sabato 10 ottobre 2009

Alfano mette sotto tiro il Csm, voto con sorteggio e stop ai pareri


di LIANA MILELLA


Due settimane, e la prima pietra della vendetta di Berlusconi contro i giudici sarà lanciata. Artefice il fido Guardasigilli Alfano. Un duro colpo al Csm e alle odiate correnti della magistratura. L'organo di autogoverno delle toghe, che dovrà essere rinnovato a giugno del 2010, non potrà più essere eletto con il sistema attuale, con il voto di tutti i giudici e pm per i loro rappresentanti. Ci sarà prima un sorteggio. Dieci o 50 candidati per ogni componente da eleggere. Una legge ordinaria ovviamente, ma già viziata da incostituzionalità. La Carta è chiara laddove scrive, all'articolo 104, che "tutti i magistrati" votano per scegliere i colleghi. Ma questo è considerato un lusso da abolire. E dunque ci sarà un sorteggio per estrarre prima i nomi su cui, in un secondo tempo, le toghe potranno votare. E il diritto all'elettorato passivo? Cancellato d'un colpo. Non basta. Berlusconi e Alfano vogliono impedire ai consiglieri di esprimere gli odiati pareri sulle leggi che hanno bollato il reato di clandestinità, le norme sul processo penale, le intercettazioni. Il Csm perderebbe il potere di esprimere pareri sulle leggi del governo. Forse gli resterebbe una sola chance, farlo se a chiederlo è espressamente il ministro della Giustizia.

La Consulta boccia il lodo e il governo si tira su le maniche sulla giustizia. Il Guardasigilli rilancia il ripristino dell'immunità parlamentare ("Non fa parte del nostro programma, ma se si aprisse con il Pd un'ampia fase di dibattito pubblico sarebbe nel bene del paese che da 15 anni si trova con la giustizia al centro del dibattito"). Si lavora a irrigidire la prescrizione per liberarsi del processo Mills. È pronta la strada per dare più potere agli avvocati, per trasformare in carta straccia le sentenze passate in giudicato, per ricusare i giudici. Il pacchetto della vendetta sui giudici cammina spedito. La prima tappa in agenda è il Csm: per cui ormai è questione di giorni. Solo per un caso la riforma elettorale non passerà a palazzo Chigi già la prossima settimana. Lo si deve al viaggio in Bulgaria di Berlusconi che fa saltare il solito appuntamento del venerdì. Se ne riparla tra 15 giorni, giusto il tempo di limare il testo.

Repubblica aveva anticipato l'11 luglio il ddl sul sorteggio. Il ministero replicò che "era solo una delle tante proposte". Ora quel sorteggio, più o meno rimaneggiato, è alle viste di palazzo Chigi. L'idea originaria, scritta dal consigliere giuridico di Alfano ed ex membro del Csm Salvatore Mazzamuto, prevedeva anche di ampliare il numero dei togati e portarlo da 16 a 20, ma per mancanza di soldi il Consiglio dovrebbe restare com'è, con l'attuale proporzione tra giudici, pm e laici. Ma il pezzo forte è il sorteggio. Mazzamuto l'aveva definito un sistema "per rompere il circolo vizioso del monopolio correntizio di rappresentanza e carriere". Anm e Csm hanno considerato "una via del tutto incostituzionale". E anche Gaetano Pecorella, deputato Pdl e legale del premier, il 30 luglio sul Sole 24 ore ha definita "l'estrazione a sorte priva di qualsiasi razionalità" e ne ha spiegato anche l'incostituzionalità.

Come per tutte le leggi del centrodestra sulla giustizia anche questa è animata da spirito di revanche anti-toghe. Nel centrodestra ci sono voci, come quella della finiana Giulia Bongiorno che invitano alla saggezza. È di ieri la sua bacchettata contro chi inveisce contro la Consulta: "La Corte è il giudice delle leggi perché ne valuta la conformità alla Costituzione. È importante non perdere fiducia nella giustizia e rispetto in chi l'amministra". Messaggio inascoltato perché anche sul Csm il governo si appresta, come dicono già al Csm, a violare la Costituzione e ad agire sull'onda del dopo lodo. E sarà di nuovo scontro tra Berlusconi e le toghe.

(10 ottobre 2009)

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Ma pure il diritto al voto è una vera vergogna, visto che ci sono ancora cittadini che da 15-anni si rifiutano di votare a destra. Certo ora urge sistemare la magistratura, poi Alfano penserà pure al popolo che si rifiuta di accettare la libertà.Ma stiamo scherzando? Meno male che Silvio c'è!
Speriamo che Angiolino non dimentichi pure il disubbidiente Ratzinger che non ha accolto a braccia aperte il "simbolo" del popolo della libertà.
Ho la nausea.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

LO SDEGNO CHE TRASPARE DAI TUOI COMMENTI E' VERAMENTE GENUINO.
PURTROPPO, NON SIAMO MOLTISSIMI.