mercoledì 4 novembre 2009

I dipietristi a De Magistris «Così il partito va in pezzi»


Antonio Di Pie­tro, il giorno dopo le nuove polemiche nel suo partito, getta acqua sul fuoco. Ripete una riuscita battuta ad effet­to: «Io e Luigi siamo fratelli siamesi, che lavorano per co­struire il partito insieme». Ma intanto corre ai ripari: il 23 novembre è convocato l’esecutivo nazionale dell’Ita­lia dei valori. Ufficialmente si farà il bilancio del tessera­mento lanciato dopo le Euro­pee di giugno che si conclude­rà il 20. Ma sarà la prima vol­ta che si rivedranno in una riunione ristretta ma non troppo i due «fratelli siame­si », che comunque — assicu­rano i vertici del partito — in queste settimane si sentono.

Della lealtà di De Magistris, che da magistrato in pochi mesi è catapultato a candida­to leader dell’Idv al posto di Di Pietro addirittura da una mobilitazione sul web, il pre­sidente fondatore del partito sembra non dubitare anche se la sua fedelissima tesoriera Silvana Mura ragiona così: «Luigi è giovane, il futuro an­che solo per motivi anagrafici sarà suo. C’è un tempo per ogni cosa, lui sarà un bravo pi­lota ma l’Idv è una buona mac­china: bisogna stare attenti a non rompere la macchina, al­trimenti anche il pilota si tro­va a terra».

Lui, De Magistris, prende le distanze dalle assemblee di autoconvocati di questi gior­ni che contestano Di Pietro: «La rivolta della base non mi riguarda. Io porto avanti dei valori», spiega ad Affaritalia­ni.

E fa eco a Di Pietro: «Sia­mo in perfetta sintonia. O fac­ciamo bene o sbagliamo tut­t’e due. E questa è la linea del partito: una forte crescita, for­te apertura alla società civile, forte rinnovamento della clas­se dirigente, attenzione alla massa enorme di voto di opi­nione che ci ha aiutato alle Eu­ropee e continua a sostenerci». Sulla leadership: «Mi fa piacere il sondaggio su di me, ma non che ci siano guerre in­terne» .

Non basta a placare la base. Oltre all’assemblea di domeni­ca scorsa, autoconvocata a Bo­logna, ce ne sono in program­ma una per ogni finesettima­na di novembre. Come tutto ciò che riguarda l’Idv, la riu­nione di domenica scorsa è sul web, su YouTube: «Appun­to — continua Silvana Mura, che è anche segretario regio­nale in Emilia Romagna — era­no poco più di cinquanta, pos­sibile che facciano tutto que­sto rumore sulla stampa. Io ne conosco parecchi, è gente sen­za voti, che ha chiesto incari­chi e non li ha avuti e ora chie­de pulizia. Non è coerente».

Ufficialmente Di Pietro non si scompone («è democrazia questa») anche se dopo l’in­chiesta di Micromega sui ma­li del partito ha aperto un’in­chiesta informale per capire che cosa succede sul territo­rio. Ma la protesta si allarga e l’altro giorno ad accogliere il leader dell’Idv a Napoli c’era uno striscione: «fuori i collu­si». E mentre i suoi si autocon­vocano, lui si fa vedere in piaz­za con la Cgil, con la Fiom, fa accordi con Rifondazione di Paolo Ferrero per scendere in piazza, incontra Pierluigi Ber­sani per siglare alleanze per le regionali e tornare in campo e nelle giunte.

Lo scontro interno non si può archiviare così e questo lo pensa anche Antonio Di Pie­tro se la stessa Mura suggeri­sce: «Vengano a viso aperto, facciano una corrente e si pre­sentino al congresso del 6 e 7 febbraio».

Anche uno che è stato mol­to critico in questi mesi, co­me Francesco Barbato, che a gennaio aveva chiesto di fare pulizia in Campania, oggi te­me «la guerra fratricida»: «Dobbiamo portare avanti la battaglia sui valori, cacciare le mele marce come dice Di Pie­tro, ma non pensare solo a fa­re le pulci al partito».

Intanto ieri il deputato Pi­no Pisicchio, ex di area centri­sta, ha annunciato di voler aderire al progetto di France­sco Rutelli: «Quando nasce una nuova formazione politi­ca c’è chi è tentato», è il salu­to di Di Pietro: «Ci sono degli assestamenti, 22 amministra­tori ed eletti del Pd sono en­trati nell'Idv».

Gianna Fregonara
04 novembre 2009

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

LA MIA IMPRESSIONE E' CHE DE MAGISTRIS STIA GIOCANDO, DI NUOVO, COL FUOCO.
IERI ERA PUBBLICO MINISTERO, AVEVA TUTTE LE RAGIONI ED E' STATO BRUCIATO, DI PIETRO LO HA SALVATO CANDIDANDOLO ALLE ELEZIONI EUROPEE.
OGGI, GIOCANDO COL FUOCO, RISCHIA DI BRUCIARE NON SOLO SE' STESSO MA ANCHE IL PARTITO.
SI DIA UNA CALMATA O VADA FUORI DALLE BALLE!