mercoledì 3 giugno 2009

Al Cappone

MARCO TRAVAGLIO

Fino a un mese fa Al Tappone si accreditava come il primo gallo italico con battute sullo ius primae noctis e sulle prodigiose maratone amatorie («dormo tre ore a notte, poi faccio sesso per altre tre»).
Dalle sue varie regge trapelavano indiscrezioni su miracolose pozioni e punturine proprio lì.
Quando stavano per uscire certe telefonate di (o su) un paio di favorite divenute ministre, lui finse di non allarmarsene più di tanto: «Alla peggio, farò un figurone». E tutti - giornali, politici e servi al seguito - rilanciavano festosamente l’immagine autorizzata del Cavaliere di Hardcore.
Poi parlò Veronica, tuonò il Vaticano, saltarono fuori le minorenni e i sondaggi volsero al brutto.
Contrordine, compari: gli stessi che raccontavano l’impenitente tombeur e trombeur hanno l’ordine di trasformarlo in un innocuo nonnetto.
James Bondi degrada i festini di Villa Certosa a castigati raduni di «belle famigliuole».
Virginia Sanjust, che per il gip di Roma aveva una relazione col premier (il marito minacciò di renderla pubblica), giura che lui le diceva «potrei essere tuo nonno» e «ho un po’ perso la fede»: rapporto platonico, «di profonda affinità elettiva».
Imma Dinnini, lanciata dall’aulico «Un due tre stalla», dunque ospite dei cenacoli di Villa Certosa, nega qualunque avance: «Parlavamo della mia Puglia, di olio, pane, piante e fiori».
Daniela Rosati, ex di Galliani, reduce da un «pellegrinaggio spirituale», precisa che Lui è «un padre giusto, spiritoso, empatico», anzi «sembra più una madre».
Oddio, vuoi vedere che, niente niente, il gallo ci sta diventando un cappone?

1 commento:

Francy274 ha detto...

Stavolta Travaglio ha esagerato....non si offendono gli animali :))