Quelle di Berlusconi non sono scuse, anzi, aggravano la situazione. Rosy Bindi non accetta le frasi pronunciate ieri da Silvio Berlusconi, il quale ha detto di essere dispiaciuto delle parole dette nei confronti della vicepresidente della Camera. "Ma non erano delle scuse - ha spiegato Rosy Bindi ad alcuni giornalisti, a margine di un convegno a Bologna - addirittura ha aggravato le cose dicendo che era una battuta di largo consumo. Come a dire: lo dicono tutti, lo pensano tutti, quindi... "
E non si tratta solo di questo. "Soprattutto non le accetto - prosegue Rosy Bindi - perché ancora una volta il premier ha pronunciato le frasi che mi riguardano in un contesto generalizzato di attacco alle istituzioni". Infatti Berlusconi "ha invitato gli italiani a non pagare il canone del servizio pubblico, oltre ad avere ancora una volta attaccato la Corte costituzionale e la magistratura, e a parlare di cambiamento della Costituzione e di riforme a maggioranza".
"Si tenga le sue battute di largo consumo - conclude il vicepresidente della Camera -. Io l'ho interrotto nel suo interesse perché se qualcuno interrompe un presidente del Consiglio che lancia un conflitto istituzionale durante una trasmissione televisiva, dovrebbe essere ringraziato. Non insultato, ma ringraziato. Ma bisogna conoscere il lessico fondamentale della democrazia per capire queste finezze".
Rosy Bindi ribadisce invece l'apprezzamento per la solidarietà che si è creata intorno a lei, sottolineando come non si tratti soltanto di simpatia a titolo personale, ma di un rifiuto verso la politica di Berlusconi e del Pdl. Rispondendo "Non sono una donna a sua disposizione" agli insulti del premier, infatti, la vicepresidente della Camera ha voluto sottolineare come "non ci sia solo un rifiuto ad essere a disposizione di Berlusconi da parte delle donne, ma anche da parte una parte d'Italia che non ci sta".
(17 ottobre 2009)
E non si tratta solo di questo. "Soprattutto non le accetto - prosegue Rosy Bindi - perché ancora una volta il premier ha pronunciato le frasi che mi riguardano in un contesto generalizzato di attacco alle istituzioni". Infatti Berlusconi "ha invitato gli italiani a non pagare il canone del servizio pubblico, oltre ad avere ancora una volta attaccato la Corte costituzionale e la magistratura, e a parlare di cambiamento della Costituzione e di riforme a maggioranza".
"Si tenga le sue battute di largo consumo - conclude il vicepresidente della Camera -. Io l'ho interrotto nel suo interesse perché se qualcuno interrompe un presidente del Consiglio che lancia un conflitto istituzionale durante una trasmissione televisiva, dovrebbe essere ringraziato. Non insultato, ma ringraziato. Ma bisogna conoscere il lessico fondamentale della democrazia per capire queste finezze".
Rosy Bindi ribadisce invece l'apprezzamento per la solidarietà che si è creata intorno a lei, sottolineando come non si tratti soltanto di simpatia a titolo personale, ma di un rifiuto verso la politica di Berlusconi e del Pdl. Rispondendo "Non sono una donna a sua disposizione" agli insulti del premier, infatti, la vicepresidente della Camera ha voluto sottolineare come "non ci sia solo un rifiuto ad essere a disposizione di Berlusconi da parte delle donne, ma anche da parte una parte d'Italia che non ci sta".
(17 ottobre 2009)
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