lunedì 30 novembre 2009

Peer-to-peer, occhio alle brutte sorprese


30/11/2009
Attenzione alle insidie nei portali di condivisione.
I suggerimenti per mantenere il pc in salute e proteggersi da virus e download inconsapevoli


Condividere informazioni non è mai stato così facile con i sistemi peer-to-peer (da pari a pari) via Internet: ma quando si condividono file bisogna fare attenzione a non incappare senza volerlo nell’illegalità o in pericoli seri per i propri dati personali e per la stessa "salute" del computer, esposto all’azione dannosa di virus o trojan: è la Polizia a mettere in guardia i navigatori dalle insidie nascoste nei portali di condivisione, e l'esempio che viene fatto per tutti è e-mule, tra i più gettonati per scaricare gratis gli mp3 musicali.

«Questi siti - dice Andrea Rossi, dirigente del Compartimento di Roma della Polizia Postali e delle Telecomunicazioni, intervistato dall'agenzia Adnkronos - sono di per sè perfettamente legali. Il problema sorge quando ci si scambia file protetti da copyright, violando così la legge».

«Chi va in questi siti a cercare materiale video, ad esempio un film da scaricare, deve sempre tener presente che chi vuole far circolare in rete contenuti vietati dalla legge ovviamente non li chiama mai con il loro vero nome ed utilizza denominazioni fittizie. Può capitare, insomma -avverte Rossi- che anzichè il film di Biancaneve ci si ritrovi nel computer foto e materiali pedopornografici, con il rischio di finire sotto inchiesta e di dover giustificare la presenza di certe immagini nella memoria del proprio Pc».

Non basta: «in questo modo -rileva il Capo del compartimento della Polizia delle Telecomunicazioni di Roma- può anche capitare di importare involontariamente sul proprio computer pericolosi virus informatici o trojan in grado di riportare al mittente le password del computer "infetto" o altri dati personali riservati dell’utente caduto vittima del virus. Ultimamente si sono moltiplicate le denunce relative a casi di violazione della posta elettronica, in parte devoute alla debolezza delle chiavi d’accesso e in parte all’effetto di questi virus, che sono in grado di trasmettere al mittente i dati della vittima. Scaricare gratis file protetti da copyright, quindi, può essere molto pericoloso. Ed anche costoso, se si considerano le spese da sostenere per ripulire la memoria del computer».

Per mettere in guardia il popolo della Rete dai pericoli insiti nella navigazione on line, la Polizia ha diffuso sul proprio sito ufficiale (www.poliziadistato.it) una serie di consigli da seguire per evitare brutte sorprese. «Navigare su Internet -viene rilevato- può essere utile e divertente, ma nella rete possono nascondersi delle insidie. È importante conoscere alcune regole fondamentali. La Polizia di Stato presta particolare attenzione all’evoluzione del mondo informatico e elenca alcuni consigli sui pericoli della rete».

Questi i suggerimenti rivolti ai genitori: «dite ai vostri figli di non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici), potrebbero essere utilizzati da potenziali pedofili. Controllate quello che fanno i vostri figli quando sono collegati e quali sono i loro interessi. Collocate il computer in una stanza di accesso comune piuttosto che nella camera dei ragazzi e cercate di usarlo qualche volta insieme ai vostri figli. Non permettetegli di usare la vostra carta di credito senza il vostro permesso».

«Controllate periodicamente il contenuto dell’hard disk del computer usato dai vostri figli, verificando la "cronologia" dei siti web visitati. Cercate di stare vicino ai vostri figli quando creano profili legati ad un nickname per usare programmi di chat. Insegnategli a non accettare mai di incontrarsi personalmente con chi hanno conosciuto in rete, spiegando loro -raccomanda la Polizia- che gli sconosciuti così incontrati possono essere pericolosi tanto quanto quelli in cui ci si imbatte per strada».

«Leggete le e-mail con i vostri figli, controllando ogni allegato al messaggio. Dite loro -consiglia la Polizia ai genitori sulle proprie pagine web istituzionali- di non rispondere quando ricevono messaggi di posta elettronica di tipo volgare, offensivo o pericoloso e, allo stesso tempo, invitateli a non usare un linguaggio scurrile o inappropriato e a comportarsi correttamente. Spiegate ai vostri figli che può essere pericoloso compilare moduli on line e dite loro di farlo solo dopo avervi consultato».

«Stabilite quanto tempo i vostri figli possono passare navigando su Internet e, soprattutto, non considerate il computer un surrogato della baby-sitter. Esistono particolari software, facilmente reperibili su internet, che impediscono l’accesso a siti non desiderati (violenti o pornografici per esempio). I ’filtrì -spiega la Polizia- possono essere attivati introducendo parole-chiave o un elenco predefinito di siti da evitare. È opportuno però verificare periodicamente che funzionino in modo corretto e tenere segreta la parola chiave».

In tema di "contaminazione" telematica, la Polizia diffonde poi una serie di suggerimenti per difendersi dai virus. «Il timore di infezione da virus informatico sembra essere in aumento tra gli utenti della telematica. Proponiamo una lista di suggerimenti utili per ridurre i rischi di infezione. Fate dei regolari backup dei dati più importanti; Usate un software di protezione dai virus. Questo significa tre cose: caricarlo come primo programma in esecuzione, controllare ogni giorno se vi sono aggiornamenti sui virus e infine fare uno scan dei file del proprio computer periodicamente».

«Usate un Firewall come un "gatekeeper" tra il vostro computer e la rete Internet. I Firewall sono essenziali per coloro che hanno una connessione Adsl o via cavo a Internet ma sono preziosi anche per chi utilizza la connessione telefonica; non tenete il computer allacciato alla rete quando non lo usate. È consigliato piuttosto -consiglia la Polizia- disconnettere il computer, se necessario, anche fisicamente. Non aprite gli allegati delle e-mail provenienti da sconosciuti e verificate prima il nome dei mittenti e il soggetto».

«Siate sospettosi -raccomanda il sito www.poliziadistato.it nell’approfondimento dedicato alla sicurezza telematica- anche di ogni allegato inaspettato inviatovi da chi conoscete poichè esso può essere stato spedito senza che la persona ne sia a conoscenza da una macchina infettata; scaricate regolarmente i ’security patches’ (modifiche per incrementare la sicurezza dei software) dal vostro fornitore di software». Per quanto riguarda la password, «la scelta deve essere effettuata con molta accuratezza poichè rappresenta la nostra chiave di accesso e la garanzia per mantenere riservate le informazioni che ci interessano. Questo discorso vale per la scelta della password di accesso al Bios (programma del computer che carica il sistema operativo nella Ram e segnala lo stato di tutte le periferiche), così come per quella relativa ai servizi di posta o commercio elettronico».

Ecco le avvertenze da tenere in mente su quest’aspetto specifico: «evitate di scegliere nomi di congiunti e relative date di nascita, poichè sono abitualmente utilizzate per forzare la protezione da parte di chi vi conosce. Utilizzate per le password nomi di fantasia non presenti in dizionari italiani e stranieri, in quanto è possibile utilizzare tali dizionari in forma elettronica per violare un sistema protetto, utilizzando programmi adatti. Scegliete una combinazione di caratteri alfanumerici, vale a dire lettere e numeri, che creino una sigla facilmente memorizzabile per l’utente. Memorizzare la password, evitando di scriverla, è una garanzia per mantenerne l’integrità».

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