venerdì 30 ottobre 2009

È CACCIA AL CLIENTE VIP DEI TRANS GASPARRI: CHI MI COINVOLGE DOVRÀ PAGARE


Dopo lo scandalo, la Capitale è avvolta da voci su ministri, attori e calciatori.
Tra questi anche l’ex esponente di Alleanza nazionale
di Marco Lillo


Nel grande ventilatore del fango innescato dal caso Marrazzo si trova di tutto. I travestiti di via Gradoli continuano a spifferare nomi di politici, nelle redazioni dei giornali si presentano strani personaggi che millantano l’esistenza di un video su due leader che fanno sesso insieme. Transessuali a caccia di notorietà raccontano relazioni con ministri e direttori di rete. I giornalisti spesso abboccano. Pressati dai colleghi più disinvolti, aggiungono ogni volta un particolare in più, il venticello si gonfia e le responsabilità sfumano in un coro indistinto di risatine e gomitate da bar. Gli “immoralisti”, quelli che vogliono dimostrare che alla fine “sono tutti uguali”, gongolano. Il fango schizza su tutti e impedisce le distinzioni. L’ultima vittima è Maurizio Gasparri. Il capogruppo del Pdl sarebbe stato fermato in una sera dell’aprile del 1996 in una zona dove circolano molti transessuali a Roma. La notizia, senza il nome del politico, è apparsa in una lettera sul sempre informato sito internet “Dagospia”. L’autore si firmava con lo pseudonimo “Protosardo” e raccontava: “Caro Dago, come al solito ci hai preso. Al tuo riferimento ai politici di un noto ex grande partito di centrodestra che farebbero meglio a stare zitti sul caso Marrazzo, aggiungo una data: 29 aprile 1996. È in quel giorno (anzi, quella sera) che un notissimo esponente di quel partito finì in una retata di clienti di travestiti a Roma e riuscì a salvarsi grazie al ‘lei non sa chi sono io’ e all'indulgenza di troppi giornalisti della capitale che da allora sanno tutto ma sono rimasti muti”.
Effettivamente l’ex ministro è stato fermato in una serata nel 1996 e non ha alcun problema ad ammetterlo a “Il Fatto Quotidiano”. Come non ha alcun problema ad ammettere un’altra circostanza accostata maliziosamente alla vicenda da un quotidiano: Gasparri abitava in via Gradoli a pochi metri dal condominio dei trans. “Certo, tutti sanno che ho risieduto lì per dodici anni, prima in affitto e poi come proprietario. Era un appartamento che ho acquistato e poi rivenduto. Ora vivo in affitto in una zona più centrale”, spiega Gasparri, “perché, a differenza di tanti politici di sinistra, non ho avuto la casa da un ente e ho sempre pagato il prezzo di mercato”. Il capogruppo del Pdl spera di comprare presto una casa grazie al caso Marrazzo: “Con i soldi del risarcimento che chiederò ai giornalisti che accosteranno il mio nome a questa vicenda”.
Sperando di non contribuire alla nuova magione, “Il Fatto Quotidiano” gli ha chiesto lumi sulla storia di quella paletta rossa che fermò la sua automobile mentre si trovava di sera nella zona dell’Acqua Acetosa. Anche su questo racconta la sua versione senza problemi: “Stavo andando a cena in un circolo che si trova lì vicino. Come sanno tutti a Roma in quella zona ci sono il circolo dei Carabinieri, quello del Polo e tanti altri. Non vedo cosa ci sia di male. Non è colpa mia se, prima delle nostre leggi, le strade erano piene di persone che si prostituivano. Se un giornalista come lei o un politico come me va per esempio ospite di Sky, che ha gli studi sulla Salaria, incrocerà sulla sua strada decine di prostitute ma non è colpa sua. Anche nel mio caso non vedo proprio dove sia la notizia”. Gasparri non vuole entrare nel dettaglio perché non ritiene la circostanza di interesse pubblico. Una cosa però tiene a dirla: “Ci sono decine di persone che possono confermare quello che dico. Mentre non esiste nulla ma proprio nulla che colleghi quello che è successo a me quella sera a una retata di qualsiasi tipo. Mi creda non c’è notizia”.

1 commento:

Francy274 ha detto...

E' il caso di dire "chi di spada ferisce..", tanta magnanimità e comprensione sulla prostituzione di donne con i politici, tracondanza e fierezza d'orgoglio maschio da parte degli stessi, normale e scontata la prostituzione femminile dalla notte dei tempi per tanti ignobili. Come mai tanta cagnara se stavolta le prostitute dei politici sono maschi? Oooohh, il volto del politico italiano tanto "maschio" comincia a sciamare? Alle donne non resta che goderci lo spettacolo e ridere noi finalmente... speriamo che quel "culetto d'oro" sia davvero di grosso calibro, il massimo, sto incrociando le dita, tutto è possibile perchè nulla è improbabile, aspetto quel nome.