sabato 7 novembre 2009

"Il Parlamento attende la verità". 10 domande, pressing Pd sul premier


"A una sola risposta del presidente Berlusconi do credito: che non avrà la sfacciataggine di proporsi per il Quirinale. Sarebbe questo l'insulto peggiore per il paese". Luigi Zanda torna sulle "pseudo risposte" alle dieci domande di Repubblica date invece dal presidente del Consiglio a Bruno Vespa. Il Pd non molla: Berlusconi venga in Parlamento a rendere conto dei suoi comportamenti irrispettosi del decoro istituzionale. Ma anche Antonio Di Pietro, il leader di Italia dei valori ha trovato "il metodo e il merito scelti da Berlusconi" talmente gravi da "imporre l'impeachment".

In Senato la conferenza dei capigruppo aveva assicurato che sarebbe stata discussa entro fine novembre la mozione dei Democratici, primi firmatari Luigi Zanda e Gianrico Carofiglio, a cui aveva aderito tra gli altri Ignazio Marino. Tra quindici giorni dovrebbe quindi essere messa in calendario per l'aula. Zanda ne riassume le argomentazioni a Repubblica tv. Sulle risposte del Cavaliere a Vespa c'è "un problema di contenuti, si tratta di risposte di nessun peso e di nessuna forza, con nessuna possibilità di convinzione. E poi c'è un problema istituzionale molto grave che si inserisce nel comportamento costante di Berlusconi sin dall'inizio della legislatura, cioè di disprezzo del Parlamento dove non ha risposto sugli effetti anche solo potenziali che i suoi comportamenti possono avere sulla sicurezza nazionale e risponde invece in un libro di un giornalista tv, una strenna natalizia, senza appunto dire nulla".

Grave due volte per i Democratici. Anche Paola Binetti, la teodem alla finestra in attesa di decidere se restare nel Pd di Bersani o raggiungere Francesco Rutelli nel nuovo movimento, è netta: "Penso che tutti sulle questioni private degli uomini pubblici avremmo dovuto avere più sobrietà, ma Berlusconi non avrebbe mai dovuto affidare al libro del giornalista Vespa la sua autodifesa: al limite, avrebbe dovuto scriversela da solo".

Nell'offensiva dell'opposizione c'è anche l'annuncio di Livia Turco di sollevare nell'aula della Camera la questione delle "pseudo risposte" del premier, già la prossima settimana. "Questo significa scatenare il dibattito parlamentare, ma ben venga un primo momento di chiarezza. Il Pd deve insistere sollecitando la discussione dell'interpellanza da noi presentata a fine luglio". Era stata sottoscritta da molte deputate trenta-quarantenni, oltre che da Turco, Barbara Pollastrini, Roberto Zaccaria. Fa riferimento al mancato rispetto della Costituzione da parte del presidente del Consiglio. In particolare dell'articolo 54 dove si dice che i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno "il dovere di adempierle con disciplina e onore". Zaccaria ricorda che lo stesso cardinale Bagnasco esortando gli uomini pubblici alla sobrietà dei comportamenti, ha citato l'articolo 54. Un altro monito. Ma il capo del governo latita. (g.c.)

(7 novembre 2009)

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