Provoca reazioni e fa discutere, il caso Ruffini. Direttore di una Raitre in ottima salute, per ascolti e gradimento, ma a cui il dg Mauro Masi ha già annunciato che verrà sostituito, nel corso del cda di mercoledì prossimo. E così, oggi, è il giorno delle proteste. A partire da quelle di due dei volti più noti della rete: Giovanni Floris e Serena Dandini.
"Credo che uno come Ruffini - dice il conduttore di Ballarò sul sito di Articolo 21 - ogni azienda starebbe attenta a tenerselo stretto, essendo quello che ha tirato su la rete migliore, con i migliori ascolti e la migliore qualità". E dunque "io penso che se il Consiglio di amministrazione e i vertici Rai si occupano di Raitre debba essere solo per confermare una volta per tutte Paolo Ruffini ed evitare che si vada avanti ogni settimana chiedendosi se viene o no sostituito il direttore". Ma questo non avverrà, come Masi ha già confermano a colui che sarà allontanato.
Anche la Dandini - che su Raitre conduce il talk show Parla con me- interviene, semopre sulle pagine web di Articolo 21: "Per usare una parola gentile, l'idea di mandar via Ruffini mi sembra quantomeno inopportuna. E' assurdo, il mondo sembra andare al contrario: lo si vuole punire perchè è andato troppo bene?. E' vero che il presidente del Consiglio ha più volte fatto capire che Raitre è una rete che non gli piace, ma dal momento che ce ne sono altre, in tv non è mica obbligato a guardarla, può cambiare sempre canale...".
Ma ci sono anche altre dure critiche, ai vertici dell'azienda. Come quelle, congiunte, del senatore del Pd Vincenzo Vita e del parlamentare dell'Idv Giuseppe Giulietti: "Cacciando Ruffini - dichiarano - non vogliono soffocare solo Raitre, ma vogliono 'autonomia editoriale e industriale della Rai. Dando esecuzione ad una rappresaglia più volte annunciata dai fedelissimi del presidente del Consiglio".
Ma ci sono anche altre ragioni di scontento, nel servizio pubblico. Ad esempio oggi il segretario dell'Usigrai (il sindacato interno dei giornalisti) Carlo Verna attacca: "Non ci risultano reti e testate scoperte - fa notare - ci risultano, invece, colleghi autorevoli senza incarico e stimiamo al momento per difetto un costo di quattro milioni di euro in un anno per le assunzioni dall'esterno. Quando ci si renderà conto che tutto ciò è scandaloso?".
(7 novembre 2009)
"Credo che uno come Ruffini - dice il conduttore di Ballarò sul sito di Articolo 21 - ogni azienda starebbe attenta a tenerselo stretto, essendo quello che ha tirato su la rete migliore, con i migliori ascolti e la migliore qualità". E dunque "io penso che se il Consiglio di amministrazione e i vertici Rai si occupano di Raitre debba essere solo per confermare una volta per tutte Paolo Ruffini ed evitare che si vada avanti ogni settimana chiedendosi se viene o no sostituito il direttore". Ma questo non avverrà, come Masi ha già confermano a colui che sarà allontanato.
Anche la Dandini - che su Raitre conduce il talk show Parla con me- interviene, semopre sulle pagine web di Articolo 21: "Per usare una parola gentile, l'idea di mandar via Ruffini mi sembra quantomeno inopportuna. E' assurdo, il mondo sembra andare al contrario: lo si vuole punire perchè è andato troppo bene?. E' vero che il presidente del Consiglio ha più volte fatto capire che Raitre è una rete che non gli piace, ma dal momento che ce ne sono altre, in tv non è mica obbligato a guardarla, può cambiare sempre canale...".
Ma ci sono anche altre dure critiche, ai vertici dell'azienda. Come quelle, congiunte, del senatore del Pd Vincenzo Vita e del parlamentare dell'Idv Giuseppe Giulietti: "Cacciando Ruffini - dichiarano - non vogliono soffocare solo Raitre, ma vogliono 'autonomia editoriale e industriale della Rai. Dando esecuzione ad una rappresaglia più volte annunciata dai fedelissimi del presidente del Consiglio".
Ma ci sono anche altre ragioni di scontento, nel servizio pubblico. Ad esempio oggi il segretario dell'Usigrai (il sindacato interno dei giornalisti) Carlo Verna attacca: "Non ci risultano reti e testate scoperte - fa notare - ci risultano, invece, colleghi autorevoli senza incarico e stimiamo al momento per difetto un costo di quattro milioni di euro in un anno per le assunzioni dall'esterno. Quando ci si renderà conto che tutto ciò è scandaloso?".
(7 novembre 2009)
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