sabato 31 ottobre 2009

Di destra o di sinistra?


ENRICO FRANCESCHINI


Di sinistra si nasce o si diventa? La medesima domanda, naturalmente, vale per chi è di destra. E la risposta è duplice: di destra, o di sinistra, si nasce e si diventa. La novità è che nuove ricerche sul cervello e sullo studio del comportamento umano vengono incorporate nell'analisi politica, per capire cosa spinge un elettore a votare in un senso o nell'altro. L'annuncio che David Cameron, leader dei conservatori britannici e, stando agli attuali sondaggi, prossimo primo ministro dopo le elezioni della primavera 2010, ha arruolato tra i suoi consiglieri degli esperti di neuroscienza e di economia comportamentale è un segnale dell'importanza che questo genere di studi hanno assunto nelle sfide elettorali del ventunesimo secolo. "Lo facevamo anche noi", rivela Matthew Taylor, ex-collaboratore di Tony Blair a Downing street.

In un articolo per il mensile Prospect Taylor racconta che negli anni del blairismo il governo laburista prendeva come modello l'Homo economicus: "Offri alla gente una scelta e la gente agirà nel proprio interesse, e nel fare ciò farà anche funzionare il sistema in modo migliore per tutti". Ma oggi, sostiene il politologo, la scienza ha fatto un ulteriore passo avanti, permettendo ai politici di analizzare le caratteristiche che spingono un cervello a simpatizzare per la sinistra piuttosto che per la destra, o viceversa. Finora, afferma, i dibattiti sulla natura umana erano ristretti ai comportamenti criminali e ad altre patologie. Adesso le reazioni "cerebrali" vengono studiate anche in relazione alle scelte politiche.

Prendiamo il Cervello Progressista. "L'altruismo ci rende felici", osserva Taylor. "Una comunità solidale crea persone migliori. Ineguaglianza e discriminazione ci privano di questo potenziale. Una buona guida ci aiuta a compiere decisioni sagge per il lungo termine". Morale: se una persona si sente sicura del proprio destino e assistita da uno stato e da una comunità solidali e ben funzionanti, è più propensa a votare per una politica che si identifica con questi valori. L'analisi del Cervello Conservatore secondo Taylor parte dalla constatazione che la morale ha una base neurologica: un forte istinto di giustizia che il nuovo leader dei Tory intende sfruttare per fare avanzare il suo progetto di un "conservatorismo sociale", intenzionato ad apparire moderno sulle questioni sociali e sulla scienza pur riaffermando i valori tradizionali della destra in difesa delle virtù civiche, delle istituzioni e delle tradizioni.

Il precedente tentativo di superare la divisione ideologica destra-sinistra e individuare un nuovo interlocutore era stato la Terza Via, l'idea del sociologo Anthony Giddens che ha portato al potere il New Labour di Blair in Gran Bretagna e forze riformiste in tutta Europa. Il concetto che i cittadini d'oggi non si vedono come oggetti di religioni, partiti, ma come autori delle proprie vite. L'ingresso della neuroscienza in politica, prevede Matthew Taylor, rappresenta un ulteriore passo avanti. Non bastano gli spin-master, gli esperti di manipolazione mediatica, per vincere le elezioni: servono anche gli psicologi del comportamento umano.

(23 ottobre 2009)

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