ANTONIO DI PIETRO
17 novembre 2009
Se qualcuno mi chiedesse di dargli dieci buoni motivi per partecipare al 'No-Berlusconi Day', non avrei problemi ad individuarne almeno un centinaio.
Per chi può disporre di un’informazione di prima mano, plurale e non viziata da scelte politiche delle redazioni, di motivazioni per scendere in piazza non ha che l'imbarazzo della scelta.
La verita' e' che ci sono moltissime persone che pensano che quest'uomo, seppur truffando il Paese, e per quanto possa truffarlo, non ha altre alternative nel contesto politico attuale. Falso, ed anche questo è uno stereotipo creato dal grande incantatore.
Berlusconi è un tappo per lo sviluppo dell’economia, della ricerca e della cultura. Il suo modello morale ha rovinato un paio di generazioni, distrutto l’ideale cristiano di famiglia, disciolto nell’acido della corruzione le istituzioni e il tessuto imprenditoriale.
La conta dei danni realmente prodotti dal berlusconismo potremo stimarla solo quando quest’uomo non nuocerà più, ossia quando sarà fuori dalle istituzioni. Farsi mettere il silenziatore dal perbenismo politico e rinunciare al contrasto inevitabile può voler dire due cose: o si è stati comprati o ci si è fatti infinocchiare da un’etichetta di “antiberlusconismo”, che lui stesso ha creato. Essere un antiberlusconiano, per me, è la più grande onorificenza che questa maggioranza possa affibbiarmi. Un marchio di italianità, ormai dimenticato, che ha lasciato il posto al nulla di un comitato d’affari a tutto tondo.
Dieci buoni motivi per cui partecipare al ‘No-B Day’:
1) Deve agli italiani bilioni di euro tra evasione fiscale e concessioni televisive ricevute per un 1% del fatturato di RTI (e non di Publitalia)
2) Ha riportato il nucleare in Italia, fregandosene di un referendum che lo ha messo alla porta, e ci ha fatto perdere il treno per le energie rinnovabili
3) Ha spinto il Paese verso un modello culturale becero in cui l’etica, l’onestà, la famiglia, lo Stato, la moralità sono dei disvalori in confronto all’arrivismo, la furberia, il denaro, la menzogna e il clientelismo.
4) Ha favorito gruppi finanziari ed imprenditoriali vicini a lui, ai suoi amici e alle sue aziende, voltando le spalle a centinaia di migliaia di famiglie lasciandole senza lavoro, senza istruzione e in molti casi senza un tetto
5) Ha utilizzato la corruzione, il ricatto e le sue cariche nelle istituzioni come strumento per rimuovere e aggirare la legge e il sistema giudiziario in numerosi processi a suo carico
6) Ha intrattenuto rapporti così stretti con la mafia, testimoniati in pagine e pagine di documenti processuali, da compromettere irrimediabilmente la sua figura di uomo delle istituzioni.
7) Ha negato l’esistenza della terribile crisi economica che ha prodotto oltre 1 milione di disoccupati in un solo anno, bloccando l’attività parlamentare che avrebbe dovuto contrastare e recuperare la grave situazione economica nella quale versa il nostro Paese
8) Ha accumulato una ricca biografia su Wikipedia tale da somigliare più ad Al Capone che ad un Presidente del Consiglio
9) Ha distrutto, con i suoi uomini, bilanci e credibilità della più importante azienda di servizio pubblico d’informazione: la Rai
10) Ha dimostrato di essere disposto, pur di salvare se stesso, ad utilizzare le istituzioni per leggi che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini, favorendo il proliferare di attività criminali
Nessun commento:
Posta un commento