Ha preso il via l'udienza della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, nella sala gialla di palazzo della Consulta, affollata di giornalisti italiani e stranieri.
Due ricorsi sono stati presentati dai giudici di Milano nell'ambito dei processi in cui il premier Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato inglese David Mills (che nel frattempo è stato condannato in primo grado a 4 anni e 6 mesi) e per irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi Mediaset; il terzo ricorso è del gip di Roma chiamato a decidere se archiviare (come ha chiesto la procura) o rinviare a giudizio Berlusconi, indagato per istigazione alla corruzione di alcuni senatori eletti all'estero durante la scorsa legislatura.
Terminata la relazione di Gallo, si aprirà la sfida tra avvocati: da una una parte i parlamentari-avvocati Niccolò Ghedini, Gaetano Pecorella e Piero Longo che interverranno per conto dell'imputato Berlusconi, mentre l'avvocato dello Stato Glauco Nori (la cui memoria difensiva paventava il rischio di dimissioni del premier se il 'lodo' sarà bocciato) prenderà la parola per conto della presidenza del Consiglio; dall'altra parte il presidente dei costituzionalisti, prof. Alessandro Pace, che parlerà a nome della procura di Milano. Una prima decisione
(6 ottobre 2009)
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