martedì 20 ottobre 2009

Il Csm apre una pratica a tutela di Mesiano

Il giudice Raimondo Mesiano
Il Csm ha aperto una pratica a tutela del giudice del Tribunale civile di Milano Raimondo Mesiano, per gli attacchi ricevuti dopo la condanna della Fininvest al risarcimento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti per la vicenda del lodo Mondadori. La decisione è stata presa all'unanimità dalla prima commissione che in serata elaborerà un testo da sottoporre domani al plenum con procedura d'urgenza. Dunque già domani potrebbe esserci la pronuncia definitiva del Consiglio superiore della magistratura sul caso del giudice.

Nel corso della seduta di questa mattina, la commissione di palazzo dei Marescialli ha affrontato il caso Mesiano sotto tutti i suoi aspetti, parlando anche degli ulteriori attacchi rivolti al giudice negli ultimi giorni, con il servizio di Canale 5 e gli articoli pubblicati da Il Giornale. La tutela, spiegano al Csm, non riguarda, in questo caso, soltanto il singolo giudice, ma "l'intera magistratura civile". La commissione, infatti, a quanto si apprende, ha ritenuto che le polemiche e gli attacchi a Mesiano abbiano avuto un "effetto intimidatorio".

A chiedere di aprire un fascicolo dopo le polemiche che avevano investito il magistrato, all'indomani della pubblicazione della sentenza sul lodo Mondadori, erano stati 15 consiglieri del Csm, i togati di Unicost, Magistratura democratica e Movimento per la giustizia, nonché i laici di centrosinistra Mauro Volpi e Letizia Vacca. A loro avviso un intervento del Csm era doveroso dopo gli attacchi al giudice. Il riferimento - anche se non diretto - era alle parole del presidente del Consiglio, secondo il quale la pronuncia di Mesiano è "un'enormità giuridica", ma anche alle dichiarazioni dei capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato che avevano parlato di "disegno eversivo".

(20 ottobre 2009)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Si fermeranno? No, non si fermeranno!