Tocca quota 98mila firme l'appello per la dignità delle donne lanciato da Michela Marzano, Barbara Spinelli e Nadia Urbinati. Dopo l'insulto di Berlusconi a Rosy Bindi durante Porta a Porta ("lei è più bella che intelligente") hanno aderito decine di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, docenti universitarie, attrici o registe. Ma soprattutto continuano ad aderire migliaia di donne, indignate "per il comportamento maschilista del premier" e per l'offesa alla vicepresidente della Camera. Donne che hanno deciso di esprimere la propria opinione attraverso una firma e una fotografia facendo proprie, con rabbia o ironia, le parole di Rosy Bindi: "Non sono una donna a sua disposizione".
Fra le nuove firme c'è quella della scrittrice Lidia Ravera. "Le donne dovrebbero scendere in piazza, per una grande manifestazione trasversale che vada al di là degli schieramenti politici", propone l'autrice di Porci con le ali e Le seduzioni dell'inverno, finalista al premio Strega 2008. "Berlusconi sta sdoganando una serie di comportamenti squallidi che sembravano superati: ponendo continuamente l'accento sull'età di una donna, sul suo aspetto fisico piuttosto che sulle sue qualità umane - spiega Lidia Ravera - si rischia di tornare indietro a prima del femminismo". Un continuo "scivolare verso il passato al quale bisogna rispondere scendendo in piazza, per dire che le donne non sono dei vegetali". E un messaggio di solidarietà a Rosy Bindi, dopo quelli delle donne socialiste e del Pd, arriva dal coordinamento femminile dell'Italia dei Valori delle Marche: "Invitiamo tutte le donne a una profonda presa di coscienza sulla necessità di una reazione a questa offesa alla nostra dignità".
Fronte comune quindi contro le offese del premier, e contro la visione della donna come semplice oggetto del desiderio. Di questa "rinascita delle proteste femminili contro Berlusconi" parla l'agenzia di stampa Reuters, che ieri ha dedicato all'appello delle tre intellettuali un lungo servizio firmato dalla giornalista Deepa Babington: "Prende forza l'offensiva femminista contro Berlusconi". "Migliaia di donne, che prima assistevano in silenzio agli scandali sessuali del premier, dalle feste con le escort all'accusa di una relazione con una minorenne, hanno firmato l'appello pubblicato da Repubblica", scrive la Reuters, "e l'insulto a Rosy Bindi all'improvviso ha rotto gli argini dell'indignazione". Nel servizio, oltre ai sondaggisti Luigi Crespi e Maurizio Pessato, viene citata la senatrice dell'Idv Patrizia Bugnano: "E' offensivo che Berlusconi si riferisca alle donne sempre in termini estetici".
(21 ottobre 2009)
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