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Oggi, man mano che i confini della vicenda si chiarivano, il presidente della Regione si è trovato in poche ore sotto la crescente pressione del Pd (preoccupato anche per le ricadute sulle primarie). E così, dopo l'annuncio dell'autosospensione, una nota comune dei tre candidati alla segreteria del Pd, Franceschini, Bersani e Marino, definisce quella di Marrazzo una scelta "responsabile" (anche se pare che Franceschini spingesse per le dimissioni immediate). Mentre Massimo D'Alema precisa: "I comportamenti privati di un uomo pubblico hanno una rilevanza pubblica".
"Marrazzo ha l'obbligo di dirci se è ancora in grado di governare la Regione o se si trova in uno stato di potenziale ricatto che gli impedisce di svolgere quel ruolo. In questo caso, come purtroppo temiamo, è necessario che rassegni subito le dimissioni" dice Antonio Di Pietro. Stessa richiesta arriva dai Verdi e da Sinistra e Libertà. Mentre Libertà e Giustizia chiede al Governatore di farsi da parte perché "non ha denunciato il tutto alle autorità".
Del tutto diversa la valutazione del centrodestra. L'autosospensione è una buffonata, dimissioni ed elezioni subito, è il ritornello comune. Una tesi accompagnata dal parallelo con il caso escort Berlusconi. Il primo a parlare è il ministro dell'Interno Roberto Maroni: "Non credo che se qualcuno è stato vittima di un ricatto debba dimettersi". Per il ministro leghista, "la vita personale deve essere 'personale', ognuno può fare ciò che crede".
Poco dopo Fabrizio Cicchitto, gli fa eco: la sfera privata deve essere preservata dallo scontro politico. "Purtroppo - sottolinea il presidente dei deputati del Pdl - l'imbarbarimento della politica nel nostro Paese ha una precisa responsabilità che deriva dall'attacco che la sinistra, e i suoi giornali, hanno portato a Silvio Berlusconi, proprio sul terreno della vita privata. Adesso si vede che le conseguenze sono devastanti per tutti". Sulla stessa linea la Lega: "La tutela della privacy - dice il capogruppo alla Camera Roberto Cota - dovrebbe valere sempre e per tutti". Mentre Maurizio Gasparri parla di "crisi morale" del Pd.
L'opposizione, però, non ci sta. L'Idv mette a confronto il gesto "responsabile" del Governatore con l'atteggiamento del presidente del Consiglio. Mentre Bruno Tabacci dell'Udc sottolinea: "La privacy per un politico non esiste e questo vale anche per il caso Berlusconi".
(24 ottobre 2009)
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