Nell'ultima seduta di Consiglio comunale di Ballabio (Lecco) i consiglieri comunali leghisti, di fronte alla recrudescenza della criminalità e all'inerzia dell'amministrazione, hanno presentato un'interrogazione che elenca tutte le misure che il sindaco Luca Goretti (nella foto) avrebbe potuto adottare per fermare i colpi in paese.
“Da quasi due anni – spiegano i consiglieri nelle premesse all'interrogazione - la nostra comunità è vittima di uno stillicidio di assalti alle abitazioni e colpi nei locali pubblici che, dopo la pausa in concomitanza ai pattugliamenti notturni delle Ronde, è ripreso con più virulenza sino a far registare una escalation di 5 episodi criminosi in pochissimi giorni, due dei quali compiuti nello stesso edificio, a un giorno di distanza l'uno dall'altro”.
TRAGEDIE SFIORATE. I rappresentanti del Carroccio sottolineano come “molti di questi colpi vengono messi a segno nelle case nonostante la presenza degli abitanti, creando situazioni che potrebbero sfociare in tragedia, senza contare il grave choc subito dalle vittime degli assalti; risulta, inoltre, che le vittime di alcuni colpi sarebbero state narcotizzate nel sonno, circostanza che potrebbe risultare letali a soggetti con scompensi cardiaci o allergie farmacologiche”. La gente, insomma, rischia la pelle, ma la cosa non toglie il sonno al sindaco Luca Goretti che, metaforicamente, continua a dormire.
SCARSITA' DI ORGANICO. Da notare che, ricordano i consiglieri del Carroccio, al sindaco vengono attribuite funzioni di ufficiale di pubblica sicurezza col potere di impartire direttive al comandante della polizia locale, la quale “pone il presidio del territorio tra i suoi compiti primari, al fine di garantire, in concorso con le forze di polizia dello Stato, la sicurezza urbana degli ambiti territoriali di riferimento” (L. R. 14 aprile 2003 n. 4 in materia di polizia locale e sicurezza urbana). Il sindaco giustifica con la scarsità di organico il non aver provveduto a disporre il doveroso controllo, diurno e notturno, del territorio impiegando gli uomini della polizia locale, che sono agenti di pubblica sicurezza dotati di armi da fuoco.
INUTILI TELECAMERE. “Ma proprio la succitata legge regionale – ribattono i leghisti - offre e indica ai sindaci strumenti di emergenza che, nel nostro caso, avrebbero permesso, adottati in maniera organica, di dar vita a un piano sicurezza in grado di far fronte alla drammatica ed ormai annosa emergenza, mentre il ricorso alla Regione si è concretizzato nel mero finanziamento della collocazione di alcune telecamere rivelatesi sinora del tutto inutili sia come deterrente che quale sostegno alle indagini”. Inoltre, aggiungono, “altri comuni lombardi che vivono la nostra identica situazione hanno fatto ricorso a metodi e strumenti innovativi che potrebbero essere adottati anche da questa amministrazione se realmente vi fosse l'intenzione di cercare soluzioni al problema”.
L'INTERROGAZIONE. Da queste premesse i consiglieri della Lega Nord di Ballabio, Alessandra Consonni e Matteo Lombardini hanno presentato una interrogazione durante la seduta del 27 novembre che inchioda il sindaco alla propria incapacità di tutelare la sicurezza dei cittadini. Dalle domande dell'interrogazione, che riportiamo di seguito, si ricava un articolato “piano sicurezza” che potrebbe essere adottato anche in altre realtà con analoghi problemi. Ecco tutto quello che il sindaco di Ballabio non ha saputo fare e che i leghisti, invece, reclamano.
1) Perchè il sindaco non abbia mai provveduto a stipulare con altri enti pubblici locali quegli accordi patrocinati e sollecitati dalla legge regionale di cui sopra, al fine di favorire e coordinare la collaborazione sul territorio e lo scambio di operatività e informazioni sui fenomeni criminali?
2) Perchè il sindaco non ha fatto propria la possibilità (garantita dalle norme statali e dalla citata legge regionale) di avvalersi della collaborazione di guardie particolari giurate, con funzioni ausiliarie, al fine di assicurare alla polizia locale un’efficace forma di sostegno nell’attività di presidio del territorio?
3) Perchè il sindaco non ha promosso l’attività di controllo del territorio applicando quelli che la citata legge regionale chiama adeguati strumenti di analisi volti ad individuare le priorità da affrontare, il loro livello di criticità e le azioni da porre in essere, con particolare riguardo alla prevenzione?
4) Perchè il sindaco non ha attuato quelle forme di aiuto (assicurativo, psicologico, sanitario etc...) e assistenza alle vittime di questi reati, già in vigore in diverse amministrazioni e promosse dalla Regione Lombardia?
5) perchè il sindaco non si è adoperato per la stipula di un Patto locale di sicurezza urbana, caldeggiato dalla legge regionale di cui sopra, strumento volto a realizzare l’integrazione tra le politiche e le azioni finalizzate alla sicurezza urbana del territorio?
6) Perchè il sindaco non ha ritenuto opportuno informarsi sui più recenti metodi di sorveglianza del territorio adottati in altri comuni che stanno concoscendo la nostra stessa emergenza, come ad esempio alcuni comuni della Bergamasca, a guida leghista, che hanno installato telecamere in grado di leggere e individuare le targhe delle auto iscritte all'elenco dei veicoli rubati, quasi sempre usate dai delinquenti per I colpi, e di inviare in tempo reale un messaggio di segnalazione alle forze dell'ordine?
7) Perchè non ha ritenuto necessario, considerata la drammaticità dell'emergenza, di istituire un assessorato alla sicurezza o, almeno, un tavolo ad hoc dove confrontarsi e cercare soluzioni?
8) Perchè non si è degnato di considerare lo strumento delle ronde, promuovendole e sollecitandole, che pure avevano ottenuto buoni risultati?
9) Perchè, infine, di fronte alla carenze palesate da questo stesso elenco di misure che avrebbero potuto e dovuto essere adottate, non ritiene di rassegnare, assieme alla propria giunta, le dimissioni, come chiesto e auspicato dal gruppo Lega Nord?
Gruppo consiliare Lega Nord Ballabio
“Da quasi due anni – spiegano i consiglieri nelle premesse all'interrogazione - la nostra comunità è vittima di uno stillicidio di assalti alle abitazioni e colpi nei locali pubblici che, dopo la pausa in concomitanza ai pattugliamenti notturni delle Ronde, è ripreso con più virulenza sino a far registare una escalation di 5 episodi criminosi in pochissimi giorni, due dei quali compiuti nello stesso edificio, a un giorno di distanza l'uno dall'altro”.
TRAGEDIE SFIORATE. I rappresentanti del Carroccio sottolineano come “molti di questi colpi vengono messi a segno nelle case nonostante la presenza degli abitanti, creando situazioni che potrebbero sfociare in tragedia, senza contare il grave choc subito dalle vittime degli assalti; risulta, inoltre, che le vittime di alcuni colpi sarebbero state narcotizzate nel sonno, circostanza che potrebbe risultare letali a soggetti con scompensi cardiaci o allergie farmacologiche”. La gente, insomma, rischia la pelle, ma la cosa non toglie il sonno al sindaco Luca Goretti che, metaforicamente, continua a dormire.
SCARSITA' DI ORGANICO. Da notare che, ricordano i consiglieri del Carroccio, al sindaco vengono attribuite funzioni di ufficiale di pubblica sicurezza col potere di impartire direttive al comandante della polizia locale, la quale “pone il presidio del territorio tra i suoi compiti primari, al fine di garantire, in concorso con le forze di polizia dello Stato, la sicurezza urbana degli ambiti territoriali di riferimento” (L. R. 14 aprile 2003 n. 4 in materia di polizia locale e sicurezza urbana). Il sindaco giustifica con la scarsità di organico il non aver provveduto a disporre il doveroso controllo, diurno e notturno, del territorio impiegando gli uomini della polizia locale, che sono agenti di pubblica sicurezza dotati di armi da fuoco.
INUTILI TELECAMERE. “Ma proprio la succitata legge regionale – ribattono i leghisti - offre e indica ai sindaci strumenti di emergenza che, nel nostro caso, avrebbero permesso, adottati in maniera organica, di dar vita a un piano sicurezza in grado di far fronte alla drammatica ed ormai annosa emergenza, mentre il ricorso alla Regione si è concretizzato nel mero finanziamento della collocazione di alcune telecamere rivelatesi sinora del tutto inutili sia come deterrente che quale sostegno alle indagini”. Inoltre, aggiungono, “altri comuni lombardi che vivono la nostra identica situazione hanno fatto ricorso a metodi e strumenti innovativi che potrebbero essere adottati anche da questa amministrazione se realmente vi fosse l'intenzione di cercare soluzioni al problema”.
L'INTERROGAZIONE. Da queste premesse i consiglieri della Lega Nord di Ballabio, Alessandra Consonni e Matteo Lombardini hanno presentato una interrogazione durante la seduta del 27 novembre che inchioda il sindaco alla propria incapacità di tutelare la sicurezza dei cittadini. Dalle domande dell'interrogazione, che riportiamo di seguito, si ricava un articolato “piano sicurezza” che potrebbe essere adottato anche in altre realtà con analoghi problemi. Ecco tutto quello che il sindaco di Ballabio non ha saputo fare e che i leghisti, invece, reclamano.
1) Perchè il sindaco non abbia mai provveduto a stipulare con altri enti pubblici locali quegli accordi patrocinati e sollecitati dalla legge regionale di cui sopra, al fine di favorire e coordinare la collaborazione sul territorio e lo scambio di operatività e informazioni sui fenomeni criminali?
2) Perchè il sindaco non ha fatto propria la possibilità (garantita dalle norme statali e dalla citata legge regionale) di avvalersi della collaborazione di guardie particolari giurate, con funzioni ausiliarie, al fine di assicurare alla polizia locale un’efficace forma di sostegno nell’attività di presidio del territorio?
3) Perchè il sindaco non ha promosso l’attività di controllo del territorio applicando quelli che la citata legge regionale chiama adeguati strumenti di analisi volti ad individuare le priorità da affrontare, il loro livello di criticità e le azioni da porre in essere, con particolare riguardo alla prevenzione?
4) Perchè il sindaco non ha attuato quelle forme di aiuto (assicurativo, psicologico, sanitario etc...) e assistenza alle vittime di questi reati, già in vigore in diverse amministrazioni e promosse dalla Regione Lombardia?
5) perchè il sindaco non si è adoperato per la stipula di un Patto locale di sicurezza urbana, caldeggiato dalla legge regionale di cui sopra, strumento volto a realizzare l’integrazione tra le politiche e le azioni finalizzate alla sicurezza urbana del territorio?
6) Perchè il sindaco non ha ritenuto opportuno informarsi sui più recenti metodi di sorveglianza del territorio adottati in altri comuni che stanno concoscendo la nostra stessa emergenza, come ad esempio alcuni comuni della Bergamasca, a guida leghista, che hanno installato telecamere in grado di leggere e individuare le targhe delle auto iscritte all'elenco dei veicoli rubati, quasi sempre usate dai delinquenti per I colpi, e di inviare in tempo reale un messaggio di segnalazione alle forze dell'ordine?
7) Perchè non ha ritenuto necessario, considerata la drammaticità dell'emergenza, di istituire un assessorato alla sicurezza o, almeno, un tavolo ad hoc dove confrontarsi e cercare soluzioni?
8) Perchè non si è degnato di considerare lo strumento delle ronde, promuovendole e sollecitandole, che pure avevano ottenuto buoni risultati?
9) Perchè, infine, di fronte alla carenze palesate da questo stesso elenco di misure che avrebbero potuto e dovuto essere adottate, non ritiene di rassegnare, assieme alla propria giunta, le dimissioni, come chiesto e auspicato dal gruppo Lega Nord?
Gruppo consiliare Lega Nord Ballabio
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ABITANTI: 3.330 (M 1.689, F 1.641)
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