di CARLO BONINI
Il Presidente del Consiglio e il suo ex ruffiano, Gianpaolo Tarantini, tornano ad avere un problema. Serio. Con un solo affondo - "Berlusconi sapeva che ero una escort. E che le altre ragazze erano escort come me" - Patrizia D'Addario strappa il canovaccio cui dall'inizio di questa storia hanno lavorato lo staff del Presidente ("Berlusconi? Tutt'al più un utilizzatore finale", Niccolò Ghedini) e gli avvocati di Tarantini, "l'ospite sbagliato" che la storiella raccontata sin qui ai pubblici ministeri vorrebbe ladro della buona fede dell'"inconsapevole" Presidente.
Di più: con quell'affondo, Patrizia D'Addario - quale testimone - pone al lavoro della Procura un'alternativa che non ammette conclusioni ambigue e che comporta conclusioni processuali opposte. Perché delle due l'una. O
Che sia questa la posta cruciale che torna a ballare nella vicenda barese lo dice la gran fretta con cui, ieri, Nicola Quaranta e Nico D'Ascola, gli avvocati di Tarantini, dettano una nota che torna a scavare un fossato tra il ruffiano di Palazzo Grazioli e "l'inconsapevole utilizzatore finale". "Tarantini - si legge - non ha presentato
Ma che sia questa la posta lo dicono anche le parole con cui il procuratore Antonio Laudati, al di là delle clausole di stile ("Non ho visto Annozero, e mi sto impegnando perché i processi si facciano in aula"), informa che, a tre mesi dal loro deposito, è finalmente iniziato, insieme a quello delle centinaia di intercettazioni telefoniche dei colloqui tra Berlusconi e Tarantini, il lavoro di trascrizione dei nastri consegnati alla Procura dalla D'Addario. Diverse ore di registrazioni che documentano le sue conversazioni con il Presidente, con Gianpaolo Tarantini e con Barbara Montereale, una delle altre ragazze presenti a Palazzo Grazioli.
Del contenuto di quei nastri è stata svelata sin qui solo una parte (ne ha dato conto l'Espresso in luglio). Ma è in quelli ancora coperti dal segreto che sarebbe la prova che
Così come è significativo che - come riferito ieri dal Fatto - nei nastri che documentano la prima delle cene cui
A Bari, le gheishe si chiamavano escort. La contropartita erano anche gli appalti per le protesi. E qualcos'altro. Come ha spiegato Marcello Vernola, ex europarlamentare Pdl: "Alle Europee le ragazze da candidare nella circoscrizione meridionale dovevano essere otto. Ricordo nitidamente le voci su Patrizia D'Addario e Angela Sozio come candidate praticamente sicure".
(3 ottobre 2009)
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