domenica 4 ottobre 2009

DIVERSAMENTE CONCORDI


di Marco Travaglio

È imperdonabile, ci vuole il pugno di ferro”, tuona Antonello Soro, capogruppo dell’Armata Brancaleone che si fa chiamare Pd. Il pugno dovrebbe darselo da solo, visto che il compito di un capogruppo è quello di tenere unito il gruppo. Ma l’altro giorno il gruppo non c’era, salvando Al Tappone e il suo scudo salvamafia (prontamente firmato da Giorgio Ponzio Pelato alla velocità della luce).

Delle due l’una:

a) Soro si dimette per palese inadeguatezza;

b) quella sullo scudo salvamafia era considerata una votazione fra le tante.

Ma Soro non si dimette, anzi definisce “fisiologico” il tasso di assenteismo dell’altro giorno e se la prende con un tal Gaglioni che è un po’ come Pasquale Zambuto di “Alto gradimento”: non conta nulla. Ecco, tutta colpa di Zambuto. Dunque non resta che l’opzione B.

A meno che lo facciano apposta.

Come dice Gianni Vattimo, “o lo fanno gratis e sono coglioni, o lo fanno a pagamento e sono mascalzoni”. E non si sa cosa sia peggio.

Se l’altro giorno, anziché accampare scuse da Asilo Mariuccia (“e morta mia zia”) o certificati medici alla Totò (“quest’anno c’è stata una grande morìa delle vacche, come voi ben sapete”), se ne fosse alzato uno a dire: “non potevo votare perché stavo esportando capitali all’estero”, avrebbe almeno meritato una stretta di mano per la sincerità. Invece si son dati tutti malati, vista l’improvvisa pandemia che ha colpito le truppe dacchè si vota lo scudo.

Malata la Marianna Madia, così giovane e già così cagionevole.

Argentin dal medico, come pure Misiti (Idv): devono avere lo stesso dottore, che riceve solo quando si vota lo scudo.

Carra bloccato da un intervento al rene, ma per fortuna l’illustre infermo s’è prontamente ripreso, riuscendo addirittura ad aggiornare il suo blog per farcelo sapere.

Fioroni, segnalato contemporaneamente a un convegno a Torino e presso il medico a Roma, è ubiquo. Esclusi gl’impegni parlamentari.

Secondo La Stampa, “da febbraio deve evitare di stare troppo seduto”: l’idea di dimettersi per curarsi, evitando effetti collaterali sulla collettività, non lo sfiora. Un altro stava benissimo, ma faceva la badante al fratello.

La Binetti concionava alla festa per i 150 anni della Croce Rossa, ricorrenza che càpita una volta sola: “sono professoressa di medicina - spiega lei – non potevo mancare”, ma è “dispiaciutissima”.

La Melandri è “in missione a Madrid per conto del Pd” con tal Pistelli: forse imparano dagli spagnoli come si fa l’opposizione.

E’ della comitiva pure la Lanzillotta, non si sa se per conto di Dio (come i Blues Brothers) o di se stessa, comunque molto impegnata a sparacchiare su Annozero.

“Non dico che la cosa non mi turbi”, dichiara contrita la Linda, “ma noi tre non siamo mica a spasso”. Vero: volete mettere la Global Progress Conference della Fundaciòn Ideas? Da Madrid avevano fatto sapere che, senza le ideas del trio Melandri-Pistelli-Lanzillotta, annullavano tutto.

Nulla di nuovo sotto il sole: non è la prima volta che questi onorevoli granturismo che sarebbero strapagati per stare in Parlamento e invece nei momenti decisivi fanno tutt’altro, salvano la ghirba al Cainano.

Sono la sua assicurazione sulla vita.

Sotto il Berlusconi-2, quasi tutte le leggi vergogna potevano andare a picco sulla pregiudiziale di costituzionalità, ma passavano regolarmente perché i vuoti nella Cdl erano sempre compensati dalle voragini nel centrosinistra.

Viceversa, quando governava Prodi con due soli voti in più al Senato, il centrodestra era sempre presente in forze, e se il governo durò quasi due anni fu perchè Ciampi, Scalfaro, Franca Rame e Rita Levi Montalcinietà media 90 anni – non mancarono mai una votazione, rischiando le piaghe da decubito e attirandosi gl’insulti quotidiani dei vari Schifani.

Gente seria, d’altri tempi.

Per quelli del Pd (per non parlare dell’Udc), il termine “oppositori” è un po’ forte. Chiamiamoli, come dice Ellekappa, “diversamente concordi”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come non dargli ragione? Sarà per la lucidità con cui esprime ciò che pensa che lo detestano i "concordi" e i "diversamente concordi".
Come diceva la canzonetta: la verità... fa male.
rossana