sabato 31 ottobre 2009

Atlantide, colpa di uno tsunami


di SARA FICOCELLI


UNA esplosione vulcanica gigantesca in mezzo al mare, un'onda che viaggia per centinaia di chilometri fino a raggiungere e sommergere una grossa isola dell'arcipelago greco. E' questo l'episodio apocalittico che avrebbe ispirato la leggenda di Atlantide, l'isola scomparsa di cui parlò per la prima volta Platone dei suoi Dialoghi. Secondo uno studio, a provocare l'episodio ispiratore sarebbe stato proprio uno tsunami, l'onda anomala che dal 2006 ci è tristemente familiare e che ha provocato 547 morti in Indonesia e più di 100 nelle isole Samoa.

Le isole dell'arcipelago di Santorini, 200 chilometri a sud della Grecia, sono oggi ciò che resta di quella che un tempo era un'unica isola, poi distrutta da uno dei più grandi fenomeni vulcanici della storia, la cosiddetta "eruzione minoica di Thera". Le onde si sarebbero diffuse in tutto il bacino dell'Egeo in sole due ore, raggiungendo un'altezza di circa trenta metri, ed entro due giorni sarebbero arrivate anche le ceneri riversate dall'esplosione vulcanica.

Fu insomma questo uno dei più terrificanti eventi vulcanici mai accaduti, che devastò l'isola di Thera (oggi Santorini) e con lei l'insediamento minoico ad Akrotiri. L'episodio si verificò fra il 1630 e il 1550 a. C. e secondo una ricerca dell'Istituto Interuniversitario di Scienze Marine di Eilat, in Israele, avrebbe ispirato a Platone la storia della civiltà sommersa, un tempo ricchissima e potente.

"Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme...": con queste parole, nel 421 a. C., il filosofo greco descrisse nel Timeo la leggenda di Atlantide ed è probabile che a impressionarlo sia stata proprio la catastrofe di 1000 anni prima. Gli studosi israeliani hanno infatti scoperto che lo tsunami che colpì Santorini provocò un'onda capace di estendersi per oltre 1000 chilometri, quanto basta per raggiungere le coste israeliane.

Ricercatori hanno analizzato proprio le spiagge di Israele, scavando a 20 metri sotto il livello del suolo, fino a trovare resti di sedimentazioni risalenti al momento dell'eruzione vulcanica. "Abbiamo ricostruito cosa accadde - spiega a Livescience il geoarcheologo marino Beverly Goodman - e quello che abbiamo trovato sottoterra può essere solo il risultato del deposito provocato da un'onda anomala".

Una teoria analoga è stata avanzata anche dal giornalista italiano Sergio Frau nel suo libro Le colonne d'Ercole in cui spiega che le colonne di cui parla Platone andrebbero in realtà identificate con il canale di Sicilia, e che dunque l'isola di Atlantide sarebbe in realtà la Sardegna. La scoperta, secondo i ricercatori israeliani, potrebbe in ogni caso aiutare a capire meglio gli tsunami di oggi. Un evento di portata così devastante è infatti non solo in grado di sommergere un territorio ma un'intera civiltà e, conclude Goodman, non è escluso che non possa ripetersi in futuro proprio nel Mediterraneo.

(12 ottobre 2009)

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