Gianni Guido nel 1983 arrestato dalla polizia argentina
Gianni Guido è un uomo libero. Uno dei tre responsabili della strage del Circeo, ha da ieri chiuso i conti con la giustizia italiana. "Fine pena 25 agosto 2009", è scritto sulla sua scheda del casellario giudiziario. Era stato condannato a 24 anni di carcere.L'oramai 53enne ex 'pariolino' che assieme ad Angelo Izzo e Andrea Ghira seviziò e uccise Rosaria Lopez e ridusse in fin di vita Donatella Colasanti in una villa del Circeo la notte del 30 settembre 1975, non ha più l'obbligo di dimora nella casa romana dei genitori così come previsto dall'affidamento ai servizi sociali che il Tribunale di sorveglianza gli aveva concesso nel maggio del 2008.
Figlio di un alto dirigente di banca, Guido è l'unico dei tre massacratori del Circeo ad avere scontato la pena e ad essere tornato in libertà senza più alcun obbligo di comunicazione dei propri spostamenti in questura e con la possibilità di fare domanda per riavere il passaporto.
Condannato all'ergastolo in primo grado, la pena di Guido fu ridotta in appello a 30 anni dopo una dichiarazione di pentimento e dopo un risarcimento di cento milioni di lire alla famiglia Lopez (che rinunciò a costituirsi parte civile). In carcere, di fatto, Guido ha trascorso una ventina d'anni, anche se in passato le provò tutte pur di non restare in cella: nel 1981 fuggì dal penitenziario di San Gimignano per rifugiarsi in Argentina, dove fu arrestato due anni dopo; nel 1985 evase anche dal carcere di Buenos Aires e riparò a Panama, ma la sua latitanza finì nel 1994.
Considerate le evasioni, avrebbe dovuto scontare ben più di 30 anni che gli erano stati inflitti per la strage del Circeo, ma tra indulti, benefici penitenziari previsti dalla 'Gozzini', regime di semilibertà e infine affidamento in prova ai servizi sociali, la pena di Gianni Guido è arrivata ormai al termine. I giudici del Tribunale di sorveglianza di Roma che nel 2008 lo hanno affidato in prova ai servizi sociali hanno scritto che Guido ha fatto un percorso di "silenzioso pentimento".
Per gli altri responsabili della strage del Circeo è andata diversamente: Andrea Ghira, subito fuggito all'estero, è morto in Marocco (le sue spoglie sono a Melilla, nel cimitero dei legionari spagnoli). Angelo Izzo, invece, è di nuovo in carcere a scontare un altro ergastolo dopo che, nell'aprile del 2005, rimesso in semilibertà, tornò a seviziare e ad uccidere una donna, Maria Carmela Linciano, e sua figlia Valentina di 14 anni.
Donatella Colasanti è morta il 30 dicembre 2005 a Roma per un tumore al seno, ancora duramente segnata per la violenza subita trent'anni prima. Le sue ultime parole sono state: "Battiamoci per la verità".
(26 agosto 2009)

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