mercoledì 21 ottobre 2009

Inchiesta Idv, Belisario: estraneo ai fatti. La replica di Marco Zerbino


Pubblichiamo la lettera che il 16 ottobre il capogruppo Idv al Senato Felice Belisario ha scritto al "Fatto Quotidiano" a proposito dell'inchiesta di MicroMega sull'Italia dei valori. A seguire la risposta dell'autore dell'inchiesta, Marco Zerbino.

“Il Fatto” è un bel giornale, va alla sostanza delle cose, è un quotidiano che mancava nel panorama dell'editoria italiana. Anche per questo mi è dispiaciuto molto che non mi abbiate dato l’opportunità di confutare le dichiarazioni del direttore di MicroMega Paolo Flores d'Arcais rilasciate in un'intervista pubblicata il 27 settembre scorso.
In quell'intervista Flores afferma che “non è con politici alla Belisario” che l'Idv può raggiungere il 20% dei consensi. Flores fonda questa sintetica affermazione sull'inchiesta di 27 pagine comparsa sull’ultimo numero di MicroMega relativa a ipotetici e reali "inciuci" dell'Idv sul territorio.
Oltre me, l'inchiesta cita altri esponenti del mio partito, ma sulla stampa nazionale finisco in pratica da solo o in compagnia di pochissimi altri.
Sembra quasi che Flores, che pure non mi conosce così come io non conosco lui, forse per il ruolo che ricopro mi abbia individuato inspiegabilmente come punto di riferimento negativo.
Voglio ricordare poche cose.
Il 26 settembre in un'intervista su "La Stampa", Antonio Di Pietro, riferendosi all'inchiesta di MicroMega dice testualmente, punteggiatura compresa: "ma che c'azzecca Belisario?! Che ha fatto di male?".
MicroMega mi cita per una serie di atti, tutti interni al partito, di cui sarei il suggeritore o il regista, verificatisi in Puglia negli ultimi due o tre anni.
Se l’articolista mi avesse chiamato, gli avrei potuto spiegare che io sono totalmente estraneo ai fatti che mi vengono imputati per il semplice motivo che mi sono occupato di quella regione, su indicazione di Di Pietro, fino alla celebrazione del Congresso nell’autunno 2005.
Ricordo inoltre che il Gruppo IdV al Senato, che ho l'onore di presiedere, è quello che ha lavorato meglio e più di tutti gli altri gruppi parlamentari nel primo anno di legislatura: lo dice il rapporto "Camere aperte" dell'Osservatorio Civico sul Parlamento italiano.
Sono stato tra i fondatori dell'Italia dei Valori; è acclarato che sono andato via dal Ppi perché non ne accettavo le logiche clientelari esasperate.
La mia storia personale, professionale e politica parla per me.
Addirittura Marco Travaglio, nella sua dichiarazione di voto all'IdV, alla vigilia delle elezioni politiche del 2008, cita anche il sottoscritto come “decisivo” nella battaglia per espellere Cesare Previti dal Parlamento.
Insomma, io, nel breve volgere di un anno, sarei stato ad un tempo uno degli ispiratori del voto di Travaglio e un inciucista che avrebbe introdotto nell’IdV faccendieri ed arrivisti.
Ovviamente MicroMega non fa un solo nome.
Mah! Spero di poter avere l’occasione per un chiarimento più completo in futuro.

Felice Belisario

Il senatore Felice Belisario sostiene che la nostra inchiesta gli attribuisce falsamente la paternità di una serie di atti e di nomine interni all’Italia dei valori pugliese.
Secondo il capogruppo di Idv a Palazzo Madama le informazioni che abbiamo dato sul suo conto non corrispondono al vero in quanto le nomine cui si accenna nell’articolo sono tutte successive al 2005, anno nel quale Belisario avrebbe smesso di occuparsi della vicende della sezione pugliese del partito.
Formalmente il senatore ha ragione: nel 2005 la guida del partito in Puglia è passata a Pierfelice Zazzera, eletto coordinatore regionale da un regolare congresso (circostanza che abbiamo menzionato esplicitamente nel nostro articolo).
Eppure le diverse fonti (quattro delle quali menzionate nell’articolo con nome e cognome) da noi sentite in merito alle vicende pugliesi di Idv sono risultate tutte sorprendentemente concordi – ciascuna di sua iniziativa e senza essere al corrente di quanto dichiarato all’autore dell’inchiesta da altri ex compagni di partito – nell’evidenziare lo strettissimo legame che unisce l’onorevole Zazzera e il senatore Belisario.
Sempre secondo le credibilissime fonti di cui sopra, quest’ultimo, dopo essere stato a lungo plenipotenziario del partito in Puglia, Basilicata e Calabria, ha mantenuto uno stretto controllo sulla macchina organizzativa dell’Italia dei valori nel meridione (in Puglia in particolare) proprio per il tramite di Zazzera, definito (cito alla lettera due delle persone che ho intervistato) il «delfino» di Belisario.
Si noti anche che Zazzera, al momento del suo insediamento come segretario regionale, era un giovane dirigente che non poteva ancora vantare, negli equilibri interni al partito, il peso che ha poi acquisito entrando a far parte della delegazione parlamentare di Idv.
Su una cosa, ad ogni modo, concordiamo con il senatore Belisario: la nostra inchiesta non si è limitata alla sua persona, ma ha chiamato in causa numerosi altri esponenti di Idv, sforzandosi di documentare con intento conoscitivo e senza acrimonia le tante criticità che affliggono il partito dell’anticasta nelle più diverse realtà locali italiane.
Le numerose mail di approvazione e i tanti inviti a proseguire su questa strada inviati in redazione da persone che militano (o hanno militato) nel partito di Di Pietro ci inducono a pensare che abbiamo centrato la sostanza politica del problema.

Marco Zerbino

(20 ottobre 2009)

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