domenica 1 novembre 2009

L’exploit alle regionali 2005 dell’Udeur nelle zone di Camorra


di Vincenzo Iurillo


Alle elezioni regionali campane del 2005 un clan di camorra convogliò i suoi voti sul partito di Clemente Mastella. Lo rivela Michele Froncillo, uno dei cinque pentiti che negli ultimi anni hanno tirato in ballo come referente dei boss casertani il sottosegretario Pdl Nicola Cosentino, il governatore della Campania ‘in pectore’ di Silvio Berlusconi. Ascoltato dagli investigatori che scandagliano il sistema illegale di nomine e appalti targato Campanile, Froncillo dichiara: “L’intero clan di Marcianise si era messo a disposizione delle esigenze elettorali dell’Udeur e di Nicola Ferraro… Mandavamo affiliati a fare attacchinaggio di manifesti, facevamo propaganda in favore dell’Udeur perché Ferraro ci aveva detto che appena eletto avrebbe ricambiato il nostro appoggio cercando di farci avere ‘la nostra fetta di torta’”.
La storia dei rapporti oscuri tra camorra e politica in Campania si arricchisce di un nuovo capitolo, mentre mancano appena sei mesi al ritorno alle urne per scegliere il successore di Antonio Bassolino. Partiamo dai dati. Cinque anni fa il Campanile fece il botto nelle terre di Gomorra: a Casal di Principe schizzò al 20,8%, primo partito in città (nel 2000 aveva raccolto il 4,75%), a Recale raggiunse il 33,4% (cinque anni prima il 4,2%). Chi illustra i dettagli del (presunto) patto tra la criminalità organizzata e un candidato Udeur non è un camorrista qualsiasi. Froncillo è stato uno dei leader del clan Belforte, egemone a Marcianise (l’Udeur, primo partito anche qui, supererà il 20%). Ha organizzato le attività estorsive e ha gestito le risorse economiche per pagare i ‘guaglioni’ e gli avvocati. Le sue parole, al vaglio anche dei pm della Dda di Napoli, sono riportate nell’ordinanza dell’inchiesta che vede indagati Mastella e la moglie Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale, in esilio dalla Campania su disposizione del Gip. E’ lo stesso verbale in cui il collaboratore di giustizia sostiene che la Porsche Cayenne di Pellegrino Mastella sarebbe stata regalata da Ferraro in prossimità delle regionali. Le elezioni in cui Ferraro, dopo trascorsi in Forza Italia, si è candidato in quota Campanile nel vincente centrosinistra.
Froncillo registra questa deposizione il 13 agosto 2009. Il pentito chiama in causa Ferraro, lo snodo del sistema Mastella nei dintorni di Caserta, anch’egli sottoposto al divieto di dimora in Campania: “Era in ottimi rapporti con Mastella al quale faceva favori di ogni genere, sovvenzionando qualsiasi spesa del partito… non escluso l’acquisto di pacchetti di voti nel casertano”. E sull’automobile afferma: “A pagare fu Ferraro, con circa 75mila euro. Non sono in grado di precisare se furono utilizzati assegni o contanti”. Per quale ragione colui che poi sarebbe stato eletto con oltre 12mila preferenze avrebbe donato un auto di lusso ai Mastella? “Ferraro non lesinava alcuna spesa per raggiungere il suo obiettivo politico e ricopriva di attenzioni Mastella, Porsche compreso, per accreditarsi presso di lui e acquisire sempre maggiori benemerenze…”. Una ricostruzione che Mastella smentisce con fermezza, annunciando azioni legali a tutela della sua onorabilità.
L’ex Guardasigilli è vittima della sua superficialità o delle calunnie di un pentito? I pm stanno lavorando alla risposta. Mastella non è nemmeno sfiorato da accuse di commistioni camorristiche, è bene sottolinearlo. Ma ha la responsabilità politica di aver voluto in lista Ferraro, un personaggio già chiacchierato in passato. Imprenditore nel settore dei rifiuti, Ferraro ha venduto le quote delle aziende dopo la mancata concessione del certificato antimafia, dovuta alle sue parentele con elementi di spicco dei casalesi. Difficile pensare possa essere ricandidato. Se i suoi legami coi clan dovessero essere provati, che fine farà quel pacchetto di voti? “La camorra fa voto di scambio e punta sempre sui cavalli vincenti – risponde Amato Lamberti, ex direttore dell’osservatorio sulla criminalità organizzata – dunque lavorerà ad accordi con chi oggi presume che vincerà le prossime elezioni”.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

DOVE C'E FUMO C'E' ANCHE ARROSTO!