mercoledì 25 novembre 2009

Coppie di fatto, si apre lo scontro nel Pdl, bloccata la proposta di legge dei finiani

Maria Ida Germontani
di CARMELO LOPAPA


Diritti alle coppie di fatto da inserire in Costituzione, separazione breve (in tempi di processo breve) per i coniugi senza figli minori e pensione di reversibilità anche per i conviventi. Due senatori Pdl - Maria Ida Germontani, finiana, e Salvo Fleres, forzista di area laico-repubblicana - ci hanno provato. Tre disegni di legge per legittimare le 300 mila coppie italiane che oggi convivono senza matrimonio. Ma due ore prima della conferenza stampa di presentazione a Palazzo Madama, arriva l'altolà dei capigruppo del partito.

Maurizio Gasparri chiama a rapporto la Germontani, Gaetano Quagliariello incontra Fleres. Contestano ai promotori la mancata comunicazione di un'iniziativa tanto delicata, di averla appresa dai giornali. Ma il problema è di merito - spiega Quagliariello - in campagna elettorale abbiamo promesso il quoziente familiare, per essere credibili dobbiamo realizzarlo e aiutare la famiglia tradizionale, prima di riconoscere diritti ad altre forme di unione". I due senatori annullano la conferenza stampa. "Ci hanno detto che occorre fare un approfondimento - racconta la Germontani - io comunque non mi arrendo, è una battaglia di diritti civili che porterò avanti". E rincara: "Non siamo soli. Tanti colleghi del Pdl ci hanno espresso solidarietà e ci hanno invitato ad andare avanti". Nel frattempo arriva la stroncatura del governo, col sottosegretario alle politiche familiari Carlo Giovanardi. Proposte "inaccettabili dal punto di vista politico ed economico" contesta, citando il Family day e l'impegno lì assunto dal Pdl in favore della famiglia. "Ma allora il Pdl non esisteva nemmeno! E poi ci siamo dotati di una carta dei valori della persona, che ne vogliamo fare?" replica la Germontani. Ma Giovanardi "non ha letto nemmeno i ddl" dice Fleres: "Giusto fermarsi e approfondire, ma sono ddl semplicissimi e di buon senso", minimizza.

Con il primo, si modifica l'articolo 29 della Costituzione per riconoscere i diritti "individuali scaturenti dai rapporti di coppia" accanto a quelli della famiglia fondata sul matrimonio. Con il secondo, si consente l'omologazione della separazione davanti al notaio (e non al giudice) nel caso in cui sia consensuale e senza figli minori. Infine, riconoscimento al convivente della quota di legittima (30%) della pensione, la stessa che spetta al coniuge. Ddl depositati, ma per i dirigenti Pdl è una partita già chiusa. E lo zampino finiano sull'operazione ha pesato non poco sullo stop.

(25 novembre 2009)

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