venerdì 2 ottobre 2009

Perché “Panorama” spaccia fiction per realtà?


di Paolo Flores d’Arcais

A Giorgio Mulè, direttore del settimanale “Panorama”

Egregio direttore,

leggo nel numero di “Panorama” appena uscito un articolo di Giovanni Fasanella (“Scacco a Tonino in due mosse”) che riferendosi all’inchiesta sull’Italia dei valori pubblicata dalla rivista MicroMega, che ho l’onore di dirigere, ricostruisce i “retroscena” dell’inchiesta con le seguenti parole: “Raccontano che l’attacco di Flores fosse stato progettato e preparato immediatamente dopo il risultato delle europee, in una riunione alla quale avrebbero partecipato, oltre il direttore della rivista, lo stesso De Magistris, la neo-parlamentare Sonia Alfano, il deputato campano Francesco Barbato e Marco Travaglio”.

Questa la fiction del Fasanella.

In realtà: ho visto De Magistris una sola volta, a casa mia, prima delle elezioni europee. Ho registrato con lui il dialogo che appare nello stesso numero di MicroMega per telefono, senza dargli in lettura neppure una pagina dell’inchiesta (che era in corso), inchiesta che De Magistris ha potuto leggere solo acquistando MicroMega in edicola. Conosco Sonia Alfano e Franco Barbato da lettore di giornali, non avendoli mai incontrati e neppure mai sentiti telefonicamente. Mi sento molto spesso con Marco Travaglio, che oltre ad essere da oltre 13 anni una colonna della rivista è un carissimo amico, ma anche Marco ha visto l’inchiesta per la prima volta leggendo la rivista, e la sua partecipazione ad una riunione, dati i suoi impegni, la può ipotizzare solo un giornalista di fantascienza, non un giornalista-giornalista.

Il Fasanella riporta poi le parole di Aurelio Misiti, che sostiene di conoscermi “benissimo fin dagli anni settanta”, quando a suo dire militavo in Lotta Continua, di cui può così riportare un documento del 1971 in cui si parla della necessità di “porsi all’avanguardia politica e militare” del movimento, come se io condividessi (facendomi passare – l’intenzione è trasparente - per quasi terrorista). Peccato che non solo io non sia mai stato in Lotta continua, ma che nella rivistina che dirigevo negli anni citati, “Soviet”, sia stata pubblicata l’intera ultima pagina con una “risoluzione” (28 febbraio 1971) sulla necessità della “lotta politica contro l’avventurismo”, cioè contro posizioni analoghe a quelle riportate dal Misiti.

La ricostruzione della riunione, inventata dal Fasanella, parte da un “raccontano”. Chi? Certamente si tratta di persone che “ricordano benissimo” perfino peggio di Misiti.

Il Fasanella sostiene che l’inchiesta di MicroMega riferisce solo “episodi già noti”. Buon per lui. Se per il suo articolo avesse seguito anche solo in dosi omeopatiche il metodo di Marco Zerbino, che per MicroMega ha fatto riscontri incrociati su decine di episodi, il Fasanella avrebbe evitato di spacciare fiction per cronaca. Bastava, in fondo, che mi facesse una telefonata per verificare. Nel giornalismo-giornalismo si usa ancora.

(2 ottobre 2009)

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