
Camilleri, dalla cronaca di Marco Galluzzo, per il «Corriere della Sera»: «Era impossibile che non lo facesse, che non sentisse il bisogno di una parola rivolta a quelli che per natura considera da sempre “amici”… E alla fine Berlusconi… quella parola l’ha pronunciata: “Sapete tutti benissimo che mi attaccano sul piano personale… tranquilli, durerò alla guida del mio Paese, altri quattro anni”». Ecco le parole che i Grandi della Terra aspettavano, perché, non ci dormivano la notte all’eventualità che, fra quattro anni, Papi Silvio Premier non fosse ancora lì, al suo posto. Come se a Parigi chiudessero, in un colpo solo, il Crazy Horse e il Moulin Rouge. L’Italia, senza papi, sai che noia.
Resta dimostrato che il G8, anche per ammissione dello stesso Berlusconi, è diventato una passerella tanto costosa quanto inutile, buona tutt’al più per farsi foto ricordo.
Essendo costosa e inutile, è l’ideale del nostro papi, momentaneamente in sonno amoroso.
Ed eccolo, all’Aquila, a mostrare orgogliosamente le rovine del terremoto come se fosse stato lui a farle.
O ad organizzare cene pantagrueliche, perché lui è, questo sì, un anfitrione generoso, anche se un po’ pacchiano.
Ma i Grandi della Terra difettano di buon gusto, questo si sa.
Il New York Times scrive che Berlusconi sarà forse un intrattenitore, ma un leader no.
L’Express, definito in prima pagina Berlusconi come il buffone di Europa, lo qualifica «un personaggio hollywoodiano, incantatore eccentrico e comico grossolano».
Ora mi dica Lei, caro Lodato, perché i Grandi della Terra non dovrebbero temere la sparizione di Silvio dalla scena mondiale.
Dove lo vanno a trovare un altro come Lui che allieti le loro noiose giornate?
Se non è una gaffe sarà uno sberleffo, se non sarà una barzelletta sarà una canzoncina, ma con lui non passa giorno che non ci sia stato almeno un pretesto per sorridere.
Doveva essere irresistibile, nella sua giovinezza, quando cantava sulle navi crociera.
Perché non ci fa un pensierino per il futuro prossimo?


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