lunedì 30 novembre 2009

“Custer” e “Cleo” vanno in carcere: una festa per i cuccioli dei detenuti


Giocano con una pallina, si fanno prendere in braccio e riempire di carezze. Una grande festa organizzata tutta per loro, per accoglierli nella nuova “casa”: un cortiletto con i muri dipinti di verde e sul fondo una piccola cuccetta.
È la cerimonia di benvenuto, che si è tenuta sabato mattina in via Cagnola, per due cuccioli di labrador (Custer e Cleo) che sono stati adottati dalla Casa circondariale di Lodi.
E ora «saranno i detenuti, quattro a rotazione, che si occuperanno dei due cagnolini», spiega la direttrice del carcere di Lodi, Stefania Mussio. Che ha poi ricordato le tante persone e soggetti che hanno reso possibile il progetto: Luisa Zanelli del Lions Lodi Torrione, per aver suggerito l’iniziativa, il centro di Limbiate che l’ha sostenuta, il personale della Casa circondariale e i volontari.
Per i due “fido” si sono dunque aperte le porte della struttura di via Cagnola.
Hanno 63 giorni, sono uno di pelo chiaro e l’altro dal musetto nero, inoltre verranno accuditi dai detenuti per un anno circa.
Gli animali sono del servizio nazionale Lions cani guida per ciechi del centro di Limbiate (provincia di Milano), e il programma di affidamento temporaneo nasce nell’ambito dell’addestramento animali per non vedenti.
È economicamente a carico dell’associazione, mentre la direzione della Casa circondariale fornisce lo spazio, affida ai detenuti la cura e l’accompagnamento interno dei cuccioli.
Custer e Cleo verranno poi portati all’esterno a cura di esperti del centro di Limbiate per tre ore al giorno, in attesa di verificare che tale servizio possa essere svolto anche da un detenuto nelle condizioni di poter uscire.
«È la prima volta che diamo corso a questo esperimento, speriamo che riesca in modo da poterlo applicare anche in altre strutture - auspica il presidente del centro di Limbiate, Andrea Martino - vi lasciamo qui due capitali e li torneremo a prendere tra 11 mesi circa».
Nel loro cortiletto, i due cagnolini, un maschio e una femmina, saltavano e si lasciavano riempire di coccole e attenzione dai molti presenti all’inaugurazione. E Francesca Romana Valenzi, dirigente ufficio detenuti del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, commentando l’iniziativa, ha detto: «Il nostro compito è quello di curare il capitale umano, nella speranza che questo capitale possa tornare alla vita sociale».
E Luisa Zanelli del Lions Lodi Torrione: «Siamo già ricompensati dal sorriso dei detenuti».
M. Br.
COMMENTO

Sto piangendo a dirotto per la commozione. Immagino assieme a me anche la sig.ra Roberta Mancini.

2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Demagogia.

robor ha detto...

se fossi un giornalista, ma è chiaro che non lo sono, tra due msi chiederei attraverso gli avvocati difensori, un commento dei detenuti "affidatari"