La partita su tagli e rigore tra Tremonti e Brunetta è tuttaltro che chiusa. Prova ne è l'ultimo affondo del ministro della Pubblica amministrazione sul collega titolare del Tesoro. «Io sono più rigorista di Tremonti, ma nel rigore si può fare lo sviluppo: io queste cose le conosco bene perché io sono un economista, Tremonti non è un economista» è l'accusa di Brunetta, che torna così a polemizzare col ministro dell'Economia. «Sarà bene discutere già nel Consiglio dei ministri di venerdì» del «cambio di passo» verso lo sviluppo «richiesto anche dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia» ha aggiunto Brunetta. «Nessun attacco, nessuna polemica» ha però precisato in un secondo momento il ministro della Pubblica amministrazione attraverso una nota. «Io sono professore ordinario di politica economica e finanziaria, il ministro Giulio Tremonti è invece professore ordinario di scienza delle finanze e di diritto finanziario. Il primo è quindi un economista, mentre il secondo è un giurista».
«GLI STRANAMORE SONO ALTRI» - Illustrando una nuova iniziativa per ridurre il peso della burocrazia, il ministro della Pa è tornato comunque sui temi che lo dividono da Tremonti: «Ci sono molte riforme che non costano, ma fanno risparmiare. Questo è un ministero - ha aggiunto - che non chiede soldi alla Finanziaria: sono altri gli Stranamore». Il riferimento, esplicito, è al richiamo di Tremonti che martedì, parlando di tagli, aveva definito un comportamento «da irresponsabili prestare attenzione ai tanti dottor Stranamore», sottolineando che non esistono «ricette magiche» e che «c'è un tempo per gestire la crisi e un tempo per fare altro».
«ORA BISOGNA GESTIRE LA RIPRESA» - Il ministro ha condiviso pienamente «il cambio di passo richiesto dal presidente di Confindustria Marcegaglia: è nelle cose - ha detto - perché abbiamo gestito bene la crisi, ma ora bisogna gestire altrettanto bene la ripresa e credo che il governo sia assolutamente in grado nella sua collegialità di farlo, certamente anche nella Finanziaria». Secondo il ministro, questo non vuol dire «spendere di più, ma qualificare la spesa». Alla domanda se avesse già avuto modo di parlare con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulle tensioni tra lui e Tremonti, Brunetta ha risposto: «Ha cose più importanti da fare». Mentre alla critica del collega Franco Frattini, secondo il quale sarebbe meglio discutere di questi problemi nelle sedi di partito, Brunetta risponde: «Infatti se ne discuterà, oggi stesso, ma del Comitato economico del Pdl non facciamo parte né io, né Frattini». Infine, sempre sui temi dello sviluppo, Brunetta ha osservato, rispondendo a una domanda, che «le banche stanno lavorando, rimettendo a posto i conti. Sarebbe meglio - ha concluso - che insieme curassero anche di più i loro clienti».
25 novembre 2009
«GLI STRANAMORE SONO ALTRI» - Illustrando una nuova iniziativa per ridurre il peso della burocrazia, il ministro della Pa è tornato comunque sui temi che lo dividono da Tremonti: «Ci sono molte riforme che non costano, ma fanno risparmiare. Questo è un ministero - ha aggiunto - che non chiede soldi alla Finanziaria: sono altri gli Stranamore». Il riferimento, esplicito, è al richiamo di Tremonti che martedì, parlando di tagli, aveva definito un comportamento «da irresponsabili prestare attenzione ai tanti dottor Stranamore», sottolineando che non esistono «ricette magiche» e che «c'è un tempo per gestire la crisi e un tempo per fare altro».
«ORA BISOGNA GESTIRE LA RIPRESA» - Il ministro ha condiviso pienamente «il cambio di passo richiesto dal presidente di Confindustria Marcegaglia: è nelle cose - ha detto - perché abbiamo gestito bene la crisi, ma ora bisogna gestire altrettanto bene la ripresa e credo che il governo sia assolutamente in grado nella sua collegialità di farlo, certamente anche nella Finanziaria». Secondo il ministro, questo non vuol dire «spendere di più, ma qualificare la spesa». Alla domanda se avesse già avuto modo di parlare con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulle tensioni tra lui e Tremonti, Brunetta ha risposto: «Ha cose più importanti da fare». Mentre alla critica del collega Franco Frattini, secondo il quale sarebbe meglio discutere di questi problemi nelle sedi di partito, Brunetta risponde: «Infatti se ne discuterà, oggi stesso, ma del Comitato economico del Pdl non facciamo parte né io, né Frattini». Infine, sempre sui temi dello sviluppo, Brunetta ha osservato, rispondendo a una domanda, che «le banche stanno lavorando, rimettendo a posto i conti. Sarebbe meglio - ha concluso - che insieme curassero anche di più i loro clienti».
25 novembre 2009
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