martedì 2 giugno 2009

Ministri, portaborse e amici triplicato il numero dei decolli


di ALBERTO CUSTODERO


Dopo la stretta sui voli di Stato data dal governo Prodi, il governo Berlusconi allarga a amici e portaborse la platea delle persone che possono essere ospitate sugli aeromobili dell'Aeronautica militare. "Nel confronto dei primi 4 mesi del 2008 e quelli del 2009 - denuncia Roberta Pinotti, responsabile Difesa del Pd - il numero dei voli di stato è quasi triplicato: da 150 ore di volo mensili si è passati a 400".

Il trasporto di Stato è a disposizione delle più alte cariche: presidenti della Repubblica, della Camera, del Senato, presidente del Consiglio e della Corte Costituzionale. In più, gli ex presidenti della Repubblica. Nel 2007, dopo la polemica nata dall'utilizzo di un aereo di Stato per raggiungere il Gran Premio di Monza da parte degli allora ministri Francesco Rutelli e Clemente Mastella, ai "voli blu" era stata impressa un'ulteriore stretta, con l'esclusione di ministri, viceministri, sottosegretari, dirottati su aerei di linea. Con quelle misure di austerity, le ore di volo dal 2005 al 2007 avevano registrato una riduzione del 45 per cento, i costi erano scesi da 50 milioni di euro a 28.

Ad autorizzare i decolli era, con il precedente governo, l'Ufficio Voli di Stato che si trova alla presidenza del Consiglio, attraverso il segretario generale, previa la firma del sottosegretario delegato Enrico Micheli. Oggi l'ufficio è lo stesso, e la delega è stata assegnata a Gianni Letta.

Oggi, però, il regime per l'uso dei voli di Stato è cambiato. Il 25 luglio 2008 una direttiva del presidente del Consiglio abroga il giro di vite disposto dal suo predecessore e disciplina un nuovo regolamento. Estendendo l'ingresso agli aerei dell'Aeronautica militare pressoché a chiunque. L'ampliamento è talmente discrezionale che il Codacons, una delle associazioni di consumatori, ha fatto ricorso al Tar. Il Tribunale amministrativo ha respinto l'annullamento per motivi d'urgenza, riservandosi di decidere nel merito.

La svolta di Berlusconi sui voli di Stato è nel comma due dell'articolo 5, che modifica radicalmente la normativa rispetto al governo Prodi. Il titolo è "Ammissione a bordo degli aeromobili di Stato". Con questa norma si autorizza a salire sugli aerei militari "personale estraneo alla delegazione", ma accreditato su indicazione dell'Autorità "anche in relazione alla natura del viaggio, al rango rivestito dalle Personalità trasportate alle esigenze protocollari ed alle consuetudini, anche di carattere internazionale".

Questa modifica, secondo il presidente Codacons Carlo Rienzi, "permette un uso discrezionale sui modi d'uso degli aeromobili di Stato". Chiunque potrebbe essere autorizzato. Anche il cantautore napoletano Mariano Apicella, amico del premier? Se la sua presenza è autorizzata dall'Autorità, se costituisce una "consuetudine" ed è compatibile "alla natura del viaggio" (e se Gianni Letta controfirma), secondo la direttiva Berlusconi, il cantautore Apicella ha tutti i diritti di volare a spese dei contribuenti sui voli del 31esimo Stormo.

(1 giugno 2009)

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