Quelle di Berlusconi all'ufficio politico del Pdl sono affermazioni "di una gravità allarmante", parole "deliranti che evocano uno scenario cileno". L'opposizione reagisce con forza all'ennesimo attacco del premier ai magistrati, mentre un consigliere togato avanza l'ipotesi di un intervento del Csm.
Per Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, "l'esito dell'ufficio politico del Pdl, unito alle presunte affermazioni, poi smentite, di Berlusconi, sono di una gravità allarmante. Tutto ciò testimonia e tradisce la parossistica tensione che anima il presidente del Consiglio e il disagio sempre più evidente di una parte consistente della maggioranza".
"Continueremo a porre al centro della nostra azione politica - prosegue Finocchiaro - le questioni che più interessano gli italiani: il lavoro, il reddito, le prospettive delle future generazioni. Un grande Paese in difficoltà non si governa con irresponsabili isterismi e allo smarrimento giustificato dei cittadini noi risponderemo con la serietà e la responsabilità delle nostre buone ragioni e delle nostre proposte politiche e con una difesa rigorosa e seria degli equilibri democratici".
La smentita dell'ufficio stampa del Pdl non convince il capogruppo dell'Italia dei valori alla Camera Massimo Donadi: "I pm trascinano l'Italia verso la guerra civile? Berlusconi assomiglia sempre di più a un Pinochet. Le sue dichiarazioni paranoiche e deliranti evocano uno scenario cileno, ma per fortuna l'Italia ha forti anticorpi democratici. Le pose da caudillo di quest'uomo sempre più solo e screditato, in Italia ed in Europa, sono il chiaro segno della sua inadeguatezza e non dureranno a lungo perché il Paese è stanco ed ha bisogno di un governo che sappia affrontare e superare la crisi economica".
Mario Fresa, consigliere togato del Csm, parla di "un'escalation di denigrazioni contro tutta la magistratura". "Non possiamo fare a meno di intervenire", aggiunge il relatore della pratica già aperta dopo le affermazioni con le quali il premier, lo scorso settembre, accusava i magistrati di Milano e Palermo di cospirare contro di lui. "Chiederò alla commissione - prosegue - di acquisire le ultime dichiarazioni, anche riportate attraverso gli organi di stampa. Sono dichiarazioni pubbliche. Lunedì avremmo comunque discusso della pratica già aperta. Avremmo voluto che non ci fossero altre dichiarazioni di questo tenore". "Quelle pronunciate stasera sono anche più gravi: si accusa la magistratura di voler sovvertire la democrazia, la costituzione. Sono queste dichiarazioni - dice ancora Fresa - che pongono seri problemi di tenuta delle istituzioni democratiche, si altera l'equilibrio tra poteri e funzioni dello Stato".
L'iniziativa annunciata dal consigliere Fresa suscita l'immediata reazione del Pdl. "Sarebbe gravissimo, del tutto insusitato e anche grottesco, se il Csm volesse acquisire le dichiarazioni pronunciate nel corso di una libera riunione di partito", replicano i capigruppo del Partito della libertà alla Camera e al Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.
Al presidente del Consiglio, che ha attaccato tra gli altri la Rai dicendo che ogni giorno vanno in onda processi contro il governo e la maggioranza, replica anche il presidente del servizio pubblico Paolo Garimberti: "La Rai fa egregiamente il suo mestiere di informare e credo che nella varietà dei suoi canali ci siano pluralismo e approfondimento con equilibrio critico sia verso il governo, sia verso l'opposizione, come si conviene a un Servizio Pubblico di un Paese democratico. Così è stato finora e così continuerà ad essere in futuro".
(26 novembre 2009)
Per Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, "l'esito dell'ufficio politico del Pdl, unito alle presunte affermazioni, poi smentite, di Berlusconi, sono di una gravità allarmante. Tutto ciò testimonia e tradisce la parossistica tensione che anima il presidente del Consiglio e il disagio sempre più evidente di una parte consistente della maggioranza".
"Continueremo a porre al centro della nostra azione politica - prosegue Finocchiaro - le questioni che più interessano gli italiani: il lavoro, il reddito, le prospettive delle future generazioni. Un grande Paese in difficoltà non si governa con irresponsabili isterismi e allo smarrimento giustificato dei cittadini noi risponderemo con la serietà e la responsabilità delle nostre buone ragioni e delle nostre proposte politiche e con una difesa rigorosa e seria degli equilibri democratici".
La smentita dell'ufficio stampa del Pdl non convince il capogruppo dell'Italia dei valori alla Camera Massimo Donadi: "I pm trascinano l'Italia verso la guerra civile? Berlusconi assomiglia sempre di più a un Pinochet. Le sue dichiarazioni paranoiche e deliranti evocano uno scenario cileno, ma per fortuna l'Italia ha forti anticorpi democratici. Le pose da caudillo di quest'uomo sempre più solo e screditato, in Italia ed in Europa, sono il chiaro segno della sua inadeguatezza e non dureranno a lungo perché il Paese è stanco ed ha bisogno di un governo che sappia affrontare e superare la crisi economica".
Mario Fresa, consigliere togato del Csm, parla di "un'escalation di denigrazioni contro tutta la magistratura". "Non possiamo fare a meno di intervenire", aggiunge il relatore della pratica già aperta dopo le affermazioni con le quali il premier, lo scorso settembre, accusava i magistrati di Milano e Palermo di cospirare contro di lui. "Chiederò alla commissione - prosegue - di acquisire le ultime dichiarazioni, anche riportate attraverso gli organi di stampa. Sono dichiarazioni pubbliche. Lunedì avremmo comunque discusso della pratica già aperta. Avremmo voluto che non ci fossero altre dichiarazioni di questo tenore". "Quelle pronunciate stasera sono anche più gravi: si accusa la magistratura di voler sovvertire la democrazia, la costituzione. Sono queste dichiarazioni - dice ancora Fresa - che pongono seri problemi di tenuta delle istituzioni democratiche, si altera l'equilibrio tra poteri e funzioni dello Stato".
L'iniziativa annunciata dal consigliere Fresa suscita l'immediata reazione del Pdl. "Sarebbe gravissimo, del tutto insusitato e anche grottesco, se il Csm volesse acquisire le dichiarazioni pronunciate nel corso di una libera riunione di partito", replicano i capigruppo del Partito della libertà alla Camera e al Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.
Al presidente del Consiglio, che ha attaccato tra gli altri la Rai dicendo che ogni giorno vanno in onda processi contro il governo e la maggioranza, replica anche il presidente del servizio pubblico Paolo Garimberti: "La Rai fa egregiamente il suo mestiere di informare e credo che nella varietà dei suoi canali ci siano pluralismo e approfondimento con equilibrio critico sia verso il governo, sia verso l'opposizione, come si conviene a un Servizio Pubblico di un Paese democratico. Così è stato finora e così continuerà ad essere in futuro".
(26 novembre 2009)
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