sabato 18 luglio 2009

L'Italia vista da Londra - vademecum ironico del "Guardian"




LONDRA - Attenzione ai furbetti, non fidatevi dei tassisti, evitate se possibile la burocrazia e abituatevi alle chiacchiere, pubbliche e private, spesso ad alta voce e condivise con i vicini. Le raccomandazioni arrivano dal Guardian, che offre a chi è intenzionato ad affrontare un istruttivo viaggio in Italia un catalogo a puntate su vizi e virtù del Belpaese, dalla buona cucina alla dolce vita, sempre tutto condito con una massiccia dose di politica divisa schematicamente in pro e contro Berlusconi.

Un modo ironico di raccontare l'Italia indicando termini e modi di dire in diverse situazioni. "Learn Italian" è infatti una ricca guida con tanto di video, audio e dizionario per pronuncia e grammatica, soprattutto illustrazioni per imparare e spiegare la gestualità tutta italiana.

In taxi. La città scelta è Roma, l'arrivo è in taxi, direzione Fontana di Trevi: "Mi scusi, è la strada più veloce? Mi hanno detto che sarebbero stati solo dieci minuti. - In Italia dieci minuti non sono esattamente dieci minuti. C'è molto traffico. - Ma son sicuro di aver già visto questa piazza! - Lo veda come un giro gratuito della città".

In autobus. Riposo in hotel e poi visita in città, in autobus c'è un tipo che urla al telefonino: "Scusi, è in luogo pubblico, spenga il cellulare. - E perché dovrei? - Per rispetto della gente che sta in autobus. - Non ci penso nemmeno".

Scandali e indifferenza. L'ultima lezione è preceduta da un'introduzione intitolata in modo eloquente: "Perché i britannici sono in collera per lo scandalo dei rimborsi governativi e gli italiani, invece, quasi non battono ciglio di fronte all'ultima gaffe di Berlusconi?".

Nepotismo. Dedicate alla politica e all'economia, le conversazioni tradotte in inglese segnalano l'italico nepotismo: "Hai sentito che hanno promosso a direttore Giovanni Bianchi? - Cosa? Ma stai scherzando! E' stato assunto solo sei mesi fa! Com'è possibile? - Semplice! E' il figlio di un noto sindacalista".

Vittimismo. "Molte aziende italiane non sono più competitive. Alitalia e Fiat, però, reggono. - Eh si! Per alcuni, il governo interviene sempre".

Burocrazia. "Senza permesso non posso richiedere l'assicurazione per lo scooter. La prego. - Vuole un consiglio? Si faccia aiutare da un amico. Avanti il prossimo".

Giornali e politica. Nelle lezioni del Guardian, l'italiano è immancabilmente qualunquista: "I politici pensano ai loro interessi, e spendono i nostri soldi!". E quando si occupa di politica, lo fa in funzione pro o contro Berlusconi: "Da oggi non leggerò più il Corriere della Sera: da quando c'è il nuovo direttore è cambiato molto, è più filo berlusconiano. La Repubblica, invece, è sempre stata critica nei confronti dell'attuale governo".

Digestivi. Alla fine, è meglio concentrarsi sull'arte e sul cibo. Evitando accuratamente, però, la milanese "cassoeula": "Ho mangiato qualcosa che mi ha fatto male. - Ha mal di stomaco? Crampi? - Corro sempre in bagno! - Ha qualche allergia? - Alle medicine no! Ma non mangerò più la cassoeula! - Prenda una compressa ogni quattro ore".

(18 luglio 2009)

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