LUIGI LI GOTTI
29 giugno 2009
In Commissione Giustizia, nella qualità di capogruppo Italia dei Valori, ho posto un problema fondamentale per la democrazia e per i lavori parlamentari.
I disegni di legge presentati dall'intero gruppo Italia dei Valori, che a termine di regolamento dovrebbero essere fissati nel calendario dei lavori della commissione entro due mesi, a distanza di circa un anno non sono stati ancora fissati, e le nostre numerose interrogazioni parlamentari, atti ispettivi formulati al governo, non hanno ancora ricevuto risposta.
In Commissione Giustizia ho posto delle richieste di informativa, termine di regolamento al governo e al ministro della Giustizia, sul problema dell'edilizia penitenziaria e sul problema delle risorse finanziarie. Questo sistema di ignorare il lavoro dei parlamentare, di impedire che i disegni di legge vadano avanti e che vengano esaminati, ci ha veramente stancato. Ecco perché ho voluto porre il problema.
Abbiamo dei disegni di legge di estrema importanza, come il testo unico sulle misure di prevenzione antimafia, presentato il 16 maggio dello scorso anno, tredici mesi fa, dove è stato nominato il relatore che dal mese di ottobre non ha ancora iniziato a svolgere la relazione.
Abbiamo il disegno di legge sull'ufficio per il processo e per la riqualificazione del personale giudiziario. E' iniziata la relazione nel settembre dello scorso anno e poi non se ne è più parlato.
Non accettiamo che i regolamenti vengano calpestati in questo modo. La democrazia vive di istituzioni. Le istituzioni vivono di regolamenti e di diritti che possono essere esercitati. Tra i diritti fondamentali del Parlamento e dei parlamentari c'è quello di formulare atti ispettivi e di presentare disegni di legge, ma la maggioranza ed il governo non vogliono che ciò accada, pretendono che sono i disegni di legge dello stesso governo vadano avanti.
A questo stato di cose ci siamo ribellati, e la nostra protesta è stata condivisa da tutta l'opposizione e anche da alcuni parlamentari della stessa maggioranza che ritengono assurdo il silenzio del governo su temi di cosi grande importanza.
Non vorremo trovarci con un problema carcerario, che sta nuovamente esplodendo, e quindi con un nuovo indulto. Chiediamo al governo di sapere che cosa sta facendo in materia carceraria, considerando che alcune carceri appena costruite, che abbiamo visitato lo scorso giugno, che non sono state ancora aperte nonostante i lavori sono stati completati da anni, come il carcere di Reggio Calabria.
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