Antonio Di Pietro non lascia spazio a mezze misure: "Berlusconi vada a casa". Dario Franceschini è sodisfatto perché la sentenza dimostra che anche il presidente del Consiglio "è un cittadino come gli altri", mentre Umberto Bossi si stringe attorno al premier: "Escludo il ricorso ad elezioni. Andiamo avanti, noi non ci pieghiamo".
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il Lodo Alfano, dalla maggioranza e dall'opposizione si alzano reazioni contrastanti.
Dure le parole dell'Italia dei Valori che rivendica la lunga battaglia sostenuta dal partito contro la legge: "Lo abbiamo detto subito anche al capo dello Stato", ripete Antonio Di Pietro. "La legge era uno scempio di incostituzionalità e immoralità. Spero che alla luce della decisione della Consulta - conclude il leader Idv - il presidente del Consiglio la smetta di fare leggi a proprio uso e consumo, e si dimetta".
Dario Franceschini, segretario del Pd, sostiene che la sentenza della Corte non fa che ribadire "il principio dell'uguaglianza. Non ci possono essere eccezioni", spiega. "Tutti sono uguali davanti alla legge, anche i potenti". E il compagno di partito Pierluigi Bersani, candidato alla segretaria del Pd, avverte: "Che adesso il premier rispetti la sentenza". Ma dal vertice del parito convocato d'urgenza, sembra che il Pd, a differenza degli alleati dell'Italia dei Valori e della Sinistra radicale, non chiederà le dimissioni di Berlusconi.
Intanto una trentina di rappresentanti di Sinistra e Libertà si è riunita invece davanti Palazzo Chigi per un sit-in. Alzano cartelli con scritto: "E adesso fatti processare". In piazza Paolo Cento, Grazia Francescato, Gennaro Migliore e Giuliana Sgrena.
Fa quadrato attorno a Silvio Berlusconi invece il centrodestra. A cominciare dall'alleato Umberto Bossi convinto che il presidente del Consiglio non mollerà: "E' forte e deciso a combattere". E a chi gli domanda se la sentenza preannuncia elezioni anticipate, Bossi risponde deciso: "Ho parlato con Berlusconi. Neppure lui vuole le elezioni anticipate. Andiamo avanti, non ci piegano".
Ne è convinto anche il ministro delle Politiche Ue Andrea Ronchi: "Il governo ha il diritto-dovere di governare. Dobbiamo concentrarci ancora di più sulle Regionali, che ora avranno una maggiore valenza politica". E Jole Santelli, Pdl, vicepresidente della commissione Affari Costituzionali, avverte: "
Solidale a Berlusconi, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo: "Quella della Consulta è una sentenza politica che non scalfisce il grande consenso degli italiani nei confronti di Silvio Berlusconi".
Dai costituzionalisti Oscar Luigi Scalfaro, già presidente della Repubblica, e Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, commenti più "tecnici". "Non mi interessa il caso personale - ha detto Scalfaro - quello che conta è che
(7 ottobre 2009)
Nessun commento:
Posta un commento