Le riforme vanno fatte, ma devono essere condivise, senza agitare lo spauracchio delle elezioni anticipate: devono avere come obiettivo il vantaggio della collettività, non di pochi eletti. A sostenerlo, con parole insolitamente nette contro il governo, è Luca Cordero di Montezemolo. Il presidente della Fiat ha partecipato a un incontro moderato dal vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, all'Università Cattolica di Roma.
Si parlava di "Anticorpi contro il declino". E Montezemolo non ha usato metafore. "Bisogna fare riforme condivise, non riforme per far piacere a qualcuno ma per avvicinare lo Stato ai cittadini: mi riferisco in particolare alla giustizia". E una prima risposta, indiretta, arriva dal presidente del Senato, Renato Schifani: "La maggioranza è coesa, lo ha detto il premier, si va avanti senza voto". E sulle riforme aggiunge: "Fra due settimane ne parleremo in Aula".
La critica. Montezemolo è fortemente critico anche sul clima generale all'interno della maggioranza e in Parlamento. "Siamo costretti - dice - ad ascoltare la minaccia di elezioni anticipate, ma si tratta di una pistola scarica, perché la gente non capirebbe. Sarebbe grave, perché il governo ha una larga maggioranza e la gente riterrebbe incomprensibile tornare a votare perchè la maggioranza dichiara fallimento per contrasti interni".
"Questo governo - insiste il presidente della Fiat - ha preso un impegno con i cittadini in campagna elettorale su tante riforme importanti da fare. Io auspico che vengano fatte in fretta, a maggior ragione vista la situazione che abbiamo. Dopodiché come tutti i paesi democratici del mondo il governo sarà sottoposto al giudizio dei cittadini, auspicando che possano scegliere in futuro di mandare in Parlamento non solo persone decise dalle segreterie dei partiti".
E a proposito della compagine di governo Montezemolo rilancia: "Oggi vediamo che c'è una coalizione in crisi non perchè c'è disaccordo sul programma, ma semplicemente perché le cose non si fanno. Mentre nel dibattito politico oggi c'è un clima da stadio, da curva sud".
La difesa di Schifani. ''La maggioranza è coesa, lo ha detto il premier. Si va avanti senza voto. Ne prendo atto con piacere la stabilità degli esecutivi è garanzia di quella governatività che vogliono i cittadini'', ribatte il presidente del Senato Renato Schifani, prima di inaugurare l'anno accademico della Residenza universitaria internazionale promossa dall'Opus Dei.
A chi gli chiedeva se con le sue dichiarazioni di martedì scorso circa la necessità di elezioni anticipate in mancanza di una coesione all'interno della maggioranza, la seconda carica dello Stato ha tenuto a chiarire che con questa affermazioni non ha voluto in alcun modo lanciare 'moniti'. "Ho solo sviluppato un ragionamento - ha spiegato Schifani - che vale per ogni democrazia bipolare, ho parlato in chiave generale e astratta".
Riforme. "Sono fortemente soddisfatto da questo passo in avanti che abbiamo fatto e sto lavorando anch'io su maggioranza e opposizione perché si instauri almeno questo dibattito per individuare l'indice delle riforme, gli argomenti che andranno toccati dalle future riforme", dice Schifani che non nasconde il suo interesse per la decisione maturata alla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama di provare a produrre una mozione condivisa dalle forze politiche su alcuni punti di riforma costituzionale, tra cui la riduzione dei parlamentari, il Senato delle Regioni ed il superamento del bicameralismo perfetto.
Il dibattito su un'eventuale mozione condivisa tra maggioranza ed opposizione è stato fissato per il 2 dicembre al Senato; Schifani dice di voler rivolgere "un accorato appello a maggioranza ed opposizione affinché si trovi un tavolo che deve essere in Parlamento per misurarsi sulla modernizzazione del Paese che vogliono i cittadini".
Marcegaglia: "Elezioni? Una follia". Un appello alla politica arriva anche dal Presidente di Confindustria. "Andare a elezioni anticipate sarebbe una follia, un atto irresponsabile, a maggior ragione perché abbiamo un governo con un'ampia maggioranza", ha detto Emma Marcegaglia a margine di una conferenza alla Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
"Noi - ha aggiunto - chiediamo proprio nell'insieme della politica di non fare prevalere le logiche personalistiche". Poi la Marcegaglia rivolgendosi alla politica ha chiosato: "Concentratevi sul bene del Paese".
(19 novembre 2009)
Si parlava di "Anticorpi contro il declino". E Montezemolo non ha usato metafore. "Bisogna fare riforme condivise, non riforme per far piacere a qualcuno ma per avvicinare lo Stato ai cittadini: mi riferisco in particolare alla giustizia". E una prima risposta, indiretta, arriva dal presidente del Senato, Renato Schifani: "La maggioranza è coesa, lo ha detto il premier, si va avanti senza voto". E sulle riforme aggiunge: "Fra due settimane ne parleremo in Aula".
La critica. Montezemolo è fortemente critico anche sul clima generale all'interno della maggioranza e in Parlamento. "Siamo costretti - dice - ad ascoltare la minaccia di elezioni anticipate, ma si tratta di una pistola scarica, perché la gente non capirebbe. Sarebbe grave, perché il governo ha una larga maggioranza e la gente riterrebbe incomprensibile tornare a votare perchè la maggioranza dichiara fallimento per contrasti interni".
"Questo governo - insiste il presidente della Fiat - ha preso un impegno con i cittadini in campagna elettorale su tante riforme importanti da fare. Io auspico che vengano fatte in fretta, a maggior ragione vista la situazione che abbiamo. Dopodiché come tutti i paesi democratici del mondo il governo sarà sottoposto al giudizio dei cittadini, auspicando che possano scegliere in futuro di mandare in Parlamento non solo persone decise dalle segreterie dei partiti".
E a proposito della compagine di governo Montezemolo rilancia: "Oggi vediamo che c'è una coalizione in crisi non perchè c'è disaccordo sul programma, ma semplicemente perché le cose non si fanno. Mentre nel dibattito politico oggi c'è un clima da stadio, da curva sud".
La difesa di Schifani. ''La maggioranza è coesa, lo ha detto il premier. Si va avanti senza voto. Ne prendo atto con piacere la stabilità degli esecutivi è garanzia di quella governatività che vogliono i cittadini'', ribatte il presidente del Senato Renato Schifani, prima di inaugurare l'anno accademico della Residenza universitaria internazionale promossa dall'Opus Dei.
A chi gli chiedeva se con le sue dichiarazioni di martedì scorso circa la necessità di elezioni anticipate in mancanza di una coesione all'interno della maggioranza, la seconda carica dello Stato ha tenuto a chiarire che con questa affermazioni non ha voluto in alcun modo lanciare 'moniti'. "Ho solo sviluppato un ragionamento - ha spiegato Schifani - che vale per ogni democrazia bipolare, ho parlato in chiave generale e astratta".
Riforme. "Sono fortemente soddisfatto da questo passo in avanti che abbiamo fatto e sto lavorando anch'io su maggioranza e opposizione perché si instauri almeno questo dibattito per individuare l'indice delle riforme, gli argomenti che andranno toccati dalle future riforme", dice Schifani che non nasconde il suo interesse per la decisione maturata alla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama di provare a produrre una mozione condivisa dalle forze politiche su alcuni punti di riforma costituzionale, tra cui la riduzione dei parlamentari, il Senato delle Regioni ed il superamento del bicameralismo perfetto.
Il dibattito su un'eventuale mozione condivisa tra maggioranza ed opposizione è stato fissato per il 2 dicembre al Senato; Schifani dice di voler rivolgere "un accorato appello a maggioranza ed opposizione affinché si trovi un tavolo che deve essere in Parlamento per misurarsi sulla modernizzazione del Paese che vogliono i cittadini".
Marcegaglia: "Elezioni? Una follia". Un appello alla politica arriva anche dal Presidente di Confindustria. "Andare a elezioni anticipate sarebbe una follia, un atto irresponsabile, a maggior ragione perché abbiamo un governo con un'ampia maggioranza", ha detto Emma Marcegaglia a margine di una conferenza alla Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
"Noi - ha aggiunto - chiediamo proprio nell'insieme della politica di non fare prevalere le logiche personalistiche". Poi la Marcegaglia rivolgendosi alla politica ha chiosato: "Concentratevi sul bene del Paese".
(19 novembre 2009)
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