martedì 26 maggio 2009

Mozione di sfiducia

ANTONIO DI PIETRO

Ieri ho inviato una lettera ai segretari del Pd e dell’Udc contenente l’invito ad appoggiare la mozione di sfiducia dell’Italia dei Valori contro Silvio Berlusconi presentata questa mattina in una conferenza stampa a Verona. Non essendo “certi” del risultato, e non essendo “loro” l’iniziativa, hanno deciso di dare forfait. Un copione già visto con la raccolta firme per il referendum contro il Lodo Alfano e, prima ancora, con il Lodo Previti. L'opposizione del giorno dopo interessa ben poco. Nè possiamo accettare i consigli di chi ci dice che “la mozione di sfiducia a Berlusconi è inutile perchè siete una minoranza”, salvo poi presentare la richiesta di abrogazione del Lodo Alfano che si sovrappone ad un’iniziativa dell’Italia dei Valori, ben più credibile, che ha raccolto 1.000.000 di firme per il referendum che chiede di abrogarlo.

Le motivazioni della mozione sono chiare e sotto gli occhi dei cittadini
. Molti italiani sottovalutano la gravità e il danno di immagine e economico arrecato dalla sentenza di condanna di David Mills. Nelle motivazioni della sentenza del processo Berlusconi-Mills, poi diventato solo Mills, per via della non processabilità di Silvio Berlusconi grazie al lodo Alfano, vengono imputati fatti e reati gravissimi alle persone coinvolte nelle vicende ricostruite attraverso prove e testimonianze. La gravità della sentenza, che in Italia è stata sdoganata con un discorso infame pronunciato e applaudito all’assemblea di Confindustria da un uomo che si crede al di sopra della legge, nel mondo è stata descritta come un evento senza precedenti nella storia delle democrazie occidentali.

Riporto la frase conclusiva della mozione dell’Italia dei Valori: “A tal fine la Camera, nel pieno rispetto delle prerogative del Capo dello Stato, esprime la sfiducia al Governo presieduto dall’onorevole Silvio Berlusconi e lo impegna a rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato”.

A nulla servirà, come ieri ho scritto, il tentativo di distogliere l’attenzione con una ritrovata sensibilità nei confronti dei costi della politica, che ha portato il Presidente del Consiglio a parlare di dimezzamento del numero dei Parlamentari, delicato tema del quale noi ci siamo già occupati, nei mesi scorsi, attraverso diversi disegni di legge proposti dall’Italia dei Valori, ma mai presi in considerazione da questo governo e dalla sua maggioranza.

Anche questa “balla” è destinata a rimanere uno spot elettorale che terminerà l’8 giugno quando, dopo le elezioni, puntualmente ogni promessa verrà disattesa.

E’ per questo che oggi l’Italia dei Valori lancia al Parlamento una sfida attraverso due progetti di legge (ordinario e costituzionale) che contengono alcune migliorie rispetto quelli già depositati, per la riduzione dei costi dell’amministrazione pubblica. Le riforme si fanno con i fatti e non con gli spot. Ne vorremmo la prova.

Riporto di seguito una sintesi dei due progetti di legge.

Il progetto di legge costituzionale contiene varie disposizioni già presentate da deputati del Gruppo IDV nel corso della presente legislatura.

La proposta di legge prevede:

1) riduzione del numero dei parlamentari: si riduce il numero dei deputati da 615 a 300 unità, e il numero di senatori da 315 a 150 unità.

2) abolizione delle province

3) riduzione dei componenti dei consigli e delle giunte regionali

Il progetto di legge ordinario contiene:

1) soppressione delle circoscrizioni di decentramento comunale

2) soppressione delle comunità montane

3) riduzione del numero dei componenti dei consigli e delle giunte comunali e provinciali

4) riduzione dei componenti degli organi di società a partecipazione pubblica

5) riduzione rimborsi elettorali.

7 commenti:

Lorenzo ha detto...

Non sono daccordo con la mozione di sfiducia, questa volta il PD ha fatto una scelta strategica lungimirante.
Innanzitutti guardiamo lo scenario con il giusto distacco pragmatico.
Mozione di sfiducia perchè non è all'altezza morale per governare il paese( intendiamoci subito, io concordo!), si riferisce all sentenza Mills e ai fatti di famiglia e non, perchè se così non fosse andava presentata anche prima.
Ora immaginiamo un possibile scenario tutto berlusconiano, dove ricatta la moglie per farla ritrattare( parrebbe così assurdo?) il caso Mills rigiarda appunto Mills e non berlusconi, le leggi dello stato sono chiare(anche se ad personam ma sono leggi dello stato), pagherà i famigliari della ragazza per fargli dire quello che lui vuole.
Nel frattempo la mozione di sfiducia non è passata, i suoi scagnozzi parlamentari sicuramente l'hanno respinta. Come finisce?? che Berlusconi ne esce più pulito di prima di fronte il "suo" elettorato, che è la maggioranza.
Morale, ecco qui il boomerang.
Non è a colpi di sensazionalismo che si batte una politica di " destra" populista,perchè si farebbe il loro gioco. Ma metendo in evidenza quotidianamente gli evidenti errori di questa politica fascista e sfascista, facendo le giuste domande e marcandolo stretto sui suoi errori.
Scusa se mi sono dilungato troppo.
Lorenzo

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Non posso che ripetere un mio commento in un altro post odierno:"Mi fanno specie tutti gli sputa-sentenze, sia che si chiamino Eugenio Scalfari, Dario Franceschini o Pincopallino.
Ma come si fa a sostenere che la presentazione di una "MOZIONE DI SFIDUCIA" ha 'SOLO' l'effetto di rinsaldare la maggioranza!
Domando: non è già solidissima? Più di così?
E gli interventi dei vari gruppi politici per la manifestazione di voto, cosa sono, un esercizio letterario? Non una denuncia di tutte le schifezze del premier sia politiche che giudiziarie e morali?
Ecco, a ma l'ipocrisia mi fa venire l'orticaria.
Perchè?
Semplice, perchè significa che stanno a cuore, come sempre, i singoli orticelli, perciò si fa questione quando un'idea non la si ha per primi.".
Sono spiacente, l'opposione del giorno dopo, come dice Di Pietro, non serve.

Lorenzo ha detto...

Io non ho paura che rinsaldi la maggioranza, quella è già abbastanza salda per vari motivi( legittimazione dei fascisti, legittimazione dell'italia divisa, legittimazione degli ex socialisti). Il mio "timore" è che si saldi in modo forte la persona di Berlusconi ed il suo elettorato. Il perdonism in Italia ha sempre funzionato al meglio, grazie anche all'azione della chiesa.
Spero tu non rimanga male se ho una posizione diversa dalla tua, anche se il fine è poi lo stesso, mandare a casa il berlusca.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Le argomentazioni dialettiche non posso far dispiacere mai e a nessuno, salvo che sia un persona non molto matura.
Ciò premesso, il tuo timore che "si saldi in modo forte la persona di Berlusconi ed il suo elettorato" non tiene conto che ciò è già avvenuto e, allo stato, sembra immodificabile.
Lo scopo della mozione di sfiducia è, a mio avviso, quello di provocare un dibattito forte alla Camera, dove c'è Di Pietro che Berlusconi ama come il fumo negli occhi e che non ha peli sulla lingua.
I dibattiti parlamentari di tale rilevanza hanno echi e risonanze forti sopratutto sul piano internazionale.
Scommetto che NON sarà data la diretta televisiva, il che metterà a dura prova sia Zavoli che Galimberti (forse capiranno che sono due foglie di fico), ma sopratutto il presidente della Camera, l'ineffabile Gianfranco Fini, che la dovrà autorizzare.
Allora sarà chiaro che Fini predica bene sui "mass-media" ma razzola male alla Camera, laddove ha legittimato più di una interpretazione ardita del regolamento, piegandosi sistematicamente ai voleri del premier.
Ribadisco, l'opposizione del giorno dopo equivale a chiudere le stalle dopo che i buoi sono scappati.
Solo che qui oggi sono in gioco le libertà democratiche.

Anonimo ha detto...

Luigi, condivido.

ciao
Madda

Chiara ha detto...

La sede istituzionalmente preposta è il parlamento. Se le forze politiche dell'opposizione ritengono che Berlusconi non debba più governare la mozione di sfiducia va fatta. Altrimenti risulta che la sede per sfiduciare un premier sono i giornali e i sondaggi. E' con questi atti che si rafforza la democrazia.
Lorenzo concordo solo in parte con la tua analisi, ma leggendo il tuo commento risulta che il fine è la vincita elettorale. Il fine invece è un rafforzamento della democrazia, quindi la mozione di sfiducua, anche se perdente come numeri, va fatta in parlamento.
Chiara

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Visto Lorenzo che analisi ha fatto Chiara?