C'è chi le trova sexy e chi proprio non le sopporta: fatto sta che le cicatrici non sono mai una cosa desiderabile, tanto che il termine è sinonimo di traumi non superati. La scienza è però capace di tutto, persino di farle diventare quasi invisibili.
Questo almeno sembra aver fatto un tema di ricerca inglese dell'università di Manchester, che ha sviluppato un farmaco iniettabile localmente, l'avotermin, dimostratosi subito molto efficace allo scopo. Tanto che la prestigiosa rivista Lancet ha dedicato al progetto coordinato dal professor Mark Ferguson un articolo incoraggiante; se la sperimentazione dimostrerà di non avere effetti collaterali, potrebbe aprirsi una nuova era sul fronte della chirurgia estetica. Il farmaco infatti potrebbe essere utilizzato dai chirurghi prima di operare il paziente per minimizzare il danno: sebbene gel al silicone e derivati siano già stati ampiamente utilizzati per ridurre gli inestetismi delle cicatrici, questa cura potrebbe essere la prima veramente efficace in questo campo.
"E' un'ottima notizia senz'altro", spiega il professor Tonino Di Pietro, presidente dell'Isplad - Società Internazionale di Dermatologia Plastica. "L'importante è che si rimanga nell'ambito della terapia localizzata e dell'uso topico. Attualmente, prima di arrivare alla chirurgia plastica, si ricorre a due terapie, una che utilizza gel a compressione e l'altra con infiltrazioni di silicone. Ma si tratta di metodi che mostrano la loro efficacia più o meno nel 10% dei casi".
L'avotermin è stato invece sperimentato con successo su volontari sani che avevano delle cicatrici, seguiti dai ricercatori inglesi per un anno. I risultati incoraggianti hanno spinto l'equipe ad avviare trial in numerosi Paesi europei, dando vita ad una società biotecnologica, la Renovo, dedicata proprio allo sviluppo del farmaco. Alla sperimentazione hanno preso parte circa 200 individui, tutti con segni di ferite della profondità di circa un centimetro su entrambe le braccia. Una ferita è stata curata con l'avotermin, l'altra col placebo e quella trattata con il nuovo farmaco ha riacquistato quasi l'aspetto di una pelle normale.
La realizzazione dell'avotermin è dovuta essenzialmente all'identificazione di una proteina che ha forti proprietà cicatrizzanti ed è la sostanza che permette al feto di non ferirsi quando si trova nel ventre materno. Il professor Ferguson, docente della University of Manchester e co-fondatore e ceo della Renovo, precisa però che la fase di sperimentazione non è ancora conclusa: "Stiamo cercando altri 350 pazienti con cicatrici molto evidenti che necessitino di interventi estetici. Taglieremo la ferita e la tratteremo da un lato con avotermin, dall'altro con placebo per confrontare i risultati. Bisogna somministrare il farmaco quando si chiude la ferita, entro le 48 ore dal trauma".
Non tutte le cicatrici infatti sono uguali e nel processo di rimarginazione si possono presentare alterazioni per eccesso (cicatrice ipertrofica) o per difetto (cicatrice atrofica). "Con questo farmaco chi ha la tendenza a cicatrizzare male, formerà una cicatrice meno evidente, mentre chi ha la fortuna di cicatrizzare bene, avrà una pelle quasi priva di tracce" ha assicurato il professore.
Fino a questo momento l'unica terapia conosciuta per ridurre le cicatrici è stata quella estetica, variabile in rapporto al tipo di danno subito. I chirurghi distinguono la cicatrice ipertrofica dal cheloide, perché nel secondo caso è bene evitare l'asportazione chirurgica. Gli effetti dell'avotermin sui vari tipi di segni che il tempo lascia sulla pelle non sono stati ancora del tutto sperimentati ma, se anche solo dovesse riuscire a ridurre qualche inestetismo senza ricorrere al bisturi, sarebbe di certo una buona notizia
(13 aprile 2009)
Questo almeno sembra aver fatto un tema di ricerca inglese dell'università di Manchester, che ha sviluppato un farmaco iniettabile localmente, l'avotermin, dimostratosi subito molto efficace allo scopo. Tanto che la prestigiosa rivista Lancet ha dedicato al progetto coordinato dal professor Mark Ferguson un articolo incoraggiante; se la sperimentazione dimostrerà di non avere effetti collaterali, potrebbe aprirsi una nuova era sul fronte della chirurgia estetica. Il farmaco infatti potrebbe essere utilizzato dai chirurghi prima di operare il paziente per minimizzare il danno: sebbene gel al silicone e derivati siano già stati ampiamente utilizzati per ridurre gli inestetismi delle cicatrici, questa cura potrebbe essere la prima veramente efficace in questo campo.
"E' un'ottima notizia senz'altro", spiega il professor Tonino Di Pietro, presidente dell'Isplad - Società Internazionale di Dermatologia Plastica. "L'importante è che si rimanga nell'ambito della terapia localizzata e dell'uso topico. Attualmente, prima di arrivare alla chirurgia plastica, si ricorre a due terapie, una che utilizza gel a compressione e l'altra con infiltrazioni di silicone. Ma si tratta di metodi che mostrano la loro efficacia più o meno nel 10% dei casi".
L'avotermin è stato invece sperimentato con successo su volontari sani che avevano delle cicatrici, seguiti dai ricercatori inglesi per un anno. I risultati incoraggianti hanno spinto l'equipe ad avviare trial in numerosi Paesi europei, dando vita ad una società biotecnologica, la Renovo, dedicata proprio allo sviluppo del farmaco. Alla sperimentazione hanno preso parte circa 200 individui, tutti con segni di ferite della profondità di circa un centimetro su entrambe le braccia. Una ferita è stata curata con l'avotermin, l'altra col placebo e quella trattata con il nuovo farmaco ha riacquistato quasi l'aspetto di una pelle normale.
La realizzazione dell'avotermin è dovuta essenzialmente all'identificazione di una proteina che ha forti proprietà cicatrizzanti ed è la sostanza che permette al feto di non ferirsi quando si trova nel ventre materno. Il professor Ferguson, docente della University of Manchester e co-fondatore e ceo della Renovo, precisa però che la fase di sperimentazione non è ancora conclusa: "Stiamo cercando altri 350 pazienti con cicatrici molto evidenti che necessitino di interventi estetici. Taglieremo la ferita e la tratteremo da un lato con avotermin, dall'altro con placebo per confrontare i risultati. Bisogna somministrare il farmaco quando si chiude la ferita, entro le 48 ore dal trauma".
Non tutte le cicatrici infatti sono uguali e nel processo di rimarginazione si possono presentare alterazioni per eccesso (cicatrice ipertrofica) o per difetto (cicatrice atrofica). "Con questo farmaco chi ha la tendenza a cicatrizzare male, formerà una cicatrice meno evidente, mentre chi ha la fortuna di cicatrizzare bene, avrà una pelle quasi priva di tracce" ha assicurato il professore.
Fino a questo momento l'unica terapia conosciuta per ridurre le cicatrici è stata quella estetica, variabile in rapporto al tipo di danno subito. I chirurghi distinguono la cicatrice ipertrofica dal cheloide, perché nel secondo caso è bene evitare l'asportazione chirurgica. Gli effetti dell'avotermin sui vari tipi di segni che il tempo lascia sulla pelle non sono stati ancora del tutto sperimentati ma, se anche solo dovesse riuscire a ridurre qualche inestetismo senza ricorrere al bisturi, sarebbe di certo una buona notizia
(13 aprile 2009)
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