Sapeva già camminare, anche se non si può certo dire che fosse un corridore. All’occorrenza si tirava su, salendo e scendendo con straordinaria agilità dagli alberi. Braccia lunghe e gambe corte, piedi piatti, non si può dire che fosse una bellezza. Alto circa un metro e venti, una cinquantina di chili di peso, un cervello non più sviluppato di quello di uno scimpanzé. Questo è “Ardi” come lo chiamano i paleontologi che l’hanno studiato, più formalmente Ardipithecus ramidus: un essere che non ha le caratteristiche dello scimpanzé né ancora quelle dell’uomo. E che è tanto più vecchio di quella che era considerata la capostipite finora nota dell’umanità: i resti di Ardi - una signora sembrerebbe - sono stati datati a 4,4 milioni di anni fa, contro i 3,2 dell’australopiteco Lucy. Quindi già da allora gli antenati dell’uomo camminavano su due zampe e si erano differenziati da quel comune antenato arboricolo che condividiamo con le scimmie.
La straordinaria scoperta è stata presentata su Science, con un dettagliato rapporto dei molti studiosi coinvolti nella ricerca. Non è Ardi l’anello mancante, ma ha consentito di aprire una finestra su un passato più remoto di quello esplorato finora. Ed è stato un lavoro lungo.
I primi fossili di Ardipithecus sono stati trovati nel ‘92 - il primo “pezzo” del mosaico un molare superiore - in un’area oggi alluvionale ma un tempo coperta di foreste in Etiopia, una scoperta che già da sola sovverte la convinzione che i nostri antenati cominciarono a camminare in una verde savana. In 17 anni sono stati raccolti frammenti appartenenti ad almeno 36 individui diversi, tra i quali Ardi è quella più completa, e sono studiati in ogni minimo dettaglio, per comprenderne struttura, abitudini e habitat. Un lavoro che ha appassionato scienziati di tutto il mondo. Perché Ardi, malgrado l’età, ha fascino da vendere. “Non è un fossile qualunque - dice Tim White, professore della University of California a Berkeley, che ha pazientemente lavorato alla ricerca -. Non è uno scimpanzé. Non è umano. Ci mostra come eravamo”.
01 ottobre 2009
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