lunedì 28 settembre 2009

Berlusconi alla festa Pdl: vi porto i saluti di Obama, solo noi possiamo governare il Paese

Vi porto i saluti di un signore abbronzato. Si chiama...si chiama...Barack Obama. In spiaggia vanno in due perchè è abbronzata anche la moglie Michelle Non ci crederete ma è vero». Così Silvio Berlusconi ha iniziato il suo intervento alla Festa nazionale della Libertà di Milano.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha elogiato Barack Obama «che guida gli Usa alla grande». Chiudendo la festa del Pdl a Milano, ha definito «un grande discorso» quello di Obama alle Nazioni Unite. Berlusconi è tornato proprio ieri dal viaggio negli Usa. «È importante che un paese così importante sia in mani affidabili, lui è riuscito in un grande lavoro facendo cambiare radicalmente l’atteggiamento dei paesi non allineati verso gli Usa. Le sue origini afroamericane, di cui è orgoglioso, sono riuscite a far superare la diffidenza dei paesi del continente africano», ha detto Berlusconi.

«Con Obama i rapporti sono facili, è una persona ironica ed autoironica e devo darvi una buona notizia: è uno molto bravo. Quando lo vedevamo parlare con il gobbo, con tutto scritto davanti, ci chiedevamo se fosse solo uno che sa leggere bene. Invece c’è, e alla grande, e questa è una cosa che ci deve rendere contenti e soddisfatti, perchè abbiamo bisogno che la più grande democrazia del mondo sia in mani affidabili, per decidere insieme a noi ma con grande peso
proprio del nostro destino negli anni a venire».

Dal palco della festa Pdl a Milano il premier ha riassunto i risultati del G20 a Pittsburgh dal quale è appena rientrato. «La nuova economia e finanza si svilupperanno su basi etiche e morali e stiamo scrivendo queste regole tutti insieme», ha affermato. «Per la prima volta abbiamo deciso che ci occuperemo insieme di diminuire la temperatura del pianeta, perchè farlo da soli sarebbe
donchisciottismo». E ancora: «Abbiamo deciso di ridurre i bonus per i dirigenti bancari e che non si lanciano in speculazioni spericolate e abbiamo dato il compito allo Iosco di studiare il fenomeno della speculazione internazionale, una mia fissa, per diminuirla e se possibile cancellarla».

«Oggi non dobbiamo più avere paura. Lo dico anche agli imprenditori di investire con coraggio» ha detto Berlusconi parlando alla festa del Pdl, ricordando gli interventi del governo: «Abbiamo agito prima degli altri, abbiamo garantito gli ammortizzatori sociali a tutti coloro che hanno perso il lavoro e abbiamo scoperto che abbiamo un sistema bancario più solido degli altri
perchè siamo grandi risparmiatori». «Dobbiamo - ha proseguito - perseverare in questa direzione senza paura».

«Abbiamo lavorato bene, sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto, e della mia squadra di governo, delle mie ministre, tutti sanno che ho un debole per l’altra metà del cielo.... Rispetteremo il programma, è il patto che abbiamo fatto con i nostri elettori. Lavoreremo bene nei prossimi quattro anni, perchè abbiamo introdotto nella politica due elementi nuovi: governabilità e rispetto degli impegni presi. Renderemo l’Italia più libera e più giusta».

«Martedì festeggerò i miei 27, anzi no 37 anni (sapete che non sono forte in matematica) consegnando, dopo le prime 94 villette, i primi 500 di 4 mila appartamenti per i 30 mila terremotati che hanno perso la casa». Martedì è proprio il compleanno del premier che essendo nato il 29 settembre del 1936 compirà 73 anni.

Tornando sulla politica estera: «Il presidente dell’Iran vuole cancellare Israele dalla cartina geografica, penso che se loro andassero avanti a costruire con il nucleare Israele potrebbe decidere di attaccare il giorno prima che questo succeda. Sarebbe un disastro per quella zona, sarebbe un disastro per tutti noi, è un pericolo che incombe su tutti noi, sarebbe un disastro universale» ha detto Berlusconi alla prima festa del Pdl a Milano.

«Siamo orgogliosi dei nostri militari in missione, che sono là coraggiosamente per difendere la pace»: e, scaldando la platea, ha proseguito: è «una vergogna un’opposizione che brucia in piazza le sagome dei nostri soldati, che inneggia a meno sei... Non ci stiamo, è inaccettabile avere
un’opposizione di questo tipo nel nostro paese». «Vergogna, vergogna, vergogna», ha urlato Berlusconi tra gli applausi.

Berlusconi ha quindi spiegato il perchè dell’impegno italiano in Afghanistan, in Libano e nei Balcani: «Non solo per portare la pace in quei paesi come l’Afghanistan ma anche perchè in questo modo possiamo contare nel consenso internazionale».

Rivendicando i successi del governo nella lotta alla criminalità organizzata, Berlusconi ha detto che «nessun governo della storia della Repubblica ha fatto quanto noi per combattere la mafia. Abbiamo arrestato latitanti, sequestrato un miliardo in contanti e oltre 4,3 miliardi di beni. Abbiamo anche inasprito le leggi sul carcere duro per i mafiosi».

Il premier ha ricordato la nascita del Pdl, «voluta dal popolo», e ne ha tratto spunto per dire: «Non come queste primarie del Pd in cui tutto è già deciso prima e sono soltanto un simulacro della democrazia».

«Da 15 anni noi lavoriamo per realizzare i sogni, le attese, le speranze degli italiani. Siamo la garanzia e il baluardo della libertà». Berlusconi ha riletto parte del suo primo intervento quando scese in politica nel febbraio del 1994 «ed è impressionante la coerenza della nostra posizione rispetto ad allora. Rispetto a quel testo non c’è da cambiare un sostantivo e neanche un aggettivo», ha detto il premier.

«Noi siamo un grande partito con opinioni non univoche ma la ricchezza di opinioni è una ricchezza. Poi voteremo al nostro interno e tutti dovranno adeguarsi a questa decisione ma questo ovviamente non vale per i temi in cui c’è la libertà di coscienza perchè a tutti è garantita la libertà di coscienza». Il premier invita a non credere alle «gazzette», «non c’è stato nessun litigio» nella maggioranza. «Con la Lega abbiamo un’amicizia ed un affetto ed una maggioranza che nessuno riuscirà ad allentare».

Tante le battute ironiche. Come questa a un militante Pdl: «Tira giù quel cartello, anche gli altri devono vedere come sono bello». Il premier, rivolto alla platea, ha poi aggiunto cherzosamente: «Non vedo perchè debbano diminuire le mie potenziali nuove fidanzate».

«Di solito - ha detto scherzando quando il suo discorso è stato improvvisamente interrotto dalla musica - quando parte la musica vuol dire che sei andato avanti troppo. Se avete pazienza e culo vado avanti». Tra i militanti è partita un’ovazione.

Berlusconi ha parlato anche della differenza tra la libertà del centrodestra e quella del centrosinistra e ha garantito che non ci sarà mai, fino a quando al governo ci sarà il centrodestra, «uno Stato di polizia tributaria come voleva Visco». «Fino a quando saremo qui, e dato che saremo qui per sempre - ha detto - questo Stato non lo permetteremo mai».

«Un piccolo avvertimento ai signori che non ci votano: la sinistra ha un programma ben preciso. Vuole farci perdere libertà nelle nostre operazioni di spesa, rimettere l’Ici, aumentare la tassa sulle rendite finanziarie, diminuire il debito pubblico che ha creato introducendo un’imposta patrimoniale progressiva. Fin quando saremo maggioranza del Paese questo non potrà succedere».

Infine, è tornato su un suo chiodo fisso: «E non dimentichiamoci, che la sinistra italiana è sempre comunista». «La sinistra italiana è in ritardo con la storia. Tutte le sinistre europee hanno cambiato, la nostra no. I ’sinistri' non hanno cambiato e sono gli stessi di prima».

«Siamo noi il Pdl il popolo più forte, l’unico che può governare il paese, l’unica formazione vincente».

«Se io vado a parlare in una tv è uno scandalo, se vado in una seconda televisione divento un
dittatore, se vado in una terza siamo al regime e in una quarta siamo ad un atto delinquenziale. Invece Barack Obama è andato in cinque diverse televisioni a spiegare la sua riforma sanitaria e ha fatto bene, perchè i leader devono prima di tutto informare i cittadini».

«Sono passati 15 anni da quando abbiamo parlato di un nuovo grande miracolo italiano e abbiamo creato il grande movimento esistito nel nostro paese. Siamo qui per governare il Paese, siamo qui per creare un futuro di libertà, di democrazia. Il Pdl sarà protagonista della storia, di un lungo futuro». Con queste parole il premier ha concluso il suo intervento alla prima festa nazionale del PdL.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

UN GENTLEMAN, UN VERO GENTILUOMO!