domenica 24 maggio 2009

Quindicenne muore in piscina gli altri continuano a nuotare


di CARLO GULOTTA


REGGIO EMILIA - Si può morire in mezzo alla folla, in una piscina comunale circondata da 300 persone che prendono il sole e pensano solo a divertirsi. Si può morire così a 15 anni, soli e nell'indifferenza, come se il corpo immobile di un ragazzo a pelo d'acqua fosse una "cosa" invisibile. Yassin, 15 anni, marocchino, seconda generazione d'immigrati, famiglia numerosa e inserita, ieri pomeriggio se n'è andato così, mentre faceva il bagno in una piscina a Scandiano, paesone di 23mila anime sotto i colli del Reggiano.

L'ha ucciso molto probabilmente un malore, potrebbe confermarlo presto l'autopsia disposta dal magistrato di turno. Ma ciò che davvero sconcerta non è il ritardo nei soccorsi, alla piscina "L'Azzurra" di Scandiano parlano di "non più di tre o quattro minuti" per intervenire. Sconcerta invece la reazione della gente, che ha rifiutato di uscire dall'acqua mentre i bagnini tiravano fuori il corpo del povero ragazzo. Folla impassibile sotto gli ombrelloni e qualche occhiata curiosa ai medici dell'ambulanza che per venti minuti hanno cercato di riportare in vita il cuore del ragazzino che si era fermato.

Yassin Hammly, che abitava ad Arceto, una frazione poco distante, era arrivato a Scandiano nel primo pomeriggio, in compagnia di un fratello e di un amico. Giornata afosa, ideale da trascorrere in un luogo dove tutte le misure di sicurezza sono rispettate. La tragedia pochi minuti dopo le 16. Il giovane si è tuffato, probabilmente è finito sotto e per qualche minuto nessuno se n'è accorto. Poi un altro ragazzo che nuotava ha visto l'ombra scura sul fondo e ha dato l'allarme.

I bagnini del centro sportivo sono arrivati subito, hanno afferrato Yassin e lo hanno adagiato di fianco al vascone, dove hanno cercato di farlo respirare. Tutto inutile. Durante il recupero i gestori hanno invitato a più riprese gli altri bagnanti a uscire dall'acqua. Ma molti, quell'invito pressante, l'appello ad avere rispetto per una vita che non c'era più, non lo hanno voluto sentire. A uccidere Yassin è stata forse una congestione, e questo dovrà scoprirlo il medico legale. I carabinieri hanno ascoltato sei persone per cercare di capire com'è andata: quattro testimoni e due bagnini.

(24 maggio 2009)

4 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Non si può più dire "Italiani brava gente", adesso si deve dire "Italiani bastardi", con grande dispiacere.

Anonimo ha detto...

Hai ragione: bastardi, ignoranti e senza cuore.
rossana

Francy274 ha detto...

Ho come l'impressione che ci stiamo abituando a veder morire la gente...morti o vivi: stessa cosa!
Sicuro che siamo vivi? La cosa comincia a farmi pura più della stessa morte.!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Noi sì, quella gente che è rimasta impassibile no, quella è morta perchè non ha più l'anima.