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Resta alta la tensione fra i vescovi e il premier Silvio Berlusconi. Oggi il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, ha definito l'attacco del Giornale di Vittorio Feltri a Dino Boffo, direttore di Avvenire, «disgustoso e molto grave».
Intanto Umberto Bossi, dopo gli scontri della Lega con il Vaticano afferma: con la Chiesa c'è bisogno di un «chiarimento» per questo io e Roberto Calderoli andremo insieme in Vaticano, «per ricordargli le nostre radici cristiane». A spiegarlo è stato lo stesso segretario del Carroccio in partenza dalla stazione di Bergamo per quella di Alzano Lombardo, dove partecipa alla Berghem Fest. «Ci andiamo - ha ribadito - per ricordare che la nostra matrice è cristiana e cattolica. La Lega è l'unico partito che veramente ha radici cristiane».
«Noi crediamo di non dover ricostruire nulla, abbiamo un rapporto di proposte continue, di rispetto e stima che ha prodotto buoni risultati», ha aggiunto il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli.
«L'attacco fatto al dott. Boffo, direttore di Avvenire è un fatto disgustoso e molto grave»: così l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei ha commentato l'attacco del Giornale al direttore di Avvenire, rinnovando a Boffo «tutta la stima e la fiducia mia personale e quella di tutti i vescovi italiani e delle comunità cristiane». Bagnasco ha parlato in un brevissimo incontro con i giornalisti prima di celebrare la messa per la festa del santuario della Madonna della Guardia, a Genova.
«Dalla Chiesa non ingerenze, ma contributi». «Si dirà forse che il mio dire è una forma di "ingerenza" in ambiti che non sono di mia competenza - ha detto Bagnasco alla fine della sua omelia - Perché, invece, non pensare ad un contributo che la Chiesa in moltissime forme - religiose e pastorali, culturali e sociali - offre alla riflessione di tutti e per il bene comune?».
Feltri: non farò marcia indietro. Vittorio Feltri, direttore del Giornale, firma oggi un articolo in prima pagina, intitolato "La rabbia dei moralisti smascherati" nel quale sottolinea a chiare lettere che non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro dopo l'attacco rivolto ieri a Dino Boffo. Al contrario, Feltri - nel pezzo che prosegue a pagina tre con evidenziata in neretto la replica di Boffo - spiega ed argomenta le ragioni del suo affondo nei confronti del direttore del quotidiano dei vescovi italiani. «In seguito alle nostre rivelazioni - scrive Feltri - la cena prevista ieri sera tra il premier e il cardinal Bertone è stata annullata per evitare strumentalizzazioni. La Cei, non senza imbarazzo, ha espresso generica e formale solidarietà a Boffo; non poteva fare diversamente. Forse non era al corrente del vizietto del suo portavoce giornalistico e, quand'anche fosse stata informata, sperava non sarebbero uscite indiscrezioni e ora, colta alla sprovvista, deve riflettere sul da farsi».
«Non sono affatto pentito». Rispetto alla decisione del presidente del Consiglio di dissociarsi dal Giornale, perché contrario alle polemiche sulla vita privata di chiunque, Feltri scrive: «Ci saremmo stupiti se il premier avesse detto il contrario, e cioè che approvava la nostra iniziativa. Non c'è bisogno di rammentare - aggiunge - che il compito di decidere in una redazione spetta al direttore, il quale può essere licenziato da un momento all'altro, ma non limitato nei suoi poteri». Feltri aggiunge: «Non sono affatto pentito di aver divulgato la notizia su Boffo e, in una circostanza analoga, il mio atteggiamento non cambierebbe di una virgola». Quindi, conclude: «Abbiamo la certezza che che questa faccenda non finirà qui. Replicheremo agli attacchi (scontati) di cui saremo oggetto, e rassicuriamo i lettori: non siamo mammole. Finché i moralisti speculeranno su ciò che succede sotto le lenzuola altrui, noi ficcheremo il naso (turandocelo) sotto le loro».
Giovanardi: vera vittima è donna che ha subito molestie. «Ci sono due fondamentali detti evangelici che bisognerebbe sempre avere in mente: "chi è senza peccato scagli la prima pietra" e "chi di spada ferisce, di spada perisce". Detto questo - afferma Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega alla Famiglia - mi sembra che in questa penosa vicenda la vera vittima che merita solidarietà sia la signora che ha subito a suo tempo le molestie in una situazione familiare di grande difficoltà».
1 commento:
Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Carlo Giovanardi quand'è necessario gridano: Presenti!
Un avvocato, un dentista, un diplomato si vogliono confrontare con il Vaticano.
Della serie: "Ai confini della realtà"!
Succede anche questo nell'Italia berlusconizzata.
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