domenica 8 novembre 2009

Fini: «Pdl, non mi piace l'aria da caserma. Le riforme siano condivise»


«Il Pdl così com'è organizzato non mi soddisfa al 100 per cento. È la caserma che non mi piace». Lo ha detto Gianfranco Fini a Che tempo che fa. A una domanda del conduttore della trasmissione, Fabio Fazio, sull'ipotesi avanzata dal direttore del Giornale, Vittorio Feltri, dell'intenzione di Berlusconi di chiedere a tutti i parlamentari del Pdl di firmare un documento che li impegni ad appoggiare una legge che metterebbe il premier al riparo dai processi, il presidente della Camera ha risposto: «Gli autografi si chiedono a Sting, non ai deputati. Il presidente della Camera non firma nulla. I deputati si regolino loro. Comunque quel che scrive Feltri mi lascia del tutto indifferente. Feltri è un direttore indipendente, bisogna vedere se è indipendente dalla sua volontà. Il fatto è che Berlusconi è il suo editore. E questo è quello che non mi quadra. Mi fa ridere la definizione di "compagno Fini"».

OPINIONI - «Non ho difficoltà a dire che su alcune questioni con Berlusconi abbiamo opinioni diverse», ha aggiunto l'ex leader di An. «Quando non condivido alcuni obiettivi non lo mando a dire, lo dico. Quando si è leali con una persona, occorre dire cosa non si condivide, se no non si è leali, si è supini».

GIUSTIZIA - Una legge sulla prescrizione breve danneggerebbe molti cittadini in cui sono parte lesa nei processi che cadrebbero in base a questa norma. «Il 95% dei magistrati è da ringraziare. La magistratura ha pagato un tributo altissimo di vite. Fatte queste premesse, discutiamo pure delle cose che non vanno, come l'abnorme lunghezza dei processi». Fini ha detto di ricordarsi del «problema di non togliere ai cittadini il sacrosanto diritto di sapere chi ha ragione e chi ha torto. Se con una leggina questo diritto gli viene tolto, giustamente il cittadino si arrabbia».

RISPETTO DELLA COSTITUZIONE - «Berlusconi ha diritto di governare perché glielo hanno dato gli elettori», ha aggiunto il capo di Montecitorio. «Ma deve governare nel pieno rispetto di altri organismi previsti dalla Costituzione. Governare implica rispetto della Corte costituzionale, del Parlamento, del presidente della Repubblica e della magistratura. Auspico che le riforme siano condivise. Una riforma a maggioranza non è oppresione, ma le istituzioni sono la casa degli italiani». Sulle riforme istituzionali è meglio il dialogo con l'opposizione, superando il clima «da derby permanente».

REGIONALI - Fini ha poi parlato anche delle regionali del prossimo marzo, trovando alcune candidature del Pdl «inopportune» anche se le persone interessate «hanno un sacco di voti». Fazio ha chiesto se si riferiva a Cosentino in Campania: «Anche a me - ha risposto Fini - è capitato di sentire discorsi tipo "quello deve essere candidato perché ha un sacco di voti, perché conta nella zona". La politica farà un passo avanti quando dirà: meglio non candidarlo perché anche se ha un sacco di voti, magari quei voti dipendono da poteri non trasparenti».

08 novembre 2009

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