giovedì 22 ottobre 2009

"Un'opposizione civile che non va sprecata"


di SILVIA LUPERINI


"Centomila firme sono un grande successo, però per me hanno anche il significato di un inizio: andiamo avanti", dice Nadia Urbinati.

Ci sono state migliaia di adesioni, donne molto diverse fra loro per età e professione unite dalla volontà di farsi sentire.
"Sì, c'è un gran bisogno di esprimere la propria opinione in pubblico, di comunicarla agli altri. Noi donne non abbiamo canali per dire quello che pensiamo, perché non veniamo contate né considerate. Ha funzionato anche l'empatia tra donne. Che siano belle o brutte, sono sempre sottoposte al giudizio maschile".

Dopo l'appello cosa farete?
"Questo potenziale di opposizione civile non deve andare sprecato. Se è vero che noi donne non abbiamo la televisione dalla nostra, possiamo sviluppare altre fonti di visibilità. Ad esempio le manifestazioni e poi iniziative piccole e grandi. Penso anche che sarebbero efficaci dei presidi nelle piazze delle nostre città dove le donne possano esprimersi e farsi vedere".

In questi giorni ha ricevuto messaggi di incoraggiamento?
"Ho parlato con tante donne e tanti uomini. Ci chiedono di andare avanti. Ricorre spesso la parola "finalmente". Questo "finalmente" mi colpisce perché sottolinea che manca un punto di riferimento in grado di raccogliere le varie voci dell'opposizione".

(22 ottobre 2009)

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