. Ogni occasione è buona per favorirla. I nostri pastai hanno formato un cartello per non farsi la concorrenza, e aumentano i prezzi di spaghetti e maccheroni proprio mentre la povera gente non aveva i soldi per arrivare alla fine del mese e mentre il prezzo del grano crollava.

Dite che la prevalenza del peggio non c'è? Faccio una facile previsione: la maggioranza del popolo sovrano aspetta con malcelata ansia che i ladri di Wall Street facciano a pezzi Barack Obama. Da molti si sente già dire: finirà come i Kennedy.

(20 marzo 2009)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

C'è solo da augurarsi che Giorgio Bocca si sbagli, che non sia un facile profeta. Altrimenti .. so' cazzi !