Ancora una giornata di alta tensione nel Pdl dopo l'annullamento del vertice Berlusconi-Fini-Bossi mercoledì sera. E' ancora una volta Il Giornale diretto da Feltri, e di proprietà della famiglia del premier, ad attaccare con asprezza il presidente della Camera.
"Caro Fini, adesso parla chiaro" è il titolo del quotidiano che accusa: "Il presidente della Camera non perde l'occasione per distinguersi da Berlusconi e mettergli i bastoni tra le ruote. E' giunta l'ora che esca dall'ambiguità. L'alternativa? Un predellino 2 per liberare il partito dalla zavorra e poi elezioni anticipate". Perché "avanti di questo passo - avverte Feltri - si va a elezioni anticipate".
La risposta del leader di An è affidata al web giornale Farefuturo: "Vittorio Feltri è il Comunardo Niccolai del giornalismo politico". Il direttore del Giornale è "un difensore che segna a ripetizione solo nella propria porta. Chissà se il presidente del Consiglio-editore è consapevole che un governo è come uno scudetto. Si può perdere a furia di autogol... E gli arbitri non c'entrano nulla".
Ma anche Berlusconi durante l'ufficio di presidenza del Pdl si è lamentato dell'articolo e dei continui attacchi di Feltri, che da poco ha richiamato alla direzione del quotidiano. "Sono amareggiato, io non c'entro nulla. - ha detto - Dal caso Boffo in poi sono stato solo danneggiato, al punto che ho chiesto a mio fratello di vendere il quotidiano e gli ho messo a disposizione una cordata guidata da Ermolli per fare questa operazione".
Dura la replica di Feltri al premier-editore. "Se non vado bene, l'editore ha a sua disposizione armi formidabili in mano. Può dire: è stato bello, breve, intenso, ma deve finire". Spiega Feltri: "Faccio questo lavoro nell'unico modo in cui lo so fare. Non ci sono scopi diversi che non siano quelli di intercettare gli umori dei lettori e del pubblico e quindi avere il massimo successo possibile con il giornale".
"Ho attaccato Fini, continua, "perché la situazione era tale da dover essere chiarita. Anche i nostri lettori non capiscono la sua linea". Interviene però il coordinatore La Russa: "Questa volta credo che il periodico di Farefuturo abbia proprio ragione: quello de Il Giornale su Fini è un vero autogol". Quindi "sarebbe un peccato se anche Feltri venisse ricordato non per la sua innegabile bravura ma per il fuoco amico del suo giornale. E' troppo - conclude La Russa - chiedere più goal e meno autoreti?".
Lo scambio di colpi duri tra Feltri e i finiani si colloca al centro di una complessa trattativa nella maggioranza che intreccia la riforma della giustizia alle candidature per le regionali. Berlusconi è alla affannosa ricerca di un accordo con i recalcitranti alleati per mettersi definitivamente al riparo dai processi che lo aspettano. Per adesso se la cava con la richiesta di legittimo impedimento a seguire le udienze del processo Mediaset, ma non potrà andare avanti così per molto: gli serve un "ombrello" che lo metta al riparo a tempo indeterminato.
Per ottenerlo deve però superare le resistenze di Fini e Lega che chiedono rispettivamente il coinvolgimento dell'opposizione e candidature pesanti. Ecco quindi che Berlusconi cerca una sponda con Casini che vede oggi insieme al coordinatore pdl Verdini dopo aver ricevuto un mandato dall'ufficio di presidenza. "E' caduto il veto sull'Udc" ha spiegato Verdini, anche se Casini - che ieri ha incontrato Fini - ha già premesso che "vedo tutti, ma le beghe tra Berlusconi, Fini e Bossi non mi interessano".
(6 novembre 2009)
2 commenti:
NON CI SCOMMETTEREI UN SOLO BUCATO CHE BERLUSCONI VENDE IL GIORNALE, E' UN ALTRO EFFETTO ANNUNCIO.
MA SE DOVESSE DARSI SEGUITO, PER ME SARA' SOLO A UN PRESTANOME.
E'ciò che ho pensato mentre leggevo l'articolo, userebbero un prestanome,sicuro!
In tutto ciò mi piace Casini... a lui non interessa mai niente, l'importante che porta a casa la pagnotta, anzi parte del forno e poi chi ci sta, ci sta
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