giovedì 30 luglio 2009

Dl anticrisi, sì a Napolitano. Domani il governo vara i correttivi


Sarà esaminato domani mattina, alle 9,30 dal Consiglio dei ministri, il decreto con le correzioni al dl anticrisi. Il presidente Giorgio Napolitano aveva chiesto correttivi "contestuali" alla promulgazione della legge di conversione del decreto. Inaccettabile, quindi, l'ipotesi affacciata in ambienti della maggioranza di approvare solo a fine agosto il decreto ad hoc con le modifiche su Corte dei conti e competenze del ministero dell'Ambiente in materia di energia, e forse anche su Bankitalia.

Era stato Tremonti a provocare sconcerto e fastidio nel Quirinale quando è trapelata l'indiscrezione che le correzioni non sarebbero più arrivate per venerdì ma forse il 7 agosto, nell'ultimo Consiglio dei ministri prima delle ferie, o addirittura il 28, nel primo dopo la ripresa. Non c'era dunque la "contestualità" raccomandata dal presidente.

Il Colle ha subito ricordato che nell'unico precedente raffrontabile - la Finanziaria 2007 del governo Prodi - si era intervenuti appunto in assoluta contestualità, facendo in modo che non entrasse mai in vigore la norma da correggere, il 'comma fuda' con la riduzione dei termini di prescrizione per i risarcimenti del danno derivante alla pubblica amministrazione da responsabilità amministrativa.

Dunque anche in questo caso la legge di conversione del decreto potrà essere promulgata solo nel momento in cui sia stato già varato anche il dl correttivo. E' intendimento del governo, come trapela oggi, varare il provvedimento correttivo nello stesso giorno in cui si attende che il Senato converta in legge il dl anticrisi. Appunto, domani mattina.

I dubbi degli esperti: "Rischi per lotta evasione"
Mentre si attende l'esame dei correttivi non mancano i dubbi degli esperti. I tecnici del servizio di bilancio del Senato, nel dossier dedicato al decreto legge anticrisi, scrivono che la nuova edizione dello scudo fiscale potrebbe avere, seppure indirettamente, conseguenze sul sistema fiscale nel suo complesso.

Come osservato dalla Corte dei conti, rilevano gli esperti di palazzo Madama, se la norma sullo scudo fiscale "venisse percepita dai contribuenti come un segnale di indebolimento delle regole fiscali, potrebbe determinarsi una situazione nella quale 'gli effetti di deterrenza delle misure anti-evasione rischierebbero di essere largamente vanificate".

I magistrati contabili: "Procure a rischio chiusura"
"C'è il rischio concreto di chiusura delle procure. Ai magistrati contabili viene di fatto tagliata la possibilità di indagine". E' l'allarme dell'associazione magistrati della Corte dei conti, preoccupati per le conseguenze delle limitazioni imposte alla loro azione dalle misure inserite nel decreto anticrisi. I magistrati contabili si appellano al Quirinale, affinchè l'annunciato decreto correttivo intervenga efficaciemente a modificare le norme ripristinando il campo di giurisdizione della Corte dei conti. "Confidiamo sull'attenzione del Quirinale - hanno aggiunto i magistrati - affinchè il correttivo sia contestuale all'entrata in vigore del decreto anticrisi. Bisogna evitare che le disposizioni perverse entrino in vigore anche per un solo minuto, altrimenti si aprirebbe una sanatoria per tutte le indagini in corso". Per ora non si parla di scioperi, ma in prospettiva "non è escluso".

(30 luglio 2009)

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