"Ora bisogna coinvolgere la scuola e l'università". Michela Marzano è sorpresa: "Non mi aspettavo una risposta così forte, adesso tutte le donne che hanno aderito all'appello devono darsi da fare".
In che modo?
"Chi ha firmato ha preso coscienza del problema. Il passo successivo è diffondere un messaggio diverso soprattutto tra le nuove generazioni. Bisogna assumere il proprio ruolo nella vita quotidiana in quanto educatrici, insegnanti e mostrare che esistono diversi modelli. Far capire ai giovani che si può andare avanti grazie alle proprie capacità, anche se non ci si è rifatti o non si corrisponde a una certa immagine di bellezza ideale".
Come si può diffondere questo messaggio concretamente?
"Ad esempio parlando a scuola con le adolescenti italiane: mi sembrano impermeabili, immobili, come se non fossero interessate al loro futuro o accettassero come un dato di fatto lo situazione in cui si trovano"
In effetti a fronte delle 100mila che hanno firmato ci sono molte donne che non lo hanno fatto. A loro cosa direbbe?
"Chiederei loro perché. Vorrei capire se non sono d'accordo o se invece preferiscono restare in una posizione marginale, se hanno paura. Credo ci sia un po' di tutto questo. Alcune pensano che una petizione non cambi le cose. Invece bisogna cominciare con piccoli passi per smuovere le montagne".
(22 ottobre 2009)
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