domenica 24 maggio 2009

Noemi, l'Observer rilancia "Il premier irritato"


ENRICO FRANCESCHINI


LONDRA - "Per essere un uomo che controlla quasi metà delle stazioni televisive italiane, Silvio Berlusconi è diventato insolitamente preoccupato dalle attività di un singolo giornale quotidiano". Comincia così il lungo articolo pubblicato oggi dall'Observer, in pratica l'edizione domenicale del Guardian di Londra, sul presidente del Consiglio italiano e il suo rifiuto di rispondere alle dieci domande che gli sono state poste da "la Repubblica". Titolo a tutta pagina: "Come le 'vergognose domande' di un giornale", citazione tra virgolette del modo in cui le ha definite il premier, "hanno innervosito Berlusconi". Illustrato da una fotografia di Noemi Letizia, una di Berlusconi a un gala televisivo con Milly Carlucci e una riproduzione di una prima pagina de "la Repubblica".

Quello che è in gioco a questo punto, scrive Tom Kington, corrispondente da Roma dell'Observer, "va ben oltre i dettagli degli incontri di Berlusconi con una giovane napoletana apparentemente in cerca di una carriera nello show business". Nei mesi recenti, continua il giornale di Londra, "ci sono state numerose accuse da parte della sinistra italiana secondo cui Berlusconi sta creando una forma di populismo autoritario che ha scarso rispetto per il parlamento, ancora meno per i giudici e domina facilmente i media". La vicenda di Noemi Letizia e la maniera in cui viene riportata dai media, afferma l'Observer, "sta diventando un test". In proposito, il domenicale londinese cita Dario Franceschini, leader del Pd, che dice: "Berlusconi ha un pensiero fisso in mente. 'Sono stato eletto dal popolo e nessuno mi può giudicare'. Reagisce così duramente al giornalismo investigativo perché ritiene immorale avere una stampa libera e un'opposizione".

L'Observer riporta quindi le parole di Ezio Mauro, direttore di "Repubblica", che osserva: "Quando Veronica Lario ha detto quello cose pubblicamente" - ovvero che suo marito "frequenta minorenni" e "non sta bene" - la vicenda non è più stata un affare privato". Il giornale cita quindi Giuseppe D'Avanzo, il giornalista di "Repubblica" che ha preparato le dieci domande per Berlusconi, il quale afferma: "Nel mondo anglosassone, i giornali avrebbero fatto a gare per scoprire" i legami tra Berlusconi e Noemi, mentre in Italia "parlano di altre cose". L'Observer interpella in proposito anche Maurizio Belpietro, direttore di "Panorama", descritto come un settimanale "controllato da Berlusconi". Dice Belpietro: "Il punto è che la Repubblica conduce una campagna contro Berlusconi e il premier ha fatto bene a ignorare domande che sono una provocazione politica più che una ricerca della verità".

L'Observer riporta in un riquadro affermazioni fatte da Berlusconi nei confronti di altri suoi "nemici", come li definisce il giornale londindese, i giudici, "è diritto di ogni cittadino criticare i magistrati e sostenere che nessuno nominerebbe Mourinho come arbitro di Inter-Milan"; e il parlamento, "il primo ministro praticamente non ha poteri, tutti i poteri sono dati al parlamento, ci sono 630 deputati, ne basterebbero 100, serve un'iniziativa popolare per arrivare a questo, non puoi aspettarti che i tacchini chiedano di anticipare il Natale". Il problema per la Repubblica, scrive l'Observer, è che per il momento gli italiani sono apparentemente con Berlusconi, a giudicare dai sondaggi sulle elezioni europee del mese prossimo. "I deputati dell'opposizione intendono presentare una richiesta formale che Berlusconi chiarisca i misteri della vicenda Letizia con un discorso al parlamento", si conclude l'articolo, "ma a giudicare dall'attuale umore del premier, la Repubblica dovrà aspettare a lungo le risposte alle sue 10 domande".

(24 maggio 2009)

Nessun commento: